Lo sai che quando non parli sei addirittura simpatica?

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"Allyson Williams vuoi prestare attenzione alla lezione?"
Scuoto la testa ritornando sulla terra.
"Si, prof. Scusi, prof."
Che merda.
Ma che cazzo!
Tutta colpa sua.
Dannatissimo coglione di un Bieber.
Il Bieber è una specie rarissima di ragazzus coglionum che è capitato proprio nella mia vita.
Che fortuna!
Non faccio altro che pensare a quell'abbraccio.
"Fanculo!" dico.
Forse troppo ad alta voce.
"Prego?" replica la prof.
"Niente, prof. Scusi, prof."
Che vita di merda.

Mi alzo dalla sedia e a malavoglia mi trascino fino al mio armadietto.
"Ehilà." trilla Mark tutto sorridente.
"Ma che cazzo c'hai da ridere te a quest'ora di mattina?"
"Allora primo, sono le dieci e non è così presto. Secondo, sono felice." replica.
"Buon per te."
"Non mi chiedi il perchè?"
Cosa vuoi da me? Oggi voglio essere lasciata in pace,grazie.
"Perchè?" dico sbuffando.
Intanto apro l'armadietto e poso i libri.
"Quanto entusiasmo!"
Mi giro verso di lui guardandolo male.
"Andiamo al punto, perchè?" ripeto buttando i libri alla rinfusa e prendone due a caso.
"Perchè domani arriva mio cugino dal Brasile."
Mi giro di scatto e sgrano gli occhi, per poco non mi cade un libro di mano.
"Che? Intendi il figone brasiliano?" urlo perdendo il controllo.
"Oh, vedo che ora ti interessa." Incrocia le braccia al petto e sorride.
"Beh, è ovvio." replico.
Cazzo se mi interessava.
Suo cugino era una belezza innata e non solo.
Per esempio non era un coglione come quel Bieber.
Ma perchè finisco sempre per pensare a lui?
Suona la campanella e mi ritrovo a camminare tra la massa di studenti nel corridoio.

Una benda davanti agli occhi.
Comincio a dimenarmi ma una voce mi rassicura.
"Shh, sono io. Ora ti guido ." sento all'orecchio.
"Dove andiamo?"
"La vuoi o no la tua sorpresa?"
Sento che mi prende la mano e mi tira a se affinchè non inciampi da nessuna parte.
Perchè se cado io lui cade insieme a me.
Mi fa entrare in una macchina.
"Parlami di qualcosa, così mi annoio." mi lamento sbuffando sinanche.
"Va bene allora... innanzitutto voglio dirti che tutto quello che sto facendo non è perchè mi stai simpatica o altro. Non farti strane idee."
Corrugo la fronte.
"E scusa allora perchè lo fai?"
"Perchè mi sento in colpa per non aver fatto la punizione insieme a te."
Faccio per togliermi la benda ma frena bruscamente e mi sbilancio in avanti.
"Che stai facendo?" chiede preoccupato.
"Mi tolgo la benda. Non ho bisogno della tua pietà. Ti ho fatto un favore stop, non voglio sorprese solo per metterti la coscienza a posto." commento aspra.
"No, frena. Oramai è tutto organizzato, non si cambia idea." dice ripartendo.
Sbuffo di nuovo.
E' uno stronzo-coglione-idiota.
Ed io lo odio.

Mi apre la portiera e mi prende la mano.
"Faccio da sola." dico scostandomi.
Tocco il sedile per capire come spostarmi e mi alzo tranquilla.
"Ed ora come vorresti raggiungere la porta?"
"Con i piedi idiota."
"E sai anche in quale direzione si trova?"
Bastardo, scometto che ha stampato sul viso quel sorriso da strafottente.
Cammino in avanti ma inciampo in qualcosa e cado a terra.
Un lamento esce dalle mie labbra.
"Ce la fai?"
"SI."
Mi alzo e trabballo di qua e di la finchè lui non mi prende per le spalle e mi blocca dal cadere di nuovo.
"Ora lo vuoi un aiuto?" chiede a pochi metri da me.
LO ODIO.
Mi prende di nuovo la mano e mi guida.
Ad un tratto non sento più il venticello freddo della sera e capisco che siamo entrati da qualche parte.
Si ma dove?
Mi toglie la benda.
Apro gli occhi e vedo solo buio.
"J-justin..." sussurro piena di paura.
"Buon compleanno Allyson." sussurra lui dietro di me.
E da lì si accende la luce rivelando decine di persone che urlano "SORPRESA!"
Scoppi di coriandoli,champagne(?) e tanti sorrisi.
Tutti si avvicinano a me dandomi gli auguri e baciandomi entrambe le guance.
Poi quando tutti si calmano e la musica comincia mi sento persa.
Non conosco quasi nessuno di queste persone e l'unica che conoscevo davvero è scomparsa.
Andiamo bene.
Esco un pò all'aria aperta e dopo di me esce subito lui.
"Dove vai? Entra! Questa è la tua festa." dice sorridente e fa per andarsene.
"E tu? dove vai?" domando fermandolo.
"Via." dice soltanto guardandomi.
La luce del lampione sul marciapiede gli illumina il viso.
La faccia seria, gli occhi nocciola e quei capelli così dannatamente morbidi.
-Che fai cuore...perchè accelleri? Lui non è ciò che odi di più?-
"Perchè?" domando sentedo la voce andarmi via.
Perchè mi sento uno schifo all'improvviso?
"Perchè tu mi odi. E non mi vorresti mai alla tua festa."
"Ma... l'hai organizzata tu, quindi....perchè....non rimani?" chiedo con lo sguardo basso.
CHE DIAMINE STO FACENDO?
Sorride e si avvicina.
"Mi stai dicendo che vuoi che rimanga."
Annuisco con la testa.
"Okay." dice ad un centimetro da me.
Incontro i suoi occhi e non capisco più nulla, letteralmente.
Mi perdo ad ossevarne le sfumature e la dolcezza che vi leggo all'interno.
E tutt'ad un tratto mi ritrovo ad un palmo dal suo viso.
"Lo sai che quando non parli sei addirittura simpatica?"
"VAFFANCULO." gli urlo in faccia.
Razza di bastardo-coglione-cretino-idiota che è!
Ed io che ci stavo cascando come una pera.
Che poi le pere non cascano, o si? (?)

Who are you? And what did you do to me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora