n i n e t e e n . 🔞

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- felix's pov

«l'incontro termina 31 - 14 per la himdeuneun!» arrivò il fischio finale e il match terminò.

lasciai scocciato che i pon pon cadessero e rimanessero per terra, stessa cosa fece hyunjin lasciandoli furiosamente sul pavimento.

chris l'aveva guardato tutto il tempo e mai si era fermato a dirgli qualcosa, neanche l'aveva salutato prima di andare via; gli era andata peggio di me.

«lee, lei non è mio alunno, ma con tutto il rispetto: qui non siamo ad un incontro di football americano, mi puoi spiegare perché lei e la sua squadra avete fatto questa cosa da ribrezzo?» mi si avvicinò il coach.

«già i nostri allenamenti sono stati sospesi, almeno distraiamo il tempo e passiamo le ore di lavoro a supportare l'altra squadra che può portare avanti le coppe della scuola, no?» gli sorrisi con arroganza.

«si ma per favore, questo non è assolutamente il modo. non facevate altro che ballare in modo volgare, urlare il nome solo di alcuni giocatori, ed il tutto in gonna corta...»

vidi d'un tratto, una mano bussare sulla spalla del coach per poi spostarlo via:
oh merda è changbin- cazzo, sapevo fosse lui...

«coach noi siamo in confidenza, quindi se posso dirle la mia: mi va benissimo avere la tifoseria, soprattutto se tremendamente sexy, e in più non mi distrae affatto. e visto l'andamento della partita, immagino neanche agli altri interessi di osservarla durante il game. ma durante la pausa è piacevole dargli un'occhiata».

lo guardai malissimo mentre mi sorrideva come a flirtare con me, anzi non ci stava solo provando spudoratamente, ma con quegli occhi mi stava osservando dalla testa ai piedi, e pareva volesse mangiarmi.

dopo l'imbarazzo di ieri, sebbene fosse stato piacevole, non avevo intenzione di provare di nuovo ad avere qualcosa di più intimo con lui, indipendentemente dalla mia eccitazione.

«va bene...vada per la tifoseria, ma la prossima volta, un vestito più consono, che con questi ad ogni passo vi si vede la mutanda» si rassegnò.

«mi occuperò io di punirlo, non si preoccupi» mi prese per i fianchi e andammo assieme negli spogliatoi.

appena entrammo, il tempo di posare le cose, che rimise le mani sul mio bacino e mi tenne fermo al muro.
«abbiamo un bacio in sospeso» ricordò.
«mhh» le mie labbra si inarcarono spontaneamente verso l'alto, lì dove puntavano i miei occhi mentre me la ridevo: «ti detesto, ma te lo darò come premio per aver vinto».

«bravo, questo diminuirà la tua punizione» disse aspettando che lo prendessi per il mento per avvicinarlo a me e baciarlo.

le nostre labbra si toccarono per qualche istante, facendo un tenero schiocco assieme.

«solo un bacio a stampo merito?» domandò facendo oscillare il suo naso vicino al mio.

«se vuoi limonare è meglio andare in bagno» suggerì sottovoce facendo riferimento a quanto mi imbarazzasse la presenza di tutti quegli altri ragazzi nello spogliatoio.

«allora posso portarti in bagno?», accettai lasciando che mi prendesse per mano per portarmici dentro.

ci chiudemmo a chiave insieme, neanche il tempo di realizzare cosa stessimo per fare che ansimanti cominciammo a baciarci.

perché aspettavamo così tanto questo momento?

lui mi teneva per il top fermo al muro, nel mentre io lo tenevo per la sua canotta attaccato a me.
il suo corpo premeva così tanto contro il mio, che non riuscivo a reggermi in piedi, un po' anche per la voglia che avessi di baciarlo.

le mie mani si staccarono dalla stoffa che indossava, e vagarono a palmi aperti sul muro, dove cercavo di tenermi.

voleva staccarsi dalle mie labbra per baciarmi il collo, ma liberai una mano apposta per impedirglielo, la immersi dei suoi capelli, e tenni la sua testa ferma, per assicurarmi che la sua lingua potesse rimanere solo nella mia bocca.

si ribellò a questo, ed usò le sue mani per farlo, facendole vagare per il mio corpo, sfilandomi di dosso il completo da cheerleader pezzo per pezzo: cominciò dal top, scoprendo i miei capezzoli per massaggiarli, fino alla minigonna, che fece cadere a terra per massaggiare invece sulle mie mutande.

«rivestimi ti prego» chiesi imbarazzato tra un bacio e l'altro.
«oh no no, hai capito male non funziona così...questa è la tua punizione per avermi fatto eccitare per una partita intera» mi osservò con lussuria, mentre girava tra le sue dita le mie ciocche di capelli più lunghe, quelle che cadevano sulle mie clavicole e gli impedivano di succhiarle.

d'improvviso sentì un vuoto sotto di me, e appena ebbi il tempo di spostare lo sguardo realizzai di essere nudo.
mi coprì con due mani unite, ma il ragazzo ne afferrò i polsi e le spostò, mantenendomele bloccate al muro.

«per favore non guardare» chiusi gli occhi e lasciai che mi baciasse dietro l'orecchio.

lasciai che continuasse a darmi fastidio, persino quando cominciò a premere il ginocchio tra le mie gambe, quando stavo per gemere anche l'anima ma lui continuava a zittirmi.
gli concessi qualsiasi cosa in quei 5 minuti.

«sei così carino, sei così indifeso in questo momento, hai un corpo così bello» continuava a baciarlo.

so che non lo stava facendo con cattiveria, sapevo quanto fosse perso di me e che aspettava questo momento da tanto, ma mi sentivo così imbarazzato...
forse meritavo di sentirmi così al suo tocco, infondo gli ho sempre tolto ogni tipo di possibilità trattandolo male.

«changbin, basta così» riposò le sue labbra che da tempo massaggiavano la mia pelle e si rese conto di quello che mi aveva fatto; che ora la mia pelle era ricoperta di timbri della sua bocca, che fossi evidentemente eccitato davanti a lui, e che mi avesse lasciato privo di ogni veste.

la sua espressione di piacere svanì e mi aiutò a rivestirmi senza dire una parola.

poco prima che uscissi dalla palestra lo fermai: «non ti sei mica sentito in colpa per quello che hai fatto col mio corpo?» gli domandai.

«non so felix, ho bisogno di pensarci, e non solo a questa cosa, ma a tante altre che ne verranno. i-io ho bisogno di riflettere».

«va bene, lo capisco. voglio solo che tu sappia che se ti ha fatto stare bene lo dimenticherò o proverò ad accettarlo. tu pensa solo a stare bene», annuì deluso da sé stesso.

«ora devo andare, sennò comincerà a piovere...» mi grattai nervosamente.

«scrivimi quando arrivi e soprattutto se vuoi sfogarti, io ho bisogno di soppesare alcune decisioni. spero tu possa capire se non risponderò subito».

annuì: «okay, ci si sente». per un secondo pensai se baciarlo o no prima di andarmene, ma non volevo che potesse influenzare le sue decisioni.

sebbene gli avrebbe fatto capire che sono in debito con lui per tutte le volte che l'ho trattato male.

Strippers | changlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora