Brividi di freddo mi percuotono dentro fino a farmi rizzare i peli su tutto il corpo.
Che stupida, ho lasciato la coperta chissà dove!
Apro gli occhi e cerco subito la luce del fuoco senza successo: niente falò, si è spento. Avrò dormito per ore, ne sono sicura, perché ormai dall'apice delle chiome vedo schiarire il cielo. Ho i muscoli intirizziti, voglio tornare in camera a fare una doccia calda. Mi alzo con una flemma indicibile, sembra che in paese ci arriverò fra qualche giorno!
Per l'ora di discesa successiva riesco a malapena a pensare cosa fare: non voglio chiudermi in stanza, non voglio essere rincorsa. Posso chiedere un aiuto agli dèi, ad Athena che è sempre stata lì a guardare. L'antico tempio nei pressi di Delfi dedicato a lei non è più in uso, ovviamente. Potrei usufruirne lo stesso ma è troppo vicino a Dion. Se riesco ad arrivare a quello di Antikyra potrei provare. Ho bisogno di un segno, di sapere che ciò che è accaduto stanotte è reale e posso affrontarlo. Varco la soglia della taverna puntando al bancone. Le mie due pazze amiche sono già pronte a lanciarmi fulmini e saette.
"Dove diavolo eri?" Esordisce Helena stringendo le labbra.
Alexis si gira nella mia direzione con una brioche in mano e me la porge. Io non ho il coraggio di rispondere, non voglio raccontare ciò che è successo stanotte. Le lancio un'occhiata ammiccante prima di addentare il dolce morbido e zuccheroso che mi disgusta all'istante. Ho lo stomaco ancora in subbuglio.
"Ho capito, una volta fuori dalla tua città vuoi stravolgere la tua vita. Ma puoi sempre chiederci se vogliamo venire con te. Lo sai quanto ci piace organizzare pazzie..."
"Ok, no... Non vi avrei mai ridestate dal vostro dolce riposo nel cuore della notte solo per un mio capriccio, mie dame!"
"Ci prende in giro?" Strilla verso Alexis, la quale si fa scappare un sorriso guardandomi.
"Non mi andava, dai!" Mi giustifico. "Piuttosto, mi presteresti la macchina?" Chiedo stringendo le sopracciglia come un piccolo daino.
"Tu... Cosa? Che?" Helena sembra confusa.
"Lavori fino a che ora? Giuro che te la riporto a fine turno." Faccio finta di niente.
"Hai la patente? Perché non ti darò nulla, cara, se non..." Helena sbuffa tra le parole.
"Ce l'ho, ce l'ho!" Mi affretto a dirle alzando le mani per distrarla. " Ti preeeego."
"E dove dovresti andare, sentiamo." Incrocia le braccia con un'espressione furba. Ora vuole sapere troppo.
"Ad Antikyra, voglio cercare alcune cose." Rimango vaga. "Ehi, ma tratti così i clienti? Mi porteresti un caffè?" Mi si apre un sorriso falso, non voglio rivelare nulla. Sono combattuta, perché ho il timore che mi possano dare della pazza se dicessi che Dion è un Dio. Non riesco a capacitarmi neanche io, questa situazione mi sta mandando fuori di testa. Non posso svelare un segreto così folle.
Helena s'impettisce e sospira, ma la mia richiesta ha funzionato. Alexis si mette comoda sulla sgabello. Di sicuro sta per partire la ramanzina.
"Aura, posso venire anch'io?" S'infila una brioche in bocca. "Ho da fare alcune cose da quelle parti e mi farebbe comodo un passaggio." Specifica con la bocca piena.
Anche l'accompagnatrice no! Devo riuscire a scollarmela. Cerco una via di fuga.
"Io non vado proprio in paese, non so quanto rimango."
"Tanto torni per fine turno, giusto? Devi lasciare la macchina ad Helena." Afferma con tanta semplicità.
Giusto, Alexis oggi non avrà nulla da fare... Sono in trappola.

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Nella mia natura
Romance🔺 Attenzione 🔺 Comprende contenuti maturi contrassegnati come tali all'inizio del capitolo che li racchiude. Spesso viene utilizzato un lessico poco appropriato ad un pubblico sensibile. GRECIA, anni 2020 Aura è in fuga dalla sua vecchia vita. F...