Il triangolo.

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Oggi è una giornata importante, anche se il cielo ha deciso di contrastarla.
Piove a dirotto ormai da ore.
Justin mangia voracemente il suo panino per fare più in fretta.
Siamo in ritardo, e questa pioggia non fa che ostacolarci.
Dobbiamo andare alle prove di ballo e subito dopo precipitarci allo 'stadio' dove Justin terrà il concerto più importante di tutta la sua carriera.
Il Madison Square Garden.
Abbiamo saputo da Scooter che i biglietti sono stati venduti in ventidue minuti, un record.
E non mi stupisco.
E' incredibile quello che fa per le sue fan.
Anche solo con una parola le rende felici, le fa sorridere.
L'ho notato in questo periodo che sto passando con lui.
Quando è possibile si ferma, fa foto, autografi.
E' gentile, delle volte troppo.
Le sorride in un modo in cui non so spiegare.
Delle volte mi ritrovo ad essere un pò gelosa di loro.
Lo avranno sempre, nonostante tutto.
Tramite una canzone, una foto.
Io prima o poi lo perderò e cosa mi ritroverò poi?
E' un pensiero che mi martella ultimamente.
Invidio la loro forza nello stare sempre al passo con lui, quando io non volevo nemmeno venirci in tour.
La loro forza nello sperare sempre, il 'never say never' che un giorno lui starà insieme ad una di loro, mentre io lo odiavo all'inizio.
Diciamo che sono l'ultima persona al mondo che lo merita davvero al suo fianco.
Eppure è qui, mentre strafoga come un maiale e poi mi sorride con la bocca piena.
Lo amo.
Si alza con quei pantaloni perennemente alle ginocchia e mi fa cenno di andare.
Mi alzo anch'io da quel divano in pelle bianca e prendo un ombrello.
Justin mi guarda interrogativo.
Poi prende l'ombrello dalle mie mani, lo poggia su una sedia.
Velocemente mi prende per mano e mi trascina sotto la pioggia.
Urlo un'imprecazione verso di lui che continua a correre.
Lo sento persino ridere.
Arriviamo alla porta.
Stremata mi appoggio alle ginocchia ansimando.
"Ma sei scemo?" urlo isterica verso di lui.
Ridacchia vedendomi in quello stato.
Sono bagnata fradicia e incazzata.
"Oh andiamo, è un pò d'acqua." esclama con aria da so tutto io.
"Un pò d'acqua? Se non corri quel po d'acqua te lo infilo dove dico io!" urlo in preda alla rabbia.
"Oooh, che paura." commenta sempre con quel sorrisetto stampato sul viso.
Nonostante la sua esclamazione comincia a correre ed io ovviamente lo inseguo.
Lo squarto e lo friggo con le patatine.
Ho sempre odiato questi posti immensi dove si fanno le prove.
E' tutto così... immenso (?)
In un attimo lo perdo di vista e mi maledico per essere rimasta a pensare.
Faccio due o tre passi e poi una paura inspiegabile mi assale.
"Justin?" lo chiamo sperando che esca fuori.
Niente.
Beh, che mi aspettavo?
Mi blocco sul posto mentre una sensazione di panico si insidia dentro di me.
Sposto lo sguardo sulle pareti bianche di quel posto.
Scatoloni,carrelli.
"J-Justin?" ripeto più forte.
Sento un rumore dietro di me e mi giro spaventata.
Non c'è nessuno.
Mai scherzare con Justin Bieber gente.
Diventa pericoloso.
Ad un tratto sento un urlo nel mio orecchio che mi fa tremare.
Poi un abbraccio che mi stritola e mi blocca da ogni movimento.
"CRETINO." urlo accorgendomi che è lui.
Mi rigiro tra le sue braccia,incontrando il suo viso.
I capelli bagnati sono attaccati alla fronte e sul suo naso scende una gocciolina d'acqua.
Sorride fissandomi.
"Mi hai fatto spaventare." sussurro all'improvviso.
Lui allarga il suo sorriso e stringe il suo abbraccio.
"Lo sai che sei sexy tutta bagnata?" sussurra poi ambiguo.
Oh si, immagino.
"Sei un cretino." dico slacciandomi dal suo abbraccio e camminando verso l'ignoto (?)
"Guarda che dico sul serio!" esclama venendomi dietro.
Lo ignoro quasi, cercando la giusta via per la sala prove.
"E comunque la sala è di là." mi corregge facendomi notare che il mio senso d'orientamente fa schifo.
Entriamo così nella maledettissima sala (?)
C'è tutta la crew, persino Carly.
Ciò mi preoccupa, non so perchè.
"Perchè sei così in ritardo e bagnato fradicio?" urla Scooter a Justin come un forsennato.
Justin balbetta delle scuse cercando di spiegare poi corre a cambiarsi.
"Ehy." mi saluta Carly avvicinandosi.
Le sorrido ricambiando e andandomi a sedere.
Lei mi segue e si siede di fianco a me.
"Se hai bisogno di vestiti posso prestarteli io." mi propone sorridendo.
"Non preoccuparti, tra poco ritorno nel bus." declino l'offerta sentendomi tanto ridicola di fronte a tutta quella sicurezza e gentilezza.
I ragazzi intanto cominciano le prove.
La musica parte e subito il corpo di Justin si muove incondizionatamente, seguendo il ritmo.
Amo anche questo lato di lui.
E' capace di azzeccarti ad ogni nota un preciso movimento e non so, rende il balletto molto più bello.
E' lui che in tutto e per tutto è stupendo in ogni cosa che fa.
"Justin è un mito, anche nel ballo." lo elogia Carly guardandolo con enfasi.
Annuisco senza pensare.
Nel bel mezzo della canzone Calry si alza e cinguetta qualcosa al centro della sala.
Justin le sorride abbracciandola e poi le mostra alcuni passi mentre tutti si prendono una pausa.
Che cosa stupida.
Mi sento come un masso al centro esatto del petto, mi comprime, mi innervosisce.
Rimango lì seduta cercando di calmare quella sensazione orribile.
Poi le prove ricominciano e tutto sembra calmarsi.

Apro gli occhi scossa da una mano e una voce che mi chiama.
Mugugno qualcosa e mi accomodo meglio su quello che sembra un comodo letto.
Sento poi qualcuno prendermi di peso e quando mi aggrappo meglio mi accorgo che è Justin.
"Justin." lo chiamo con la voce assonnata.
"Dormi piccola." mi sussurra dolce come il miele.
Sorrido sentendo un brivido di adrenalina scorrermi in tutto il corpo.
Dopo un pò sento un comodo materasso ammorbidirsi sotto il mio peso ed il calore del corpo di Justin abbandonarmi.
Cerco la sua mano e trovandola lo tiro verso di me.
Mi si avvicina ed apro piano gli occhi per godermi quel viso e quel sorriso caldo che ogni giorno mi rende felice.
"Tra poco inizia il concerto, te la senti di vederlo?" mi domanda accarezzandomi il viso.
Fisso i suoi grandi occhioni nocciola che sono puntati su di me ed annuisco.
"Non voglio perdermelo." sussurro sedendomi e sbadigliando.
Justin sorride di rimando, seduto al mio fianco.
Mi avvicino poi al suo viso, bisognosa di coccole.
Lui fa scontrare il mio naso col suo per poi sorridermi felice.
Ad un tratto la porta si spalanca e Carly si scusa per l'interruzione.
La guardo accigliata sentendo quella sensazione risalire su per i nervi.
"Carly, arrivo subito." le sorride lui cercando di mandarla via.
Lei annuisce chiudendo la porta, magari aspettando dietro.
Lui si riavvicina a me sorridendo ma io lo respingo.
"Va a prepararti." dico brusca quasi scacciandolo.
Non spiego il motivo di questo comportamento.
So solo che mi da un enorme fastidio.
Il suo sorriso scompare, leggo delusione per la prima volta in quegli occhi chiari.
Abbozzo un sorriso per rassicurarlo.
"Ok." dice mogio alzandosi ed uscendo senza nemmeno voltarsi.
Do un pugno al materasso scaricando tutto la tensione.
Ma che cazzo mi viene?
Perchè mi da fastidio Carly?

Entro nel backstage seguita da Pattie.
Non vedo Justin da oggi pomeriggio, nel bus.
Seguo Kenny per i corridoi bianchi e mi fermo di fronte al suo camerino.
Kenny bussa e lo informa del nostro arrivo così ci fa entrare.
Pattie si butta tra le braccia di Justin, orgogliosa.
Lui, in tuta bianca e viola, boccheggia quasi preso dalla tensione del momento.
Ho paura di aver peggiorato la situazione con quel comportamento idiota.
Mi guarda teso, preoccupato.
"Mamma ci puoi lasciare da soli, per piacere?" chiede a Pattie.
Pattie annuisce per poi uscire.
"Justin, senti scusami per oggi." comincio io presa dal moto di spiegarmi, di chiarire.
Lui mi abbraccio di slancio, tirandomi via le parole dalla gola.
"Se ho fatto qualcosa di male, dimmelo. Rimedierò." sussurra serio al mio orecchio.
Mi viene da piangere.
Che diavolo ho fatto?
"No, Justin tu non centri niente." cerco di nuovo di spiegarmi guardandolo negli occhi.
Lui mi blocca di nuovo facendo scontrare le sue labbra con le mie.
Dio, quanto aspettavo questo momento.
Niente più che respiri uniti e anime intrecciate.
Basta questo a scacciare via tutti i dubbi, a rompere ogni delusione.
Ad incollare cosa si è rotto o si sta per crepare.
Mi sorride staccandosi di poco.
"Qualsiasi cosa abbia fatto, ricordati che ti amo." sussurra poi fissandomi negli occhi.
Cazzo.
Io lo amo da morire.

Who are you? And what did you do to me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora