Il mattino dopo la registrazione della puntata, Livia si svegliò piuttosto presto: erano quasi le sei di mattina quando il sonno decise di abbandonarla definitivamente. Le sue compagne di stanza, che quel giorno non avevano lezione di classico, dormivano ancora profondamente, per cui la bionda si alzò dal suo letto stando bene attenta a non far nessun tipo di rumore. Osservò la casetta vuota del mattino, non c'era anima viva e regnava un silenzio quasi spettrale. Una volta in cucina, la ragazza si preparò una tazza di latte caldo e uscì fuori in giardino. L'aria era abbastanza frizzante e la giovane si strinse nel suo cappotto. Con sua grande sorpresa, trovò Ramon seduto sulla panchina.
«Ehi, tesoro» esclamò il giovane ballerino di Alessandra Celentano. «Anche tu mattiniera oggi?».
«Stranamente sì. Tu, piuttosto? Per una volta che potevi approfittare di questa mattinata libera...».
«Ma in realtà io adoro svegliarmi a quest'ora, sai? Mi piace sedermi qui e guardare il giorno che nasce, mi fa sentire libero, in un certo senso».
Livia prese posizione accanto a Ramon e insieme a lui guardò il cielo ancora scuro, sorseggiando la sua bevanda.
«Come stai?» si sentì chiedere poi, improvvisamente. «In questi giorni ti ho vista un po' sopraffatta».
La romana si voltò e incontrò gli occhi del suo interlocutore. «Sì, in effetti è stata una settimana abbastanza pesante» cercò di tagliar corto.
«Non solo dal punto di vista didattico, vero?» la incalzò Ramon. Lui aveva fiuto nell'indovinare lo stato d'animo delle persone, anche se queste mettevano su la più allegra maschera del mondo.
Livia, dal canto suo, si ricordò di quella prima chiacchierata con il ballerino sulle gradinate e di quando Maddalena le raccomandò di rivolgersi a Ramon per ogni tipo di questione da risolvere con qualche inquilino della casetta. Non avrebbe mai pensato di arrivare a quel punto, ma sentiva la necessità di rivolgersi al "comare" della classe. Perciò, decise di mettersi comoda e di raccontare tutta la storia a Ramon, per filo e per segno.
Il ballerino di danza classica l'ascoltò con molta attenzione, non interrompendola mai. La ragazza davanti a sé era un fiume in piena di emozioni, di sospiri e a un certo punto anche di lacrime.
«Quindi... provi qualcosa per lui?»
Eccola qui. La fatidica domanda, quella che per giorni Livia era stata attenta a non porsi mai, quella che aveva più volte scacciato dalla sua mente.
«Credo di sì...» ammise flebilmente la giovane, che portò subito le mani al volto. «È tutto un casino, Ramon. Non ci sto capendo niente».
«Tesoro ma è normale» le prese le mani scostandole dai suoi occhi e intrecciandole alle sue. «È così che ci si sente quando il tuo cuore batte per qualcuno. Forse l'hai dimenticato, o forse non hai mai provato un amore sincero e puro come quello che senti adesso per Samu».
«Ho così paura».
«Di rimanere scottata di nuovo? Quello stronzo non può averti chiuso il cuore per sempre, non te lo meriti».
Livia abbassò la testa e cacciò fuori lacrime copiose.
«Ascoltami» disse Ramon sollevando la testa della giovane. «Ho avuto modo di conoscere Samu a fondo in questi tre mesi. È una persona speciale, credimi».
«Lo so. So che lo è, traspare dai suoi occhi».
«E allora buttati, tesoro. Se il destino vi ha fatti incontrare ci sarà un motivo. Meriti di essere felice, lo meritate entrambi».
«Non sarà una cosa così facile... in questi giorni siamo stati così distanti e tutto per colpa mia e della mia stupida paura».
«La tua paura non è stupida, Livia. È più che giustificata. Hai solo bisogno di lasciarti andare, come ti ha detto la Ludo. Ci vorrà il tempo che ci vorrà, ma sono sicuro che prima o poi ci riuscirai».
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𝐫𝐚𝐯𝐞, 𝐞𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 ☽ | Amici22
Fanfiction«Non amerò mai più nessuno come amo te, Livia.» «Non puoi saperlo, Samu.» Era curioso che gli stesse dicendo questo, quando pochi giorni fa lei pensò esattamente le stesse identiche cose, guardando il suo ragazzo ballare su "Abissale". Samu alzò la...