Capitolo 5

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"I sogni sono spesso più profondi quando sembrano pazzi."
- Sigmund Freud.


MATTHEO RIDDLE

«Sveglia bello» sentii una voce giungermi nella orecchie poi sentii un cuscino colpirmi sulla schiena.

Ma che cazzo.

Aprii gli occhi e vidi Draco, Blaise e Theodore con dei cuscini in mano. Appena si accorsero che li stavo guardando mi lanciarono addosso i cuscini.

Ma io dico cosa cazzo hanno cinque anni?

«Siete diventati delle ragazzine?» borbottai infastidito.

«E levatevi» borbottai mettendo la testa sotto al cuscino.

«Dai Riddle è sabato, sai cosa vuol dire questo?» chiese retorico Blaise.

«Sesso e erba a non finire» risponde Draco al mio posto.

Da sempre più o meno i nostri sabati qui a scuola erano sempre gli stessi. Anche se qualche volta non stavo con loro, perché se mi padre avesse saputo che andavo a scuola per divertirmi mi avrebbe ucciso.

Ma visto che eravamo ancora all'inizio dell'anno, i compiti che ci avevano assegnato per la settimana prossima li avevo già fatti, guardai i tre ragazzi che si erano permessi di sedersi sul mio letto e ghignai.

«Diamo inizio alla festa» dissi e loro esultarono.

Nel giro di poche ora eravamo già tutti strafatti e ubriachi. Ma alla fine chissene importa, la vita è una - ed è una merda - per cui fanculo.

Non volevo più stare ad autocommiserarmi o rimuginare sul passato e su papà. Quello che era accaduto ormai non poteva essere cambiato.

Eravamo tutti nella stanza mia e di Draco. Blaise aveva inventato anche Pansy e Daphne e loro avevano accettato ben volentieri. L'unica che aveva risposto un categorico "no" era stata proprio la Marshall.

Mi ricordavo ciò che era successo sulla torre e non sarebbe più dovuto succedere. Sì lei era il mio piano, ma come ho già detto, scoparla non è nei miei piani.

Passai lo sguardo in tutta la stanza e vidi Blaise con la lingua in gola a Pansy e Draco fare la stessa cosa solo con Daphne. Dio quei due erano andati persi per le due ragazze.

Poi c'era Theodore con una ragazza a caso a cavalcioni, e ovviamente anche io. Avevo una tipa di cui non conoscevo nemmeno il nome che mi baciava il collo e strusciava la sua fica sul mio cazzo ancora a riposo.

Non me lo faceva alzare neanche per il cazzo.

Poi la testa sviò verso una persona che sarebbe stata l'ultima che avrei dovuto pensare il quel momento.

Eppure al pensiero di lei, il mio cazzo divenne più duro di una roccia.

«Oh dio sei così duro» mugolò la ragazza vicino al mio orecchio ondeggiandosi su di me.

Non è grazie a te.

Evitai di risponderle in quel modo, anche perché sennò sarei andato a letto in bianco. E con un' erezione del genere mi sarei dovuto ammazzare di seghe.

Pian piano tutti se ne andarono nelle proprie stanze. Quando rimanemmo io e Draco ci guardammo.

«La stanza è mia» disse categorico mentre stringeva Daphne quasi mezza nuda.

«Draco la stanza è anche sua» borbottò la ragazza.

«Non preoccuparti dolcezza, non scopo con nessuno nel mio letto» dissi e presi la ragazza dal braccio, anche se non serviva visto che mi stava appiccicata. Anche fin troppo.

Prohibited | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora