Stavolta si ama.

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Entro nella palestra seguita da Mark.
Oggi c'è il torneo di basket che ospita la nostra scuola.
Così ci sediamo sugli spalti guardando il campo vuoto.
"Sai chi c'è nella nostra squadra?" chiedo a Mark che sicuro è più informato di me.
"Sinceramente non penso che abbiamo una squadra." risponde insicuro.
La squadra c'era sicuramente, ma noi eravamo troppo disinteressati per saperlo.
Nessuno dei due aveva mai spinto l'altro a vedere le partite.
Semplicemente perchè nessuno dei due era realmente interessato.
E non mi spiego il perchè ora siamo qui.
Sento il fischio dell'arbitro e mi giro di scatto guardando i ragazzi che escono dallo spogliatoio.
Rimango bloccata quando vedo Bieber sul campo con maglia e pantaloncini.
LUI GIOCA?
Ma se non l'ho mai visto fare attività che comportassero in qualche modo dispendio di energia!
Figurarsi giocare a basket.
Incontro i suoi occhi e faccio una faccia stranita.
Lui sogghigna per la mia sorpresa e mi fa il segno della vittoria.
Per tutta risposta gli alzo il dito medio con tanto di linguaccia che lui ricambia.
La partita inizia e mi ritrovo a sospirare quando Bieber rattacca la palla e fa canestro.
E' pure bravo!
Non siamo neanche all'inizio è già siamo in vantaggio.
Mi sento stranamente elettrica e con una pazienza che mai mi è appartenuta mi guardo tutta la partita.
Bieber salta, corre, scarta.
Sembra un giocatore professionista.
Quando l'arbitro fischia la fine mi stupisco che il tempo sia passato così velocemente.
Mark sbadiglia visibilmente annoiato mentre guardo la squadra che rientra nello spogliatoio.
Mi fermo a fissare Bieber che sorride compiaciuto di essere l'artefice di ogni canestro.
Si pavoneggia lanciando sorrisi a tutti.
Poco dopo si gira verso di me e mi fa il segno di 'ok' con la mano accompagnandolo con un'occhiolino.
Il famoso palloncino comincia a gonfiarsi e sorrido facendo finta di nulla.
Mi alzo.
"Dove vai?" chiede Mark preoccupato.
"A fare un giro." gli rispondo senza nemmeno girarmi.
Ho bisogno di aria.
Ho bisogno di togliermi questa cazzo di sensazione dallo stomaco.
Esco sul giardino della scuola e respiro a pieni polmoni.
Non è possibile che ogni volta che lo guardo mi sento così...strana.
Ad un tratto sento delle braccia avvolgermi in un abbraccio.
"Puzzi." dico ridacchiando.
"Chi io?" sussurra al mio orecchio indignato.
"SI."
Abbondono la testa all'indietro appoggiandola alla sua spalla.
Mi giro a guardarlo.
Ha i capelli tutti sudati ed appiccicati alla fronte.
"Sei un bastardo, ieri sei andato via e non mi hai avvisata." sussurro.
"Sarebbe stato meglio stare lì con te e far si che tua madre trovasse un ragazzo addormentato sul suo divano?" chiede ironicamente.
CERTO CHE NO.
Mia madre ha già troppi pensieri strani su di me.
Se poi mi trovava lì addormentata con lui, non ho idea di cosa avrebbe fatto.
Mi riscuoto dai miei pensieri sentendo le sue labbra sul mio collo.
Sento un terremoto che fa su e giù per la mia schiena.
"Usciamo stasera?" chiede poi.
Ho sentito bene?
Mi sta chiedendo un'appuntamento?
"Io e te?" chiedo a mia volta guardandolo negli occhi.
"Io e te." ripete sorridendo.
Ho bisogno di un'ambulanza.

Sto per uscire con la persona che dico di odiare più di ogni altra cosa.
Si, mi serve una visita da uno psicologo.
Non mi preparo neanche come si deve.
E' un uscita con Bieber, nulla di importante no?
E' un uscita da amici.
AMICI.
Comincio a ripetere questa parola nella mia testa continuamente per cercare di convincermi che davvero sarà un uscita di soli amici.
Quando suona la porta mi precipito ad aprire senza smettere.
"AMICI." urlo vedendo Bieber in piedi di fronte a me.
In un attimo realizzo la mia figura di merda.
Ridacchia il signorino, tutta colpa sua.
"E' un modo di salutare molto originale, ma ne conosco uno migliore." dichiara dimezzando lo spazio che ci separa con un solo passo.
Davvero fa passi così lunghi?
Si insomma non ha delle gambe così lunghe e... Oh al diavolo!
Mi esce un verso strozzato quando percepisco le sue labbra sulle mie.
AMICI?
Se così si salutano gli amici allora se era il mio fidanzato scopavamo sull'uscio della porta?
FAI DEI PENSIERI SERI ALLYSON.
In quel momento poi mi accorgo di cose che prima d'ora non ho mai notato.
Le sue labbra sono morbide e sanno di... di lui.
E' una cosa abbastanza strana ma potrebbe aprire un'azienda di profumi col suo profumo (?)
Niente dolce e gabbana, niente di quelle stronzate delle pubblicità.
Soltanto il suo profumo naturale che mi faceva... ok, lo ammetto mi faceva impazzire.
Sapeva di genuino, sapeva di Justin.
La stessa cosa capita quando sento il suo sapore.
E' come se mi sentissi, parte di lui.
La differenza di questo bacio da tutti gli altri è non solo il fatto che mi rendo conto di cosa faccio ma anche il fatto che non è irruento e passionale.
Segue un ritmo lento e dolce.
Una lunga e lenta tortura.
Stavolta non si va oltre.
Stavolta si ama.

Who are you? And what did you do to me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora