Start.

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"Ed ora cosa facciamo???" urlo in preda al panico.
"Ora sopravviviamo finchè... non ci vengono a prendere."
Sembra quasi divertito da questa storia.
Come mi sono trovata in un guaio come questo io proprio non lo so.
Dovevo fare un viaggio tranquillo a New York con la mia classe del liceo.
Siamo tutti diciottenni quindi il problema del passaporto non c'è stato.
Poi i ricordi sono sfocati.
Ricordo un allarme, delle urla ed un grande senso di vuoto.
Mi sono risvegliata dieci minuti fa su questa spiaggia deserta.
Bieber mi punzecchiava il braccio con un bastoncino trovato a terra, forse.
E' un mio compagno di classe nonchè superstar di fama mondiale.
Un montato ed io lo odio.
Quando ho aperto gli occhi mi ha salutato con nonchalance dicendo 'Ciao.' e sorridendo.
Ma che tipo?
Poi mi ha detto. "Credevo fossi morta." E lì ho capito il perchè mi punzecchiava.
Se ci avessero ritrovato, su di me non ci sarebbero state sue impronte quindi lui non sarebbe stato incriminato..
Anche se insopportabile è intelligente, un pò.
Sembra un'incubo.
Ditemi che è un incubo, io tra poco mi sveglio e mi ritrovo nel mio lettino caldo e morbido.
Strizzo gli occhi e riaprendoli vedo solo Bieber che mi fissa male.
"Che ti piglia? Non ci vedi più?"
"Cazzo, le valigie?" sbotto all'improvviso.
La questione vista è complicata in me.
In pratica porto gli occhiali ma odiandoli sono passata alle lenti.
E ne porto con me sempre un paio di ricambio.
Nella confusione non mi sono accorta di averle perse.
"Non so come la mia valigia era sulla spiaggia assieme ad altre quattro. E' davvero una fortuna non averla persa." constata indicandole.
Mi fiondo tra le quattro valigie e appena vedo la mia faccio un grande sospiro di sollievo.
"Grazie a Dio." Continuo mettendomi le mani al petto.
"Eh già, poverina senza i suoi trucchi come farà mai a non apparire orribile?"
"Bieber non è il momento di fare battute." lo rimprovero.
Fa una smorfia e mi ignora completamente cominciando a frugare in una delle valigie 'sconosciute'.
"Aspetta." dico all'improvviso.
Si ferma a guardarmi incuriosito.
"Se noi ci siamo salvati e qui intorno non ci sono tracce dell'aereo gli altri sono...affogati?" sfumo l'ultima parola.
"Chi lo sa." dice stringendo le spalle.
E riprende la sua esplorazione dello zaino.
Certo che questo ragazzo ha un autocontrollo grandioso.
E fa bene anche a me visto che ancora non sto urlando come una pazza disegnando S.O.S sulla sabbia con un bastoncino.
Ok calma.
Sei sola su una spiaggia deserta, nel bel mezzo del nulla con un ragazzo che non sopporti.
Non c'è niente di cui avere paura.
Sospiro tranquillizzandomi.
Se sapessi nuotare già starei a chilometri di distanza da qui, da lui.
Comincio ad aggiustarmi mettendomi le lenti.
Ho solo un tubicino di liquido e spero duri a lungo.
Ho i capelli mezzi sconvolti e sul mio viso non c'è nemmeno una traccia di trucco.
Vedo Bieber alzarsi e allontanarsi.
"Dove vai?" infondo lui è un ragazzo.
L'unico che potrebbe proteggermi, in qualche modo.
Quindi devo tenermelo e sopportarlo.
"A cercare un pò di rami secchi. Tu che fai? Rimani lì a gingillarti o mi aiuti?" E' insopportabile.
Mi alzo ed entro nel bosco con lui.
Lo vedo mettere un pò di scotch giallo sugli alberi che sorpassiamo.
"A.. che serve?" chiedo titubante.
"A ritrovare la strada dopo. Non ti facevo così stupida, sai?" Non lo sopporto, non lo sopporto, non lo sopporto.
"Non ti facevo così sarcastico." dico imitando la sua voce.
Sembro un'oca ma almeno evidenzio il fatto che non lo sopporti.

Sembra incredibile ma i segnali funzionano e siamo in spiaggia in un batter d'occhio.
Intanto il buio è cominciato a calare.
Poso i rami secchi ammucchiandoli tutti , ne prendo due e li sfrego.
"Che combini?"
"Cerco di accendere il fuoco!" dico ovvia.
"Non c'è ne bisogno!" dice tranquillo.
"Come no? Come facciamo a ripararci dal freddo?" Anche se in realtà non fa freddo.
"Con questo." dice tirando fuori qualcosa dal suo zaino.
Un accendino! Che cretina.
E' un maschio di diciannove anni è ovvio che abbia un accendino con se.
Si Bieber ha un anno in più di me. Ma questo non vuol dire che sia più intelligente.
Infatti si è ritrovato nella mia classe perchè è stato bocciato.
Soddisfatto di se stesso continua a darsi delle arie.
"La smetti?" sbotto infastidita.
"Di fare cose?" Oh , fa l'innocente.
"Di darti delle arie."
"No sai com'è mi viene naturale."
"Non ti sopporto!" Sono sincera, troppo sincera.
"Perchè secondo te io ti sopporto?"
Per un secondo incontro i suoi occhi che sembrano bruciare grazie al riflesso del fuoco.
"Dobbiamo sopravvivere e per farlo dobbiamo collaborare, purtroppo. Quindi metti da parte il fatto che non mi sopporti e comportati da persona matura." dice serio.
Ok, non ho mai visto Bieber in queste situazioni ma sembra davvero sincero e sicuro di se.
"Ok." sussurro quasi abbassando lo sguardo.
Ha ragione caspita.
"Ed ora?" dico io non avendo la più pallida idea di cosa fare.
Mi gaurda con sguardo malizioso e arrossisco di colpo.
Sento le guance che vanno a fuoco.
"Per quanto possa piacermi non sei il mio tipo quindi..." non lo faccio finire.
"Cretino! possibile che voi ragazzi pensiate solo a quello?" urlo alzandomi in piedi.
"Sembri una gattina arrabbiata. Non fai paura a nessuno."
Fa che non mi capiti sottomano un'arma perchè se no lo uccido.
LO UCCIDO.



- LA STORIA NON È MIA -

Who are you? And what did you do to me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora