12) Voglio solo aiutarti

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-Cosa significa che Alex mi ha vista?- chiedo a James, che, con occhi sbarrati, fissa Aidan allontanarsi.

-Significa che siamo ufficialmente nella merda.- sussurra, guardandosi attorno alla ricerca di qualcosa.
Individua il suo gruppo di amici e si incammina verso di loro, con sguardo preoccupato. -Resta qui, torno subito.-

Mi giro verso Sarah, che sembra più spaventata di me. -Lo sapevo che sarebbe finita male.- sussurra abbassando gli occhi al terreno.
-Ho bisogni di prendere un po' di aria. Vai da Samuel e se mio fratello chiede di me digli che sono appena qui fuori.-
-Non dovresti allontanarti...James ha detto...-
-Per favore, Sarah.- la interrompo. -Ho bisogno di rimanere qualche minuto da sola.-
-Ok, ma fai veloce.-

Le sorrido lievemente e mi incammino verso l'uscita dell'arena, appoggiandomi ad un muretto e stringendomi il cappotto attorno al corpo. Sento le lacrime premere per uscire, ma alzo lo sguardo verso il cielo, impedendomi di piangere.

Non riesco a spiegarmi quello che sta avvenendo all'interno del mio corpo...è come se qualcosa mi stesse stritolando il petto, non lasciandomi respirare. Le parole di James si conficcano nella mia pelle, come spilli appuntiti, e fanno un male indescrivibile. Lo sguardo deluso con cui mi fissava mi ha fatto contorcere lo stomaco, ma ancora peggio è stata la sensazione che ho provato quando mi ha detto tutte quelle cose su Aidan.

-Cosa ci fa una bella bambolina, come te, tutta sola?-

Il mio cuore salta un battito, quando avverto, alle mie spalle, la voce impasticciata dall'alcol di un ragazzo. Mi giro di colpo e spalanco gli occhi quando vedo un gruppo di tipi venirmi incontro.

-Non è prudente, lo sai?-

Mi accerchiano in un batter d'occhio ed io sento il sangue gelarmi nelle vene. Che diavolo mi è saltato in mente quando mi sono isolata in un posto come questo?

-Non..non sono sola.- balbetto, cercando, però, di mantenere un tono sicuro.

-Ah no? E dove sarebbe il tuo principe azzurro?-
Un moretto sputa fuori queste parole, facendo ridere gli altri, ed io indietreggio, spiaccicandomi ancora di più sui mattoncini freddi. Vedo uno di loro squadrarmi il corpo, per poi fare un segno d'assenso all'amico.

Oh Dio mio.

Mi guardo intorno, alla ricerca di qualcuno che possa aiutarmi, ma, oltre a lattine di birra vuote, non vedo assolutamente nessuno. Sento, da oltre il muro dell'arena, lo speaker dare il via alla gara e, tra la confusione generale, nessuno potrebbe sentire le mie urla. Sono fottuta. Mi rigiro verso i ragazzi, che nel mentre si sono avvicinati ancora di più alla mia figura.

-Mio fratello mi starà cercando, meglio che vada.- provo a farmi spazio tra i loro corpi, ma non mi lasciano passare.

-Di già? Ci siamo appena conosciuti.-

-Togli la tua fottuta mano dal mio braccio.- sibilo al tipo, che mi ha presa per riportarmi al centro.

-Wow, che caratterino!-

Sghignazzano tutti e l'ondata di alcol proveniente dai loro aliti mi fa quasi girare la testa.

-Vogliamo solo divertirci un po', dai...non fare la difficile.-

-Io no e, come vi ho già detto, mio fratello mi sta aspettando.-

Li vedo spazientirsi e mi si blocca il respiro quando uno di loro mi prende per i fianchi, facendo scontrare il mio stomaco al suo corpo.

-Allontanati.- provo a dire impanicata, ma il ragazzo non mi ascolta, sorridendo in un modo ancora più inquietante.

-Aiuto!- provo ad urlare, cercando di dimenarmi dalle braccia di questo mostro, ma ottengo solo l'effetto contrario, ossia una presa ancora più salda.

Stringimi ancora un po' (Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora