Thread of Love

Capitolo 30

CHARLES

"Hai mai notato come è cambiata caratterialmente? Prima era così vivace e solare, mentre adesso è così spaventata e silenziosa. Tutti sono così superficiali nel dire che lei è semplicemente timida, ma non è così. Cassandra soffre di un problema legato all'ansia e alla depressione. Questo disturbo le crea varie paure, come la paura di parlare davanti ad altre persone, di stare con chi non conosce, di entrare in un posto affollato e cose del genere. Non è timidezza, perché a lei tutte queste cose causano puro terrore. Hai notato, per esempio, che si scusa per qualsiasi cosa? Che ha sempre paura di aver fatto qualcosa di sbagliato?" mi chiede mia madre.

Piano piano tutti i pezzi cominciano a ricostruirsi. Pian piano tutto inizia ad avere un senso.

"Anche Cassandra si era resa conto che la sua non poteva essere solo timidezza. Si era resa conto che stava male e che aveva bisogno di aiuto. I suoi genitori non hanno mai creduto agli psicologi e a tutto ciò che riguarda la salute mentale, così si è rivolta alla psicologa della sua scuola. In effetti è stata proprio lei a diagnosticarle questo disturbo, ma il problema vero e proprio è iniziato quando la psicologa ha contattato Camille. Cassandra è minorenne e, nonostante ci sia il segreto professionale, se individua un vero e proprio disturbo è costretta a contattare i genitori. Camille e Pierre lo hanno preso come un affronto. Si sono sentiti traditi da lei perché lei credeva a qualcosa in cui loro non credevano. È da quel momento che la situazione si è fatta critica" dice mia madre.

Rimane per qualche istante in silenzio, come se stia cercando di trovare la forza dentro di sé, come se continuare il discorso le faccia male.

"Dopo poco Cassandra ha smesso di andare a nuoto. Camille ha iniziato ad assillarla con tutta quella storia del cibo e lei si è chiusa sempre di più in se stessa. Sono tremendamente preoccupata perché ho paura che tutto questo possa raggiungere un punto di non ritorno. E se iniziasse a farsi del male da sola? E se anche lei si convincesse di essere grassa e iniziasse a soffrire di disturbi alimentari? Ho così paura, Charles. Tu devi starle vicino. Tu sei il suo amico più caro e tra voi le cose devono tornare come erano una volta. Me lo prometti Charles?" chiede mia madre, prendendomi la mano.

Sta piangendo e tutta questa storia mi ha sconvolto. Ha paura che inizi a farsi del male, ma già lo fa. Ha paura che inizi a soffrire di disturbi alimentari, ma già ne soffre. Vorrei dire tante cose e probabilmente vorrei anche piangere, ma non ci riesco. C'è qualcosa dentro di me che mi blocca e lei ne è ancora la responsabile.

Mi alzo in piedi e mia madre mi guarda sconvolta.

"Mi dispiace se le cose stanno così, ma non è un problema mio. Ha rinunciato a me e alla nostra amicizia sei anni fa, quando è partita per la Francia e ha deciso di lasciarmi qui da solo, senza mai farsi sentire e senza mai farmi avere sue notizie. So che è partita con l'inganno, che le avevano detto che sarebbero solo andati dai nonni per l'estate, ma quando ha saputo tutta la verità non ha mai provato a contattarmi. Io non avevo niente per contattare lei. Né un numero di telefono, né un indirizzo. Lei sì, ma non mi ha mai cercato. Se ha dei problemi può benissimo chiamare i suoi amichetti francesi, dato che non si è mai fatta problemi a sparire  per stare con loro e visto che ora lo sta per rifare. So che partiranno di nuovo. Ho visto i biglietti aerei. Se ci tiene tanto ai suoi amichetti francesi può benissimo farsi aiutare da loro" dico, lasciando andare tutto l'odio che ho provato per tutti questi sei anni.

È la prima volta che lo ammetto ad alta voce e mi sento più leggero.

È sparita per sei anni. Mai una chiamata, mai un messaggio. Mai niente di niente. Cosa pretendeva? Che una volta tornata le cose per me fossero come prima? Poteva sognarselo.