Capitolo 16

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CHARLES

È passato un mese dalla cena a casa dei Moreau. Ne sono state organizzate altre, ma io e Cassandra non ci siamo seduti nemmeno vicini.

Da quando suo padre è partito per la Francia lei è diventata molto più triste e molto più silenziosa.

Il sabato mattina non va nemmeno più nel garage a smontare i pezzi dell'auto. Qualche volta ho pensato di raggiungerla e dirle che l'avrei aiutata io a smontare quei pezzi se avesse voluto, ma sono troppo stronzo e troppo orgoglioso per farlo e ogni volta mi sono fermato davanti alla porta di casa sua con il pugno sollevato per bussare.

Camille sta diventando rompipalle ai massimi livelli e io ogni giorno tento di estorcere qualche informazione a mia madre, dato che sono certo che lei sappia qualcosa. L'unica risposta che ottengo è un "Stai con Cassandra. Rimanile vicino". 

Io però non lo sto facendo.

Siamo vicini di banco a scuola, ma non ci parliamo più. Le mie parole le hanno spezzato il cuore e ne sono consapevole. Ogni volta che i nostri sguardi si incrociano, lei abbassa la testa e io divento nervoso.

Sono in mensa insieme a Callum e a Samantha. Stanno parlando per conto loro, ma non sento nemmeno una parola di quello che dicono. Sono concentrato sul tavolo vicino al nostro, dove ci sono Marissa, Cassandra e Daniel.

Quest'ultimo ha messo un braccio intorno alle spalle di Cassandra e questa cosa non mi piace affatto.

Lei non è felice, mentre lui si sente un Dio.

Stanno insieme da circa un mese e ho visto spesso lui andare a casa di Cassandra, ma non sono mai entrati nella sua cameretta. Da lì posso controllarli, ma quando Daniel arriva in casa sua la camera di Cassandra, che ha sempre la porta chiusa, rimane vuota.

Quei tre stanno parlando della festa di Halloween che ci sarà domani.

Cassandra non è una da feste, soprattutto ricordando come è andata l'ultima, ma adesso ha il suo ragazzo intorno e spero che non attiri altri coglioni.

Andrew l'ho pestato per bene e l'ho minacciato di non rivolgerle nemmeno più la parola. Non deve nemmeno dirle ciao e, se la incontra nel corridoio, deve cambiare strada. Mi ha aiutato Callum a fargliela pagare. Gli ho detto che non doveva mettersi in mezzo, che non era una cosa che lo riguardava, ma lui mi ha risposto che se Cassandra è importante per me, allora lo è anche per lui e l'aiuterà e difenderà sempre.

"Dai, Cassandra, non puoi non venire" si lamenta Marissa, cercando di convincerla.

"Mar, lo sai che non mi piacciono le feste" dice lei.

"Sì, ma questa non è una festa come le altre. È Halloween e devi venirci".

"Non ho nemmeno il costume e non farò mai in tempo a trovarne uno" tenta lei, inventando una scusa senza capo né coda.

"Oh, ma questo non è un problema. Te lo presto io. Anzi, potremmo vestirci in modo abbinato" dice Marissa entusiasta.

"Cosa?" chiede Cassandra, spalancando gli occhi terrorizzata.

"Piratesse sexy" le dice Marissa, facendole l'occhiolino.

"No, scordatelo" risponde Cassandra, incrociando le braccia.

"Oh, andiamo. Ti piacciono i pirati?"

"Sì, ma non è questo il punto. Non voglio venirci".

"Mmh...non so se la piratessa è il costume più adatto a te. I pirati stanno sempre in mare, sotto al sole. Tu sei pallida. Non mi convince molto questa idea, però possiamo pensare ad altro".

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