23) Ne vale davvero la pena?

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Picchietto leggermente la penna sul banco, rileggendo per l'ennesima volta gli esercizi di matematica che ho eseguito. Consegno o non consegno? Al diavolo...mi alzo in piedi e mi avvicino alla cattedra, consegnando il foglio al docente che, con un cenno del capo, lo mette nella cartellina. Gli rivolgo un sorriso di cortesia, nervoso, e mi dirigo fuori dall'aula, dove trovo Sarah ad aspettarmi, uscita una decina di minuti prima di me.

-Come è andata?- mi chiede subito.
-Non so...non voglio portarmi sfiga da sola e quindi non dico assolutamente nulla.- le rivolgo un sorriso tirato, per poi cominciare ad incamminarci verso l'atrio.
-Hai voglia di bere qualcosa? Magari un caffè caldo?- mi chiede con tono dolce.
-Volentieri.- ci avviciniamo al bar dell'Università e ordiniamo due macchiati. Mi assicuro che il ragazzo ci metta molta schiuma e prendo un paio di bustine di zucchero per me e per la mia amica.
-A te? Come è andata?- chiedo invece.
-Ti direi bene, ma...non voglio osare troppo. Avrò fatto almeno cinquanta esercizi ieri con Samuel e i risultati uscivano corretti. Però sai...l'agitazione gioca brutti scherzi.-
Annuisco e prendo i bicchieri di carta che ci allunga il ragazzo dietro al bancone. Sarah gli allunga una banconota e lo invita a tenersi il resto come mancia.

-Anche io ho fatto abbastanza esercizi, ma...boh, speriamo bene.-
Mi sorride per poi assumere un'espressione curiosa non appena il mio cellulare squilla, annunciando l'arrivo di una nuova notifica.
-È Aidan?- domanda con un ghigno malizioso.
Alzo gli occhi al cielo e recupero il telefono dalla tasca dei jeans. Spalanco gli occhi, però, non appena leggo il nome del contatto: è Alex. Cosa diavolo vorrà? E come fa ad avere il mio numero?
-Allora?- domanda impaziente Sarah.
-No, smettila. È mia mamma.-
Sarah sbuffa per poi riprendere a camminare, seguita a ruota da me.
-Da quanto non lo senti? Aidan, intendo.-
Ci sediamo in una delle panchine sul giardino ed io evito la sua domanda, fingendomi troppo impegnata a cercare qualcosa nella borsa. Sono tentata di sbloccare il telefono e leggere l'anteprima del messaggio, ma ho paura che Sarah riesca a vedere il display. Cerco, così, di sembrare disinvolta, sperando che lei non si accorga di niente.

Sarah non sa nulla di quello che è accaduto con Alex, ma, quando il mattino seguente avevo un sorriso da ebete stampato in faccia a causa di quello che è successo con lui, ha insistito talmente tanto che ho ceduto e le ho raccontato di quello che è accaduto al gazebo.
La vedo alzare gli occhi al cielo, per poi bloccare le mie mani nella sue. -Non ti ha più scritto?- continua, addolcendo poi l'espressione quando incontra i miei occhi testi.
-No.- sussurro, cercando di celare le mie emozioni.
D'altronde lo sapevo e me lo aspettavo. Aidan me lo ha ripetuto più volte il fatto che non sia alla ricerca di relazioni ed io gli ho detto che per me fosse lo stesso. Ed è vero, ma...cos'è questo macigno che mi pesa sul petto? E soprattutto, come si fa a mandarlo via?

-Vedrai che si farà vivo.- cerca di rassicurarmi.
-Non che me ne freghi molto.- ribatto orgogliosa, dandole un pugno scherzoso nel momento in cui ridacchia, facendomi capire di non credere nemmeno ad una delle parole che ho detto. Come biasimarla, non ci credo nemmeno io.
-Dico sul serio, Sarah. Aidan non sarà mai il ragazzo serio e responsabile che desidero al mio fianco. Lui è più la classica cotta del liceo.-
Sarah sorride. -Hai appena ammesso che hai una cotta per Adams? E poi non siamo più al liceo...-
Che abbia preso una sbandata per Aidan? Beh...di certo, ormai, è innegabile che sia importante per me. Quello che, però, gli ho lasciato fare al mio corpo l'altra notte, mi fa capire che questo vada oltre ad un semplice affetto. Io non sono il tipo di persona che si lascia toccare in quel modo da persone qualunque, anzi, per me è molto difficile lasciarmi andare con un ragazzo, ma con lui è tutto diverso...con lui mi viene tutto naturale.
-Per Aidan è solo un divertimento.- ribatto.
-E tu gli hai detto che per te va bene così. Parlagli...-
Strabuzzo gli occhi. -Sei pazza? E fare la figura della cretina? Lui mi ha detto chiaro e tondo come stanno le cose. Non se ne parla.-

Stringimi ancora un po' (Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora