"Don't cry, I know. You're trying your hardest."

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Questa mattina il mio stomaco ha deciso di tormentarmi in tutti i modi possibili.
E' come se fosse attorcigliato, pieno di nodi.
Osservo Justin che cammina tutto imbaccuccato.
Se non sapessi che è lui, avrei paura.
Nonostante la bella giornata ed il sole alto nel cielo, le temperature sono scese ulteriormente.
Ci manca poco che venga a nevicare.
Caccio un lungo sospiro e sento un enorme peso su quel cazzo di stomaco.
Non sarà una bella giornata.
Entriamo in sala prove, che ormai conosco come le mie tasche, e la musica parte immediatamente.
Carly è seduta sulla panca dove di solito aspetto io.
Sorride guardando la crew che ripete i passi a memoria.
Mi siedo di fianco a lei, guardando Justin entrare nello spogliatoio.
"Ciao, tutto bene?" mi chiede cancellando il sorriso dal suo viso.
Ho qualcosa in faccia?
"Si, tutto bene." incurvo le labbra all'insù nonostante la mia poca voglia di sorridere.
Non è una bella giornata.
"Sei sicura?" mi chiede di nuovo.
Mi giro a guardarla dandogli un pò più di interesse.
I capelli neri le scendono lisci sulle spalle contrastando con la sua carnagione bianca.
I suoi occhi color ghiaccio sbucano fuori colpendoti l'anima.
Cavolo è davvero bella, troppo.
Sospiro.
"Ho un pò d'ansia." nomino così le mie sensazioni.
"Oh, mi dispiace. Posso fare qualcosa?" chiede proponendosi.
E' incredibile come mi faccia piacere che si interessi a me ma nel contempo mi irriti.
Prima che possa rispondere sento un istinto irrefrenabile di andare da Justin, ancora chiuso nello spogliatoio.
Cosa alquanto strana dato che ci mette si e no due secondi a spogliarsi per poi buttarsi in pista carico al massimo.
"Scusami un attimo." informo Carly del mio allontanamento e mi alzo.
Il cuore comincia a battermi forte.
Ma non è la stessa sensazione di quando Justin mi guarda negli occhi o semplicemente mi è vicino.
Stavolta è scaturito dall'ansia, dalla paura.
Ma di cosa?
Faccio un respiro profondo.
Devo calmarmi.
Apro la porta dello spogliatoio.
"Justin?" lo chiamo piano ritrovandomi senza respiro.
Entro a passo fermo e il silenzio viene rotto da degli ansiti.
Il mio cuore salta e lo stomaco si rivolta da solo nel mio povero corpo.
Mi avvicino piano alla fonte di quel 'rumore'.
Ed ecco che un dolore lancinante al cuore mi colpisce.
Mi si forma subito un nodo in gola che reprimo senza arrendermi.
"Justin." sussurro.
Lui sembra sentirmi, percepire la mia presenza e si scolla dalla ballerina con cui poco prima stava limonando.
E' la seconda volta, cazzo.
Lui mi guarda dispiaciuto mentre la ballerina scappa letteralmente fuori dallo spogliatoio.
Si avvicina piano a me sfiorandomi il braccio con una mano.
"Non toccarmi." mormoro con lo sguardo basso.
"Ally, io..." tenta di spiegarsi afferrando il mio braccio.
"Non toccarmi, cazzo!" urlo rompendo il contatto.
Trattengo a stento le lacrime che per l'ennesima volta spingono per uscire.
"E' la seconda volta Justin. La seconda." lo informo facendomi forza.
Ma di che mi ero illusa?
E' un puttaniere, non può fare altro che questo.
Mi guarda con lo sguardo di un cane bastonato.
Stavolta col cazzo che lo perdono.
Ha finito.
Stop.
"Riportami a casa." gli impongo col cuore pieno di tristezza.
La mia paura di perderlo si è rivelata stupida.
Non l'ho mai avuto.
"Ci sono le prove." sputa come se fosse una scusa.
Alzo di nuovo lo sguardo fissandolo con rabbia.
Quanto vorrei mandarlo a fanculo.
"Nessun problema, me ne vado da sola." dico per poi uscire.
Che uscita di scena ragazzi (?)
Mi incammino sentendomi cedere ad ogni passo.
Entro nel bus e raccatto la mia valigia, la mia roba.
D'improvviso mi fermo, fissando il letto.
Questo letto che ha con se il ricordo della mia prima volta.
Che ha con se il profumo di una passione consumata.
Ignoro tutti questi inutili pensieri.
Devo cancellare tutto questo dalla mia vita.
Devo ritornare come prima.
Questo cazzo di amore mi ha rammollita.
"Dove credi di andare da sola?" mi chiede appena scendo dal bus con la mia valigia.
"A casa." rispondo secca incamminandomi per la strada deserta.
"Siamo nel Sud America, come speri di riuscire ad arrivare in Canada?" mi urla beffeggiandomi.
"Fottiti Justin." gli rispondo alzando il dito medio senza girarmi.
Non so come farò, in realtà neanche ci ho pensato.
So solo che ora devo allontarmi il più possibile da lui e dai suoi occhi ammaliatori.
Deve andarsene a fanculo sul serio stavolta.
Il marciapiedi è l'unica cosa a farmi compagnia assieme ai negozi chiusi.
Mi fermo dopo non so quanto tempo, stanca della mia corsa.
Appoggio la valigia a terra, sedendomici sopra e facendo sprofondare la testa fra le mani.
Caccio un sospiro impedendomi di piangere.
Non devo farlo, non stavolta.
Il tempo passa incessante mentre il silenzio mi perfora le orecchie.
Ho tutto il tempo di ricostruire il mio animo distrutto.
Ho tutto il tempo di reiniziare la mia vita d'accapo.
Ho tutto il tempo di premere il tasto rewind e tornare all'incidente.
Tornare a quell'indifferenza, a quella Allyson ormai perduta per la strada.
Rialzo lo sguardo un pò più sicura.
Basta lacrime, basta amore, basta dare retta a questo dannatissimo cuore.
Cancello tutto con una spugna piena di sapone e ricomincio.

"Allyson Williams che ti è saltato in mente?" sento una voce lontana ed alzo lo sguardo.
Pattie, che in questo momento assomiglia ad un corridore all'ultimo tratto della maratona, mi raggiunge.
Si piega sulle ginocchia ansimando pesantemente.
"Tu non puoi farmi fare certe cose, ho una certa età!" esclama tirandosi su.
Ridacchio.
"Che ci fai qui?" le chiedo alzandomi.
Mi guarda con una faccia sconvolta, come se avessi appena detto che i maiali hanno le ali.
"Me lo chiedi anche? Non puoi andartene così, non so cos'ha combinato Justin ma se vuoi tornare a casa ti ci portiamo noi." mi spiega per poi tirarmi per un braccio.
Raccatto la valigia lasciandomi trasportare.
Infondo non so come avrei fatto a tornare a casa.
All'arrivo al tour bus, vedo Alfredo urlare contro Justin appoggiato al tour bus.
Non c'è bisogno di dire che appena mi vede mi viene incontro.
Lascio la mano di Pattie per cambiare direzione e non scontrarmi con quel puttaniere.
"Aspetta." mi urla contro.
Non mi giro ed entro nella sala prove.
Carly mi si butta tra le braccia.
"Oddio, Allyson che spavento." esclama stringendomi forte.
Si stacca di poco sorridendomi.
"Scusami." le dico sinceramente.
Per tutto questo tempo sono stata gelosa di lei, ho accusato lei.
Ma a quanto pare lei era l'unica che non centrava nulla in tutta questa storia.
"Lasciami entrare, ti prego." sento la voce di Justin provenire da fuori.
Urla come un dannato.
Di colpo incrocio la sguardo della ballerina, la stessa dello spogliatoio.
Mi guarda dispiaciuta anche lei.
Sta succedendo un casino, per colpa mia.
Mollo la valigia ed esco.
La scena che mi si presenta davanti mi fa rabbrividire.
Pattie sbarra la strada a Justin, Alfredo lo tiene fermo per le spalle.
Lui, in lacrime, urla non so cosa dimenandosi.
"Ho fatto una cazzata, lasciami."
Quelle parole mi attraversano il petto come una pugnalata.
"Lascialo." dico calma verso Alfredo.
Justin di colpo si ferma e mi guarda atterrito.
Pattie si volta verso di me con sguardo dispiaciuto.
Alfredo molla la presa, ma Justin non si muove di un millimetro.
"Non voglio scatenare litigi, non voglio farti mollare il tour, non voglio essere la causa di casini. Voglio solo tornare a casa." mormoro.
"Se è possibile." aggiungo deglutendo.
Raccatto la mia valigia e passo indenne davanti a Justin, Alfredo e Pattie.
Entro nel bus, di nuovo e mi chiudo in bagno.
Piccole lacrime salate cominciano a scorrere via dai miei occhi.
Questa è l'ultima volta, lo prometto.

Who are you? And what did you do to me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora