Livia scorse la figura di Samu non appena mise piede in casetta e lo chiamò a gran voce. Il ragazzo si voltò, incastrando i suoi occhi verdi dentro quelli della sua compagna di classe.
«Come mai sei uscito prima? È tutto okay?»
«Tutto okay. Avevo solo bisogno di starmene un po' per conto mio» rispose flebilmente il palermitano.
«Sinceramente non mi aspettavo di arrivare penultimo nella gara di oggi. Non voglio sembrarti presuntuoso ma pensavo di avere un pezzo forte, forse il migliore che ho portato in tre mesi che sono qui e invece a quanto pare non è piaciuto».
I due ragazzi si sederono sul divano in salotto ed entrambi avvertirono una sensazione di rilassamento generale non appena entrarono in contatto con il morbido tessuto dell'oggetto.
In effetti, l'esibizione di Samu aveva emozionato tutti in studio: aveva indossato una maglia bianca con sopra delle parole scritte di suo pugno che rappresentavano tutti i "difetti" e le insicurezze che il ragazzo si sentiva addosso come un macigno; a metà coreografia, poi, se la sfilò energicamente per poi calciarla via alla fine. Livia aveva notato alcune scritte e constatò che la maggior parte riguardavano il suo aspetto fisico.
Samu si era sempre sentito inadeguato rispetto ai suoi colleghi ballerini uomini. Era più basso di loro, che erano dei marcantoni impressionanti, specialmente Gianmarco; portava l'apparecchio, cosa che lo faceva sentire ancora un bambino rispetto ai compagni che presentavano una dentatura perfetta; arrossiva spesso quando si sentiva in imbarazzo o si vergognava e questo lo esponeva terribilmente, era come un libro aperto e tutti potevano leggerci le emozioni che provava; aveva delle orecchie grandi, a causa delle quali fu spesso oggetto di derisione in passato; sapeva benissimo che, al contrario di quanto fece alla fine dell'esibizione, quelle insicurezze non le avrebbe mai calciate via definitivamente ma sarebbero rimaste attaccate come una calamita a lui, nonostante tutti i suoi sforzi.«Secondo me non devi pensarci troppo. Anbeta appartiene a un altro stile di danza, completamente diverso dal tuo; evidentemente ha voluto premiare chi si avvicinava più a lei da quel punto di vista» cercò di consolarlo la giovane cantautrice romana.
«Sì, magari hai ragione» rispose lui di rimando, «e comunque ho apprezzato le parole di Emanuel».
«Ecco, ciò che conta è cosa pensa lui. Le classifiche sono importanti, certo, ma non devi fossilizzarti solo su quelle».
Ci fu una breve pausa, durante la quale i due ragazzi fissarono la parete davanti a loro. Ma poi Livia trovò il coraggio di dire apertamente ciò che pensava.
«E comunque tutti quei difetti che ti senti addosso non sono niente in confronto ai milioni di pregi che hai».
Samu alzò la testa di scatto e si voltò verso la sua amica: «Come fai a dirlo?»
«Cioè?»
«Mi conosci da così poco».
«Che tu ci creda o no, a me non serve chissà quanto tempo per vedere i pregi di una persona. Sei molto bello, Samu, e non solo caratterialmente».
Il ballerino abbassò la testa lievemente imbarazzato: era abituato a ricevere complimenti su come ballava, su come teneva il tempo, sui miglioramenti che in due mesi di programma aveva fatto; ma nella sua vita aveva ricevuto pochi apprezzamenti sul suo aspetto fisico e proprio per questo non sapeva come reagire. Doveva ringraziarla, forse. Ma in quel momento non ebbe nemmeno il coraggio di pronunciare quelle sei lettere banali.
Dal canto suo, Livia non sapeva da dove avesse tirato fuori l'audacia di dire ad alta voce quella frase. Non era mai stata così diretta nelle relazioni interpersonali, almeno non per quanto riguardava gli apprezzamenti fisici. E sapeva, in cuor suo, che quelle parole non le manifestò solo per tirare su il morale al suo compagno di classe ma perché le pensava davvero.
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𝐫𝐚𝐯𝐞, 𝐞𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 ☽ | Amici22
Fanfiction«Non amerò mai più nessuno come amo te, Livia.» «Non puoi saperlo, Samu.» Era curioso che gli stesse dicendo questo, quando pochi giorni fa lei pensò esattamente le stesse identiche cose, guardando il suo ragazzo ballare su "Abissale". Samu alzò la...