«Ragazzi, prima che vi mettiate a preparare la cena, raggiungete le gradinate che ci sono un paio di compiti da assegnare.»
La voce metallica di Maria interruppe il vivace viavai della casetta: erano quasi le otto di sera, le lezioni erano giunte al termine e i ragazzi di Amici attendevano solo che fosse pronta la cena, che quel giorno spettava a Maddalena e Livia preparare.
La classe obbedì alla conduttrice, compreso Samu che era appena tornato da una lunga sessione di prova.
«Il primo compito è per te, Gianmarco.»
Era da parte di Todaro, che continuava a non essere soddisfatto delle prestazioni del ballerino e che instillò in lui il dubbio che la sua maestra avesse assegnato un banco a Paky perché intenzionata a mandarlo a casa. Gli assegnò una coreografia molto difficile, da eseguire in culottes. Il ragazzo non reagì benissimo, ma era intenzionato ad accettare il compito e ad avere un colloquio con la Celentano a questo proposito.
«Il secondo compito è invece per Livia.» dichiarò Maria successivamente.
La bionda recuperò il biglietto blu e tornò in gradinata, per leggerlo insieme alla conduttrice; era da parte di Arisa.
«Cara Livia, non ti ho mai nascosto la mia ammirazione nei tuoi confronti. Penso che tu sia un'artista a tutto tondo e il successo dei tuoi brani sulle piattaforme sembra confermarlo. Ma per quanto concerne le cover, avrei voglia di vederti su una canzone diversa dal solito; vorrei che tu facessi uscir fuori la tua parte sensuale, seducente e ammiccante. Ecco perché ho deciso di assegnarti Per un'ora d'amore, nella versione di Ditonellapiaga. Sarei proprio curiosa di vedere cosa ne uscirebbe fuori, quindi spero che tu sia disposta ad accettare questo compito.
Buon lavoro, tesoro. Arisa.»
«Che pensi, Livia?» chiese Maria.
«Devo ammettere che questo compito mi gasa molto.» rispose la romana, facendo sorridere la conduttrice.
«Quindi lo accetti?»
«Assolutamente sì.»
«Ti ci vedo benissimo in questa canzone, sai?» intervenne Angelina.
Una volta ultimati i compiti da assegnare, Maria congedò la classe, che si sparpagliò per la casetta.
«Che ti va di preparare?» chiese Maddalena, legando i suoi capelli biondi in una crocchia disordinata che lasciò liberi nell'aria alcuni ciuffi ribelli.
«Non saprei, qualcosa di semplice e rapido magari.» fu la risposta di Livia, che si avvicinò al bancone della cucina e aprì l'anta della dispensa, controllando cosa ci fosse per farsi venire un'idea. «Sono stanca morta e ho zero voglia di cucinare!»
«Se vuoi ci penso io, tu vai pure a riposarti.»
La giovane declinò l'invito, non aveva nessuna intenzione di lasciare la sua amica cucinare tutto da sola. Dopo aver deciso di optare per dei semplici cordon bleu, le due ragazze si misero ai fornelli.
Samu, nel frattempo, con sguardo basso attraversò la cucina e il salotto, per poi correre verso la sua camera. Posò – anzi, gettò – il borsone per terra, poi si accucciò ai piedi del letto di Wax e si portò le mani sul volto. Era stata una giornata dura, le prove lo avevano occupato per tutte le ore e nella sua testa aveva di continuo il pallino di quella sfida ancora da sostenere; avrebbe voluto piangere, ma le lacrime facevano fatica a uscire. Era stanco, fisicamente e psicologicamente: sentiva che le forze lo stavano abbandonando. Aveva paura di uscire, di dover rinunciare a quel suo sogno conquistato dopo innumerevoli sacrifici. Voleva sentire la sua famiglia, per cui prese il cellulare – Emanuel Lo aveva infatti concesso, a lui come a Maddalena, di riutilizzarlo e aveva fatto decadere il coprifuoco – e cercò il contatto di sua madre in rubrica. Le parlò in videochiamata per quasi quindici minuti, il giovane sfogò tutte le sue frustrazioni e le sue incertezze, mentre la mamma lo ascoltò e cercò, per quanto le fosse possibile data anche la distanza, di consolarlo.
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𝐫𝐚𝐯𝐞, 𝐞𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 ☽ | Amici22
Fanfiction«Non amerò mai più nessuno come amo te, Livia.» «Non puoi saperlo, Samu.» Era curioso che gli stesse dicendo questo, quando pochi giorni fa lei pensò esattamente le stesse identiche cose, guardando il suo ragazzo ballare su "Abissale". Samu alzò la...