Tra simili ci si intende, no?

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"Ti muovi?" sento un urlo dal piano di sotto.
"Si, sto arrivando!" urlo di rimando buttando dei libri a caso nella borsa.
E' passata una settimana da quando ci hanno ritrovati.
Non vi sto a raccontare i particolari.
In poche parole il resto della classe era dall'altro lato dell'isola assieme all'aereo.
Non so come proprio io e Bieber siamo finiti sull'altra sponda.
Un'elicottero ci ha riportati nella civiltà.
E' ritornato tutto alla normalità.
Certo, ho avuto un'esperienza fuori dal normale insieme ad un babbuino senza cervello però ora non posso lamentarmi.
Lui è tornato l'imbecille senza un briciolo di sensibilità ed io sono tornata la ragazza che lo ignora.
Come se nulla ci fosse mai stato.
Ne uno sguardo, ne una parola. Niente.
Ma infondo non è meglio così?
Tutto quello che era successo era uno sbaglio ed ora ognuno tornava alla propria vita senza rimpianti. Giusto?
Scendo le scale freneticamente e mi ritrovo mia madre incazzata nera ad aspettarmi.
"Hai intenzione di fare tardi a scuola?"
"No." sbuffo.
Oggi mi accompagna lei con la macchina.
Giusto per non farmi quel mezzo chilometro a piedi.
Scendo dalla macchina senza nemmeno salutare, e so che me ne pentirò, dirigendomi verso l'entrata della scuola.
Dannata scuola, dannata gita, dannato incidente.
Entro ignorando le urla del bidello e mi fiondo sul mio banco come se fosse un tesoro appena trovato.
Silenzio.
Il silenzio riesce a disetendermi i nervi, a calmarmi.
"Che ci fai qui, così presto?"
La sua voce mi picchietta i nervi rendendomi altamente irritabile.
"Mai pensato di farti i cazzi tuoi, Bieber?" sputo velenosa.
"Camomillati." dice tranquillo dirigendosi verso il suo banco.
Riporto il mio viso tra le braccia conserte sul banco cercando di cancellare la sua voce dalla mia mente.
Cercando di cancellare il ricordo dei suoi occhi e del suo respiro.
Ritorna il silenzio che mi invade lasciandomi perplessa.
Dopo un settima mi ha finalmente parlato.
Ma quella era una domanda, semplice curiosità.
A cosa ti stai affidando? Ad una speranza?
Cosa provi?
Fottute emozioni chiudetevi in un ripostiglio e morite lì dentro soffocate.
Il suono della campanella mi fa sobbalzare.
Sentii il suo ridacchiare prima che le mie orecchie si riempirono di chiacchiericci dei nostri compagni di classe.
"Ehilà bruna!" mi saluta Mark.
"Ciao moro." dissi con poco entusiasmo.
Non avevo proprio voglia di cominciare a battibeccare con lui.
Era, si, il mio compagno di banco, ma oggi non doveva rompere le palle.
Si stravacca sulla sedia affianco a me.
"Cos'hai oggi? Mi sembri priva di forze."
"Riesco a schiaffeggiarti comunque." replico.
"Okey, okey calma e spiega tutto."
Cosa devo spiegare?
"Ti spiego che se non la smetti di rompere ti castro."
La mia fantasia è a corto ultimamente.
Entra la prof di matematica.
Oggi è lunedì e la prima ora c'è matematica.
Cosa può esserci di meglio di una bella dormita il lunedì mattina durante la lezione di matematica?
Mi appoggio sul banco e chiudo gli occhi, sentendo il calore delle braccia di morfeo avvolgermi.

"Williams?!" sento un urlo e un grande male alla testa.
Alzo la testa imbronciata e ancora mezza addormentata.
Mi tocco la testa che mi fa terribilmente male ed incontro gli occhi di fuoco della prof di matematica.
"Com'è stato il pisolino?"
"Sarebbe stato perfetto senza la botta in testa." rispondo.
Si alza un coro di risate e mi rendo conto di cosa ho fatto.
"Penso che saranno perfetti anche gli esercizi che ti assegnerò."
Cazzimosa fino all'ultimo.
Sbuffo dando un'occhiata alla classe.
E su chi si posa il mio sguardo?
Bieber.
Fanculo anche ai miei occhi che non fanno altro che cercarlo.
Incredibile ma vero, dorme anche lui.
Sto per fare una bastardata.
"Prof mi sembra che ci sia un'altro bell'addormentato." Mark mi batte sul tempo.
Questo ragazzo mi legge nel pensiero.
Gli sorrido beffarda e lui mi rivolge uno sguardo confuso.
Non sa nulla.
Infondo non lo sa nessuno.
La prof ripete la stessa scena sulla testa di Bieber che non risponde a differenza mia.
"Vorrà dire che Bieber e Williams li faranno insieme questi esercizi, tra simili ci si intende no?"
CHE COSA?
Lancio uno sguardo terrorizzato alla prof e poi a Bieber vedendo che non gliene frega nulla.
Ora mi sento meglio, davvero.

Who are you? And what did you do to me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora