Capitolo 10

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CHARLES

"Facciamo così. Potrai andarci solo se farai venire Cassandra con te" dice mia madre e io rido di nuovo.

"Puoi anche scordartelo".

"Bene e tu puoi scordarti la festa".

Sbuffo.

"E va bene" mi arrendo.

"Cosa? No, no, no. Cassandra non va da nessuna parte. Non mi piacciono le feste che si fanno qui" interviene Camille.

"Oh, ma andiamo, Cami. Loro non le sanno nemmeno fare le feste. Mica sono come quelle a cui andavamo noi. Puoi stare tranquilla. E poi Cassandra è una ragazza seria e con la testa sulle spalle" la convinse mia madre.

Sì, lo è. Peccato che non conosce l'altro lato di lei, quello che preme tutto il piede sull'acceleratore e fa schiantare due macchine alle sue spalle, quello che quasi stacca l'orecchio a uno ragazzo solo perché mi sta picchiando.

No, i nostri genitori non ci conoscono affatto.

"Charles, cosa hai fatto alla faccia?" chiede Camille.

Vedo Cassandra trattenere il respiro. Che pensa? Che dirò tutto e che la metterò nei casini?

"No, niente. Un idiota che non riusciva a stare al suo posto" tento di minimizzare.

Cassandra, accanto a me, non alza la testa, ma continua a fissare il suo piatto pieno di cibo, con il quale sta pasticciando, ma che in realtà non sta proprio mangiando come l'altro giorno in mensa.

"Sì e vorrei tanto sapere chi frequenti dato che l'altra notte sei tornato alle 4:30 e non mi hai ancora detto nulla" dice mia madre.

Abbiamo discusso per quella storia e io sono in una specie di punizione, ma tanto mia madre sa che se voglio uscire lo farò comunque.

"Come mai sei tornato a quell'ora? Pensa che Cassandra quella sera era distrutta ed è andata a dormire alle 21 per la prima volta dopo anni. Solitamente se non sono le 4 non chiude occhio" dice Camille.

Mi viene un po' da ridere. Lei è convinta che sua figlia alle 21 sia andata a dormire e invece è sgattaiolata fuori di casa per seguire me, poi siamo stati riempiti entrambi di lividi.

"E cosa fai fino alle 4 del mattino?" chiede mia madre.

Dio mio, sono due impiccione di prima categoria.

"Legge, non si stacca dai suoi libri per ore. Fuori può anche esserci la fine del mondo, se lei sta leggendo non se ne accorge" dice Camille.

Ma perché non fa rispondere Cassandra? Perché risponde lei al suo posto?

È sempre stata severa con l'educazione di Cassandra, a differenza di quella con Gabriel, ma per qualche motivo la situazione è peggiorata.

È questo un altro dei motivi per cui Cassandra era sempre a casa nostra. Mia madre la faceva sdraiare sul divano e mangiare lì, non la criticava per la postura o se le usciva qualche parola un po' troppo volgare dalla bocca. La faceva giocare di nascosto a basket con me e Gabriel e poi le leggeva le favole della buonanotte perché Camille si era sempre rifiutata di farlo.

"Oh, sono contenta che ti piaccia così tanto leggere. Cosa ti piace in particolare?" chiede mia madre, insistendo sull'argomento.

"Cosa legge? Libri da due soldi. Avessi almeno la soddisfazione di vederle un grande classico in mano. No. Preferisce leggere i libri scritti da suoi coetanei o autori emergenti. Quelle cavolate di romanzi rosa che non hanno né capo né coda" dice quasi con cattiveria, poi si volta verso di lei. "E mettiti composta. Non ci si siede così a tavola!" la sgrida.

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