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Sebbene quella notte avesse preso sonno solo verso l'una e un quarto, la mattina dopo alle sei Livia era già in piedi. A svegliarla furono le sue compagne di stanza, che essendo ballerine avevano la sveglia a quell'ora per la lezione di classico delle sette del mattino.

«Ma è legale iniziare lezione alle sette?» chiese la nuova arrivata, con la voce ancora avvolta dal sonno, alle sue coinquiline.

«Credimi, inizialmente l'abbiamo presa malissimo anche noi, ma dopo un po' ti abitui» le rispose Maddalena, avvicinandosi a lei per stropicciarle affettuosamente i capelli.
Quando le sue amiche lasciarono la stanza, Livia rimase ancora un po' avvolta nel calore del piumone.

Verso le otto del mattino il sole era già sorto e illuminava la casetta, a quell'ora poco animata. Tutti i cantanti si alzarono quasi contemporaneamente, raggiungendo la cucina per fare colazione. Il loro primo pensiero fu per i loro compagni Piccolo G, Aaron, Tommy e Mattia.

«Ma secondo voi sono andati via? Non li rivedremo più?» chiese Cricca mentre spalmava la marmellata su una fetta biscottata.

«Non essere così catastrofico dai, mica sono morti» gli rispose Wax, prendendolo in giro.

Dopo quella battuta, il giovane artista milanese si avvicinò alla cantautrice romana, che aveva difficoltà ad afferrare una scatola di cereali posizionata sullo scaffale più alto. Con un gesto energico il rosso fermò la bionda: «Aspetta, aspetta, non puoi arrivarci da sola». Dopodiché recuperò una sedia e la porse alla ragazza. «Se sali qui ce la fai. Dai che te la reggo così non cadi».

«Ammazza che galanteria, Waxiello» lo canzonò NDG.

Livia scoppiò a ridere, schierandosi dalla parte del cantante dai capelli ricci.

«Perché non la prendi tu la scatola, visto che vuoi fare tanto il galantuomo?» incalzò la ragazza guardando Wax negli occhi.

«Te lo spiego io: perché così non potrebbe approfittarne e guardarti il culo» intervenne Federica, dando uno scappellotto sulla nuca di Wax.

«Oh, ma può essere che nessuno in questa casa abbia fiducia in me? Dai te la prendo io 'sta scatola, mamma mia» il ragazzo non sembrava averla presa troppo bene. Porse i cereali alla sua nuova compagna, dopodiché afferrò in fretta e furia il borsone e si avviò verso la scuola. Livia ci rimase male e si scambiò un'occhiata con Federica.

«Non preoccuparti, è fatto così» rise lei. «Tu hai lezione oggi?»

«In realtà sto ancora aspettando che la produzione mi dia i miei orari, quindi nel frattempo sto qui a far nulla» la romana immerse i cereali nel latte e iniziò a mangiare, affamata.

«Beh, se vuoi puoi venire comunque a scuola, così almeno ti guardi un po' in giro e ti ambienti. Ti faccio un tour, ti va?».

Federica non era solo un'ottima cantante ma anche un perfetto Cicerone. Nel giro di un quarto d'ora mostrò alla sua nuova compagna di classe l'intera scuola, soffermandosi sulla funzione di ciascuna aula e lasciando per ultima la stanzetta da lei preferita, quella che gli allievi chiamavano "dello svago". Si trattava di una camera molto piccola, dotata di un computer, delle cuffie e un mixer.

«Qui puoi ascoltare la musica che vuoi quando ne hai bisogno, oppure semplicemente chiuderti dentro e magari scrivere».

In quella mattinata le due cantanti fecero conoscenza e Livia scoprì che, nonostante la differenza d'età abbastanza notevole, avevano molte cose in comune. Intanto, una volta arrivate in sala relax, vennero a sapere che i loro compagni Aaron, Piccolo G, Tommy e Mattia avevano passato lì la notte e che ora erano a colloquio con i loro rispettivi insegnanti – i tre cantanti con Rudy Zerbi e il ballerino di danze latino-americane con Raimondo Todaro – alla fine del quale verranno a sapere del loro futuro. La notizia sconvolse Federica: tra lei e Piccolo c'era del tenero. Dopo qualche ora, passata in sala relax con la sua nuova amica, Livia ricevette i suoi orari e scoprì che la prima lezione che avrebbe dovuto sostenere era alle dieci e mezza in sala canto, in compagnia della vocal coach e di Lorella Cuccarini.
Non prima di aver fatto qualche esercizio di riscaldamento vocale insieme ai suoi colleghi cantanti, la ragazza raggiunse l'aula e salutò calorosamente la sua insegnante.

«Com'è andata questa prima notte in casetta, Livia?»

«Devo ammettere che prendere sonno è stato piuttosto difficile, ma alla fine è andata bene. Anche con i compagni mi sto trovando perfettamente, il che per me è già un buon inizio».

«Ti va di parlarmi un po' di te? Mi sembra l'occasione giusta per conoscerti un po' meglio e capire quale direzione artistica prendere con te».

La giovane abbassò leggermente lo sguardo e osservò a lungo l'amplificatore posizionato a terra, come a volerci trovare un rifugio. Si sentiva a disagio all'idea di parlare di lei, un po' perché sentiva di non avere niente di speciale da raccontare, un po' perché le uniche cose straordinarie successe nella sua vita non avevano avuto un risvolto così positivo. Ma decise comunque di sforzarsi e di raccontare quello che secondo lei era giusto raccontare, senza andare troppo oltre. Narrò principalmente di cose banali, della scuola che aveva terminato quell'estate, delle sue giornate passate a cantare e della sua famiglia parlò solo marginalmente. Sicuramente non aveva destato chissà che impressione alla sua insegnante, che in risposta a quel confuso insieme di aneddoti di poco conto sorrise dolcemente. Nella sua mente sapeva che la ragazza aveva molto altro da dire, ma se c'è una cosa che l'esperienza le aveva fatto apprendere è che non doveva mai forzare i suoi allievi: le cose verranno fuori da sole, con il tempo.

*

La cucina era gremita e Livia se ne stava in un angolino, da sola, davanti a sé i testi di due canzoni da apprendere, assegnate da Lorella quella mattina. La maggioranza dei ballerini era in salotto a fare degli esercizi di allungamento, gli altri erano sparpagliati in giro. I quattro ragazzi sotto provvedimento disciplinare, alla fine, erano rientrati in casetta. Se la cavarono con il cellulare sequestrato per un mese. Tornò un'aria di tensione quando Tommy decise di affrontare di petto il cantante Niveo, per una battuta che il giovane ha fatto contro Aaron e la situazione in generale nel momento esatto in cui stavano per lasciare la casetta, ma nel giro di mezz'ora, anche grazie ai loro compagni a fare da pacieri, la situazione si risolse e Niveo chiese scusa.

«Ehi, Livia», si sentì chiamare d'improvviso la giovane. Cricca le si avvicinò sorridente, con in mano un foglio e una penna.

«Ehi, dimmi»

«Stiamo rifacendo i turni, o meglio io li sto rifacendo» disse osservando con sguardo amichevolmente minaccioso i suoi compagni, che ricambiarono guardandosi attorno come a dire "io non so niente".

«Tu sei ancora dell'idea di capitare con chiunque? Ci reputi ancora carini e simpatici oppure oggi hai avuto modo di cambiare idea per colpa di qualcuno?».

Wax recepì la frecciatina e rispose con una sonora parolaccia.

Livia, però, in quel momento era piuttosto confusa: «Perdonami, turni di cosa?»

«Delle pulizie! Ricordi, te ne ho parlato ieri sera».

La ragazza annuì subito, rievocando subito la chiacchierata con il romagnolo.

«Beh...» rispose poi, «continuo a essere dell'idea che siate tutti carini e simpatici; quindi, sei libero di mettermi con chi vuoi».

«No, perché sai... c'è qualcuno che ha richiesto espressamente di essere abbinato con te».

La ragazza sorrise, immaginando chi si celasse dietro quel qualcuno.

«Va bene dai, allora accontentiamo Wax».

Cricca la guardò con aria divertita ma allo stesso tempo spaesata: «Guarda, veramente non si tratta di lui».

Le porse il foglio, su cui c'era disegnata una tabella con le varie turnazioni e il suo nome era a caratteri cubitali accanto a quello del ballerino Samu. Ebbe un balzo.

«Lo ha chiesto proprio lui?» chiese Livia, come a voler essere sicura di non aver sentito male.

«Sì. Ha stupito anche me, d'altronde non mi pare che ieri abbiate interagito molto, o sbaglio?»

La ragazza decise di far morire la conversazione lì, d'altronde Cricca mica poteva sapere della conversazione avuta con il giovane palermitano durante la notte. Si posizionò sul divano, con i fogli di studio ancora in mano e con la visuale sui ballerini intenti ad allungarsi, non senza fatica. Guardò Samu e sorrise. Quest'ultimo colse l'occhiata della bionda e la ricambiò, ma in quel momento la ragazza abbassò lo sguardo intimorita.

𝐫𝐚𝐯𝐞, 𝐞𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢 ☽ | Amici22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora