16. nuova aria

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Il mucchio di parole che Livia aveva messo faticosamente insieme settimane fa, tra una giornata nella confusione della sala Relax e un'altra chiusa nelle quattro mura silenziose della "stanza dello svago", avevano dato vita a Maldité, il suo nuovo brano. Inizialmente, quando il pezzo non aveva ancora preso nemmeno una vaga forma di canzone, la cantautrice non era del tutto convinta che quello potesse essere un buon risultato; si chiedeva come avesse fatto a partorire dei versi simili, che raccontavano del suo presente ma anche del suo passato, che mettevano insieme sentimenti mischiati a immagini che nella sua testa erano chiare e nitide ma che a leggere il testo sembravano evanescenti, inafferrabili. Era, insomma, piuttosto scettica. Ma quando quell'insieme confuso di parole arrivò alle orecchie di Lorella, contrariamente a ogni sua aspettativa, ricevette un entusiasmo che la lasciò sbalordita.

«Questo pezzo funziona, Livia. Te l'assicuro» si sentì dire.

E quasi come una sorta di incantesimo le parole dell'insegnante fecero acquisire a quelle strofe una validità anche agli occhi della romana, che lavorò a fondo insieme a Giovanni Sciabbarrasi sul perfezionamento di qualche rima e sulla melodia.

«Te la senti di portarlo alla prossima gara inediti?» le chiese Lorella quando quel giorno terminò di intonare Maldité, nella saletta popolata solo da loro due e dalla vocal coach.

«Secondo te è pronto?» chiese Livia in modo flebile, facendo spostare velocemente i suoi occhi dal testo sul leggio allo sguardo perentorio della sua insegnante, decisa a non ammettere un no come risposta.

«Assolutamente sì» rispose infatti, battendo le mani sul banco davanti a lei.

Livia annuì: era a un punto cruciale del suo percorso all'interno della scuola di Amici – nonostante fosse entrata da un mese – e non poteva permettersi più di essere costellata da dubbi che le attanagliavano la mente; doveva essere ferma e decisa, in questo doveva e voleva prendere spunto dai suoi compagni, ai quali invidiava la risolutezza acquisita nei diversi mesi di permanenza nel programma.

Quando alla fine dell'incontro Lorella lasciò l'aula, Livia proseguì per altri quaranta minuti con la vocal coach Emanuela, che quel giorno imbastì una lezione sulla respirazione – decisamente non una novità ma, si sa, repetita iuvant – e sui vocalizzi.

La ragazza era intenta ad appuntare i consigli della docente sul suo quaderno a righe rilegato in cuoio, quando la porta si spalancò anticipata da un paio di colpi. La Cuccarini fece nuovamente il suo ingresso, chiedendo scusa per l'interruzione.

«Livia, devo parlarti» esordì, guadagnando la totale attenzione della cantautrice bionda.

Ciò che Livia ascoltò in quella saletta dalla sua insegnante la lasciò interdetta e le ghiacciò il sangue nelle vene.

In sala Relax Livia cercò NDG in lungo e in largo, facendosi spazio tra i suoi compagni ed entrando persino nel bagno dei ragazzi, da cui ha sempre fatto attenzione a tenersi alla larga. In quel momento, però, non si curò di questa sua piccola regola – tra l'altro nessun ragazzo si era mai posto lo stesso problema con il bagno delle ragazze – e quando entrò nella stanza bussò forte a tutte e tre le porte che delimitavano i minuscoli vani dotati di WC, paragonabili a delle cabine.

«Ma chi cerchi?» si sentì chiedere da Tommy, che occupava uno dei tre bagni.

«Scusa, Tommy. Cerco Nico, l'hai per caso visto?» spiegò la romana, che si coprì le mani con le maniche della felpa che indossava quella mattina, più per contenere l'imbarazzo che per una vera sensazione di freddo. D'altronde l'area era ben riscaldata, per cui era impossibile sentire anche un solo brivido.

«No, Lì. Stamattina s'è fatto colazione insieme ma poi dopo la lezione non l'ho più visto» continuò il cantautore fiorentino una volta uscito dalla toilette e piegatosi sul lavandino per sciacquare le mani.

𝐫𝐚𝐯𝐞, 𝐞𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 ☽ | Amici22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora