Il mese di febbraio stava scorrendo molto – forse troppo – velocemente. C'erano stati dei cambiamenti in quei giorni: Rudy fece entrare un nuovo allievo, un ragazzo con un bizzarro nome d'arte, Mezkal; l'insegnante aveva intenzione di sostituirlo con uno dei suoi cantanti, ma da un giorno all'altro, come una doccia fredda, Jore maturò la decisione di abbandonare la scuola; in questo modo, Mezkal diventò automaticamente allievo di Zerbi.
Le giornate didattiche divenivano sempre più frenetiche: gli allievi si trovavano ormai a un punto cruciale del loro percorso all'interno della scuola, restavano poche registrazioni alla fine della fase pomeridiana della trasmissione e nell'arco di quelle poche settimane dovevano fare tutto il loro meglio per accaparrarsi la tanto agognata maglia del serale.Arrivò anche il giorno di San Valentino. Livia trascorse quella mattinata in sala prove e nella "stanza dello svago" per completare il suo nuovo brano. Arrivarono le sei di sera che lei neanche se ne accorse. Quando uscì dalla stanza la scuola era vuota, silenziosa, era rimasta l'unica lì dentro. Una volta all'esterno, si lasciò avvolgere da un'aria tiepida: le giornate si stavano allungando e, nonostante l'orario, c'era ancora uno scampolo di luce nel cielo. Sollevò il borsone sulla sua spalla e incominciò a camminare, quando una voce interruppe il flusso dei suoi pensieri.
«Ehi, pariolina!»
Wax apparve dal nulla, si avvicinò all'amica e le circondò il collo con il suo braccio possente.
«Non credevo fossi rimasto anche tu a scuola, ero convinta di essere sola.»
Ma il ragazzo non rispose: aveva un sorriso furbo, messo in risalto dalla costellazione di lentiggini sul volto.
«Cos'hai?» chiese Livia, divertita ma allo stesso tempo intimorita da quell'espressione.
«Mh, nulla, oggi è una bella giornata. Sono felice.»
La romana inarcò un sopracciglio. «Non ci credo che hai quel sorriso da schiaffi solo per la giornata. Dai, sputa il rospo.»
«Okay, okay. Però prometti di non farmi altre domande.»
Livia assunse un'aria confusa, mentre il suo migliore amico era impegnato a frugare nella tasca anteriore del suo borsone. Cacciò fuori un foglio di carta piegato in almeno otto risvolti e lo porse alla bionda.
«Che cos'è?»
«Non posso dirtelo.»
«Matteo! Non fare lo stronzo.»
Livia non ci stava capendo assolutamente nulla e tutto quel mistero la metteva in agitazione. Matteo, dal canto suo, iniziò a ridere.
«Purtroppo questa volta mi è stato chiesto esplicitamente di fare lo stronzo.»
«Chiesto da chi?» chiese ancora una volta la romana.
«Apri il biglietto e lo scoprirai.»
Il rosso diede una pacca sulla spalla alla sua amica, dopodiché si allontanò verso la casetta, lasciandola interdetta.
La ragazza si guardò intorno per un po', poi decise di spiegare il foglio. Era scritto a mano e non ci mise molto a riconoscere la grafia.
"Il posto dove ogni settimana ti esibisci, donando emozioni e facendo innamorare chiunque con la tua voce. Raggiungilo ora, e forse tutto questo inizierà ad avere un senso."
Livia sollevò la testa energicamente, lanciando un'occhiata alla struttura alle sue spalle. Stava davvero iniziando una sorta di caccia al tesoro? L'idea la elettrizzava, anche se la voglia di sapere dove l'avrebbe portata la stava divorando internamente.
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𝐫𝐚𝐯𝐞, 𝐞𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 ☽ | Amici22
Fanfic«Non amerò mai più nessuno come amo te, Livia.» «Non puoi saperlo, Samu.» Era curioso che gli stesse dicendo questo, quando pochi giorni fa lei pensò esattamente le stesse identiche cose, guardando il suo ragazzo ballare su "Abissale". Samu alzò la...