18 settembre, ore 7:00
Livia si legò i capelli biondi in una coda alta. Erano cresciuti tantissimo, ormai le arrivavano quasi al fondoschiena, il sole di quell'estate caldissima appena finita li aveva schiariti ancora di più, donando loro una lucentezza estrema che si abbinava benissimo alla sua pelle ancora ambrata.
La stanza intorno a lei, la stessa da anni, era quasi del tutto vuota. Aveva radunato tutti i suoi vestiti in due valigie, l'armadio lilla era colmo solo di qualche stampella. Quegli ultimi giorni erano stati davvero concitati: gli affitti, a Milano, erano piuttosto cari, ma grazie ai ricavi del suo primo album, uscito già più di tre mesi prima, era riuscita a racimolare abbastanza da permettersi un grazioso appartamentino a pochi passi dalla sede della sua casa discografica, in pieno centro. I suoi genitori avevano insistito tanto affinché alle spese per l'affitto pensassero loro, ma la ragazza voleva essere indipendente, non aveva nessuna intenzione di farsi mantenere.
Era entusiasta e anche timorosa all'idea di andare a vivere da sola, ma in cuor suo sapeva che fosse arrivato il momento di cambiare aria, iniziare la sua nuova vita nel segno della musica. Inoltre, non sarebbe stata completamente sola, e a ricordarglielo fu un messaggio WhatsApp che arrivò sul cellulare.
Da: Waxiello 🖤
Ue, pariolina, appena parti mandami un messaggio! Ti aspetto🫂
A Livia uscì un sorriso spontaneo sul volto, che perdurò mentre scriveva la sua risposta.
A: Waxiello 🖤
No, vabbè, Waxiello sveglio a quest'ora del mattino? Mi devo preoccupare?
Comunque, sì, ti scrivo non appena sarò seduta sull'aereo ❤
Da: Waxiello 🖤
Eh sì, sei stata il mio primo pensiero, non mi fai più dormire.
Un'ulteriore risata riecheggiò nella stanza vuota di Livia. La sua amicizia con Wax proseguiva a gonfie vele, l'aveva aiutata a cercare casa, essendo lui milanese conosceva molto bene le zone e le aveva promesso che l'avrebbe aiutata ad orientarsi durante i suoi primi giorni.
«Ti faccio conoscere i miei amici maranzelli, ti adotteranno anche loro, ne sono certo!» le aveva annunciato.
«Mh, sono un po' spaventata sinceramente, ma grazie!» aveva risposto lei, dandogli un colpetto sulla spalla.
Poi ci sarebbe stata Angelina, che con Wax stava stringendo un rapporto sempre più profondo. Sarebbe stato bello passare i momenti liberi dal lavoro con loro, bere una birra insieme, raccontarsi dei concerti, dei viaggi, della vita.
Infilò il telefono in borsa, dopodiché sistemò gli ultimi indumenti nella valigia. Alzò lo sguardo e vide, di colpo, quella scatola turchese poggiata sulla scrivania. Aveva riflettuto a lungo se portarla con sé a Milano.
La afferrò, si sedé sul letto e la tené in mano per un po', come a volerla esaminare.
«Livia, sei pronta?» sua madre Anna si affacciò dalla porta, con un leggero affanno per colpa delle scale percorse in tutta fretta.
La ragazza scosse la testa. «Sì, mami, solo un minuto.»
«Dai, tesoro, l'aereo non aspetta noi. Papà è giù in macchina.» sorrise lievemente la donna.
«Secondo te può entrare in valigia?» le chiese d'un tratto la figlia, porgendole la scatola.
«Credo di sì, spero solo che non pesi troppo altrimenti all'imbarco ci saranno problemi.»
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𝐫𝐚𝐯𝐞, 𝐞𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 ☽ | Amici22
Fanfiction«Non amerò mai più nessuno come amo te, Livia.» «Non puoi saperlo, Samu.» Era curioso che gli stesse dicendo questo, quando pochi giorni fa lei pensò esattamente le stesse identiche cose, guardando il suo ragazzo ballare su "Abissale". Samu alzò la...