Capitolo 7

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"Conosco vite della cui mancanza non soffrirei affatto - di altre invece ogni attimo di assenza mi sembrerebbe eterno."
- Emily Dickinson.

MATTHEO RIDDLE

Ero un coglione.

Un maledetto coglione.

Quando eravamo al campo non avevo fatto altro che guardare Rose Marshall che si allenava.

Cazzo era goduria per gli occhi.

Ma Salazar, ero un coglione. Quando l'avevo vista che non si reggeva in piedi l'ho presa in braccio e per puro egoismo l'ho portata così fino in camera.

Durante il tragitto inspirai il suo profumo e sapeva di sesso.

Non quel sesso mediocre che ormai facevo da anni. Ma del vero buon sesso.

Mentre tornavo nella mia stanza ripensai alle parole, o per meglio dire minacce, di mio padre.

Non avrei potuto fare nulla con lei, a meno che...

No, ferma quel cazzo di pensiero.

Aprii la porta e vidi Draco impegnato a infilare la lingua in bocca a Daphne.

«Fate proprio schifo» borbottai e Draco senza staccarsi dalle labbra della Greengrass mi fece il dito medio.

Alzai gli occhi al cielo e mi andai a lavare.

Aprii l'acqua e lasciai che quest'ultima mi scorresse addosso per molto tempo.

Ogni volta cercavo di pulirmi da tutto lo schifo che mi circondava, da mio padre e dalle cicatrici che lui mi aveva lasciato.

Sfregavo più che potevo la spugna sul petto, ma in quel modo le sentivo bruciare, e in un qualche modo mi faceva stare meglio.

Chiamatemi pure masochista, ma sentire quel bruciore alle cicatrici mi faceva capire che non ci potevo fare un cazzo. Ormai erano lì e non sarebbero andate via.

Uscii dal bagno solamente dopo che sentii la porta della stanza chiudersi, segno che Daphne se n'era andata.

«Com'è andato l'allenamento con Rosie?» chiese.

«Non sono fatti tuoi» borbottai e aggrottai le sopracciglia vedendo una lettera vicino al comodino.

«Dai dimmi, avete scopato negli spogliatoi oppure sugli spalti?» ridacchiò.

«La vuoi finire» gli lanciai un'occhiata e Draco alzò gli occhi al cielo.

«Ti fai troppi problemi, si vede lontano un miglio che volete scopare da anni» disse.

«Lo sai che ho un compito, non posso» disse e aprii la lettera sedendomi sul letto.

«Aspetta di chi è quella lettera?» mi chiese sedendosi vicino a me.

Lessi la lettera ad alta voce, e guardai Draco.

«A te hanno già scritto?» gli chiesi.

«Si, ma non ho minimamente idea di chi sia e nemmeno mi importa» alzò le spalle e si rimise sul suo letto.

«Comunque sta sera mi serve la camera» continuò il biondo.

«Vattene nella stanza delle necessità e non rompermi i coglioni» borbottai.

Mi alzai dal letto e presi un foglio di pergamena e la piuma.

Smisi di ascoltare ciò che stava dicendo Draco e risposi alla "mia nuova amica di penna".

Prohibited | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora