Capitolo 27

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CASSANDRA

In quel momento mi rendo conto di non avergli mai detto niente. Nemmeno la sera prima gliel'ho detto.

"Charles?" lo richiamo.

"Mmh" mugola lui.

Ha lasciato la mia bocca per permettermi di parlare, ma ha ricominciato a baciare il mio collo.

"I-io...non l'ho mai fatto. N-non ho mai fatto niente" rivelo.

Si blocca e in quel momento penso di aver rovinato tutto. Mi guarda negli occhi poi scende a guardare le mie labbra e infine torna sui miei occhi.

"Vuoi che mi fermi?"

"No. Volevo solo...ecco...volevo che lo sapessi, perché io non so che cosa devo fare" ammetto, mordendomi il labbro.

"Non ti preoccupare, ci sono io qui per questo" dice, tornando a baciare il mio collo. "Tu, però, mi devi assicurare che sei sicura".

Sto per rispondere, ma non faccio in tempo perché sentiamo la porta degli spogliatoi aprirsi e subito dopo sbattere.

"Chi c'è sotto la doccia?" dice la voce di un uomo.

Ci paralizziamo entrambi. Charles si abbassa velocemente. Mi aiuta a infilare le gambe nel costume e me lo tira su, coprendomi completamente. Con una mano chiude il getto della doccia e mi fa cenno di rimanere in silenzio. Annuisco e lo vedo allontanarsi.

Per fortuna le docce sono nascoste rispetto alla porta, quindi chiunque sia entrato non può vedere me.

"Ehi, John" sento Charles.

Da dove sono io non riesco a vederlo, ma sento tutto chiaramente.

"Scott, si può sapere tu che cazzo ci fai qui?" gli chiede l'uomo.

Probabilmente è il custode.

"Mi stavo facendo una doccia".

"Nello spogliatoio delle ragazze?"

"Tanto non c'è più nessuno a scuola e poi questo è più pulito e più profumato di quello dei ragazzi" tenta di giustificarsi Charles.

"Non c'è più nessuno perché la scuola ha chiuso più di un'ora fa. Che cazzo ci fai ancora qui?"

"Volevo farmi una nuotata e quelli della squadra di nuoto sono dei veri rompipalle. Quindi ho aspettato che se ne andassero tutti" spiega Charles e mi viene da ridere.

"Lo sai che non puoi rimanere a scuola dopo la chiusura".

"Sì, lo so. Scusami, John. Ti prometto che finisco di rivestirmi e me ne vado".

"Sarà meglio per te. Io me ne vado a casa e se domani trovo una singola cosa rotta do tutta la colpa a te. Ci siamo intesi, Scott?"

"Chiarissimo" dice Charles.

Sento di nuovo la porta aprirsi e poi richiudersi. Rimango dove sono, con la schiena contro il muro. Dopo un secondo vedo Charles.

"Vieni. Sarà meglio che torniamo a casa" mi dice con un sorriso rassicurante.

Lo raggiungo, ma continuo a guardarmi attorno.

"Non preoccuparti, è andato via" mi dice, lasciando un bacio sui miei capelli.

Raggiungo i miei vestiti, mentre Charles raggiunge i suoi. Mi tolgo di nuovo il costume perché è completamente zuppo. Per fortuna il mio intimo è qui, ancora asciutto.

Per tutto il tempo sento lo sguardo di Charles bruciarmi addosso. Lo guardo di sfuggita e noto che si sta mordendo il labbro inferiore, mentre i suoi occhi non si staccano dal mio corpo. È strano, ma non mi sto vergognando. Di solito mi vergogno persino a vedermi da sola allo specchio, ma stavolta, mentre Charles mi guarda, mi sento bene, mi sento completamente a mio agio. Mi infilo i jeans poi prendo la mia felpa.

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