«Adesso scendono Livia e NDG» comunicò Maria dopo qualche minuto dall'accesso al serale di Ramon.
Era arrivato il momento del duetto.
I due ragazzi raggiunsero il centro del palco e, una volta che furono uno accanto all'altro, si scambiarono un'occhiata fugace. Lorella fece un breve preambolo per presentare il lavoro dei due cantanti, dopodiché Maria diede l'okay per la base e la musica partì. Inevitabilmente, sia Livia che Nicolò non poterono fare a meno di pensare a tutto ciò che era successo negli ultimi giorni: Livia cercò negli occhi del cantante riccio una sorta di appiglio a cui aggrapparsi per poter essere libera di pensare che qualcosa del loro legame esistesse ancora e non si fosse sgretolato come le pareti di una montagna dopo giorni di pioggia incessante; Nicolò cercò invece un segnale, sia nella romana che dentro lui, che potesse sollevarlo da tutto il peso che in quelle giornate fredde di gennaio lo schiacciò come un insetto su un parabrezza. Entrambi, però, indipendentemente da tutto, convennero che la cosa migliore fosse quella di lasciarsi tutto alle spalle, almeno per quei due minuti di esibizione.
Dopo la prima strofa completamente riscritta da Nicolò, il ragazzo proseguì intonando i versi successivi.
...e vincere battaglie non mi serve mica,
perché questa è una guerra in cui si perde sempre
e io perdo la testa come Oloferne.
Dimmi come ti senti, ora che baci un verme.
Tu vienimi a prendere dentro quest'ansia,
ti aspetterò dove ci siamo persi;
siamo un universo fatto di parole
che non ci siamo detti, e per ricordarle me le tatuerò.Livia voltò il busto verso il suo compagno di classe e lo guardò dritto negli occhi.
Perché non ti sento, ma tutto qua parla di te
e solo Dio sa quanto vorrei che fosse silenzio...
ho trovato la calma però non è niente di che
no, non ha niente di me.Intonarono poi il ritornello guardandosi negli occhi e allontanandosi l'uno dall'altro a piccoli passi, come l'esibizione da loro preparata richiedeva.
Tanto ormai ho trovato il coraggio di stare lontano da te,
lontano da te.
E goodbye. Ovunque sarai tu ricorda, abbi cura di te.
Abbi cura di te.I due allievi si avvicinarono di nuovo, prima di cantare le ultime strofe. Nicolò ebbe il coraggio di sfiorare la mano libera di Livia; quest'ultima ricambiò il tocco e portò i palmi uniti all'altezza dei loro visi.
E tu, torna ora a togliermi il fiato
la mia condanna, camera a gas.
Giusti al momento sbagliato, ho sbagliato.Tanto ormai ho trovato il coraggio di stare lontano da te,
lontano da te.
E goodbye, ovunque sarai tu ricorda, abbi cura di te.
Abbi cura di te.Abbi cura di te.
Lo studio esplose in un boato di applausi. Anche Lorella rimase parecchio soddisfatta del risultato e fu sollevata nel constatare che, forse anche un po' grazie alla sua strigliata, i due giovani si erano liberati di ogni pensiero, ponendo in primo piano la riuscita del duetto.
«Siete stati bravi. Vedete che ogni tanto servono le mie manfrine?» rise l'insegnante. «Sono felice che siate riusciti a mettere da parte le vostre incomprensioni e spero abbiate imparato la lezione».
Livia e Nicolò tornarono a posto, nel momento in cui l'intera classe di Amici – specialmente Samu – si chiese cosa intendesse Lorella con quelle parole.
*
Due giorni dopo la registrazione della puntata, gli allievi si prepararono ad accogliere i nuovi concorrenti, che di lì a breve avrebbero fatto ingresso in casetta dopo aver ultimato la quarantena. Eleonora era entrata per prima, e fu ben accolta. Valeria e Vanessa, invece, erano entrate già pochi giorni prima delle vacanze natalizie. Livia conosceva Valeria già da qualche anno, avevano avuto modo di cantare insieme in un pub romano. In quella settimana, però, non aveva avuto modo di chiacchierare con la ragazza, presa com'era dalla faccenda con Samu. Perciò, la romana decise di approfittare di quel momento per iniziare a conversare. Le due cantanti ripercorsero tra mille risate ciò che successe. Erano i primi mesi del 2020, poco prima che tutta l'Italia si fermasse per la pandemia. Inizialmente la serata sembrò un disastro, perché le due ragazze erano ignare del fatto che avrebbero dovuto cantare insieme, condividendo il palchetto di quell'angusto locale troppo piccolo per accogliere così tante persone e che mal si adattava al paesaggio incantevole che lo incorniciava, a pochi passi da Campo de' Fiori. Ma alla fine fu una bella esperienza: Valeria e Livia cantarono tantissime canzoni unendo le loro voci e facendo divertire quella folla di romani ubriachi che biascicavano le parole in coro, stonati come campane.
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𝐫𝐚𝐯𝐞, 𝐞𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 ☽ | Amici22
Fanfiction«Non amerò mai più nessuno come amo te, Livia.» «Non puoi saperlo, Samu.» Era curioso che gli stesse dicendo questo, quando pochi giorni fa lei pensò esattamente le stesse identiche cose, guardando il suo ragazzo ballare su "Abissale". Samu alzò la...