Capitolo 15

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CHARLES

Ci voltiamo entrambi e ci manca il fiato. Anche se sono passati sette anni, lui non è cambiato affatto.

Sento Cassandra mandare giù il groppo che ha in gola.

"State sempre appiccicati voi due, proprio come quando eravate piccoli" dice, avanzando verso di noi.

La mano di Cassandra si attacca alla mia maglietta.

Cazzo, non starò buono durante tutta la cena.

Lui si avvicina a noi. Adesso sono più alto di lui, più muscoloso e più forte. Non avevo paura da bambino, figuriamoci ora.

"Ciao, Charles. Ne è passato di tempo. Ti ricordi di me?" mi chiede, porgendomi la mano.

Guardo la mano testa.

"E come dimenticarti" rispondo, senza toccarlo.

Mi fa schifo e non gli stringerò mai la mano. Ciò che mi preoccupa di più è quello che succede subito dopo, perché il suo sguardo va su Cassandra.

"Ma che splendore sei diventata" le dice.

Si avvicina e vedo Cassandra serrare le labbra, mentre alza il mento, tentando di sembrare più forte di quello che è.

"Sei venuta su proprio bene. Eri bellissima già da piccola, ma adesso sei da togliere il fiato" le dice, passando lo sguardo su tutto il suo corpo.

Mette le mani sulle sue spalle e l'attira a sé, lasciandole due baci sulle guance. Vedo il labbro inferiore di Cassandra tremare leggermente e in un attimo le sono vicino.

Francois riporta lo sguardo su di me nell'esatto istante in cui con un braccio circondo la vita di Cassandra e l'attiro a me. La sento sussultare perché non si aspettava quel gesto.

In quel momento entra mia madre in cucina e, vedendo la scena, capisce.

"Ragazzi, perché non venite tutti qui in sala da pranzo, così ci mettiamo a tavola?" suggerisce.

Io rimango fermo a fissarlo negli occhi. La nostra è una specie di battaglia silenziosa e di certo non la perderò.

Cassandra si divincola dalla mia presa ed esce dalla cucina, lasciandoci da soli. Mia madre si avvicina e mi poggia una mano sul braccio.

"Charles" mi richiama con un sussurro. "Stai con Cassandra" mi dice e a quel punto quella sfida di sguardi non ha più senso.

Mi dirigo in sala da pranzo, ma mi rendo conto che Cassandra non c'è. Dove diavolo è finita?

Dopo poco la vedo scendere le scale e noto che si è cambiata. È tornata nei suoi soliti abiti: jeans e felpa più grande di lei di almeno due taglie.

Non appena Camille la vede diventa rossa di rabbia e inizia a rifilarle una sfilza di rimproveri per il modo in cui si è comportata e per il modo in cui si è vestita.

Lei la ignora e finalmente la vedo di nuovo a suo agio, senza nemmeno un centimetro di pelle scoperta.

Poco dopo ci sediamo tutti a tavola e io non posso credere che Camille ci abbia fatti sedere esattamente come quella volta.

La cena è servita e io sento le mie papille gustative festeggiare.

"Santo cielo, Camille, sei diventata proprio brava!" le dice mia madre.

"Ha cucinato Cassandra" mi intrometto, perché deve meritarsi il suo riconoscimento.

"Wow, tesoro, hai superato di gran lunga tua madre!" dice mia madre entusiasta.

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