Capitolo 3

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CASSANDRA

Cavolo! Non lo vedo da anni. Possibile che sia cambiato così tanto?

Lui aggrotta la fronte confuso.

"Come cazzo fai a sapere il mio nome?" mi chiede con rabbia.

"Charles, sono Cassandra" gli dico contenta.

Lo vedo spalancare gli occhi per la sorpresa.

Cavolo, quanto mi è mancato!

Sono anni che aspetto questo momento. Ho dimenticato tutto: le paure, l'imbarazzo, gli incontri con Callum e Samantha. Questa giornata è perfetta.

"Perché sei tornata?" mi chiede in modo duro ed ecco le paure che tornano tutte insieme.

Perché è così scontroso con me? Dov'è finito quel bambino di dodici anni che stava sempre con me, che mi proteggeva sempre e che mi aiutava in tutto?

"I-io sono tornata...p-per te. Mi mancavi" gli dico, ma sento le lacrime che mi fanno pizzicare gli occhi.

"Be', potevi risparmiarti il viaggio".

"Charles, ma che ti succede?" gli chiedo, mentre mi rendo conto che il mio cuore si sta spezzando.

"Mi succede che sono passati sei anni. Le persone cambiano e vanno avanti" mi dice, superandomi con una spallata.

Rimango immobile. Non è così che mi aspettavo che sarebbe stato rincontrarlo.

Perché mi sono messa in testa che al mio ritorno mi avrebbe abbracciata, mi avrebbe sorriso e mi avrebbe detto che aveva sentito la mia mancanza?

Scuoto la testa e cerco di tornare in me. Devo andare in aula e concentrarmi.

Cammino nei corridoi e trovo subito l'aula di inglese. Mi siedo al penultimo banco perché ormai l'ultima fila è completamente occupata. Ho visto che al banco dietro al mio ci sono dei libri e uno zaino, ma ancora nessuno seduto.

Fisso il legno del mio banco, mentre mi mordo il labbro inferiore. Ancora non posso credere che mi abbia trattata in quel modo.

Cosa ho fatto di male? Perché è cambiato così tanto?

Non abbiamo mai litigato e non mi ha mai risposto male.

Sento il suono della campanella e l'aula si riempie di gente. Sbianco nel momento in cui mi accorgo che la persona che è seduta dietro a me è di nuovo Samantha.

"Ci risiamo, novellina" mi dice all'orecchio.

Non ce la farò a sopportare questa situazione ancora a lungo. Tento di ignorarla, ma come posso farlo se ogni due secondi sento la sua voce fastidiosa? 

L'unica cosa che mi tira su il morale è scoprire che, durante le due ore di inglese, una sarà sempre dedicata alla lettura di un grande classico. Amo leggere e in quell'ora riesco a dimenticare tutto. Dimentico Callum, Samantha, le mie paure e anche Charles.

Suona di nuovo la campanella. Prendo il mio libro e lo stringo al petto, poi mi precipito fuori dall'aula. 

Proprio per finire in bellezza, lì trovo Charles e Callum. Samantha mi passa accanto, dandomi una spallata, e io tento di ignorarla. Solo per un secondo incrocio lo sguardo di Charles, ma è freddo e completamente distaccato.

Mi volto e mi incammino di nuovo verso il mio armadietto.

"Ehi, bambolina, ti volti di spalle perché vuoi proprio che veda il tuo bel culo, non è così?" mi chiede Callum, ma io lo ignoro.

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