Londra; 2006/03/15

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Londra; 2006/03/15

Furono giorni di stanchezza per Louis.
Dormì quasi senza sosta dal 12 Marzo, e ancora adesso, che aveva gli occhi aperti, sapeva di non stare bene.
Era ancora vivo, e il desiderio di morire non l'aveva abbandonato.
Qualcuno gli stringeva la mano, la sentiva forte mentre tentava di riconoscerlo, ma aveva la vista appannata e la voce non raggiungeva bene le sue orecchie.
Sembrava un angelo.
-È tutto okay- sentiva, e se ne convinse -Non ti faranno più male. Sono qui- provò a rispondergli, ma aveva la lingua pesante, e le labbra non le sentiva proprio.
Papà? Pensava Papà? Sei tornato per me?
E mentre pensava a suo padre, sentiva di nuovo il mondo spegnersi intorno a lui. Si addormentò nuovamente.
Non pensò a suo padre. Non pensò a nessuno.

"Mamma, se mi senti, vienimi a prendere.
Stanotte non dormo. Oppure se dormo passa di qui.
Fa freddo nel mondo quando non hai un anima che ti copre.
Mamma, ti scongiuro portami con te in paradiso, anche se non lo merito. Ho già vissuto l'inferno, non lasciare che lo abiti per sempre."

E piangeva mentre pregava. Pregava, dormiva e piangeva. Era un ciclo e non ne usciva mai.
Poi lei tornò, con un sorriso sulle labbra.
Louis sapeva di dormire, ma si aggrappò a lei con tutta la forza che aveva.
-Mamma- singhiozzò, e la sua mano fu presente tra i suoi capelli. Sentì addirittura i calli che aveva sul palmo e Louis sussultò.
-Louis, è tutto okay- gli baciò la fronte e Louis si aggrappò a quella speranza che lei fosse viva. Che fino a quel momento avesse vissuto un incubo e che adesso si fosse svegliato.
-Portami a casa. Andiamo a casa, ti prego- e lei, senza aggiungere altro, lo fece.

Johanna era così. Non parlava mai, ma i suoi gesti rispondevano a qualsiasi domanda.
-Tienimi forte- e quando lo fece, erano entrambi nel salotto di casa di Louis, davanti al camino, mentre mangiavano delle caramelle.
-Ma come...-
-È tutto possibile, piccolo. Mamma è qui, e ti ha riportato a casa- lui le sorrise e lei fece altrettanto.
-Grazie mamma- si strinse a lui, notando quanto fosse cresciuto in quei pochi mesi, mentre lei era sempre la stessa.
-Adesso devi promettermi una cosa, Boo- gli disse -Sono stata una mamma terribile. Ti ho lasciato con Richard e...-
-Non potevi saperlo- provò a dirgli Louis -Ti fidavi di lui-
-Ma ti ha fatto del male, non posso perdonarmelo. Sei il mio bambino. Il mio bellissimo bambino, e lui...lui ti ha trattato...-
-Lo so- sussurrò Louis.
-Mi dispiace. Odio sentire come ti senti-
-Lo senti?- e Johanna annuì.
-Ma voglio che tu me lo dica. Dimmi come ti senti. Perché a me fa male il petto ogni volta che ti guardo- Louis si sedette per terra, riscaldandosi le mani davanti al camino.
-Non posso spiegarti come mi sento, non lo capisco. Ma mi lascia sempre così...freddo. A volte mi sembra di gelare- la guardò con i suoi occhi grandi e Johanna cominciò a piangere.

-Il mio bambino- disse, e si sedette accanto a Louis -Sono orribile. Orribile- ma Louis scosse la testa.
-È tutto okay mamma. È successo, questo non cambia niente- le baciò la guancia -Ma adesso sono con te, e possiamo stare insieme- ma la donna negò subito con un cenno del capo.
-Devi stare qui, Louis. Papà ti aspetta-
-Papà non mi vuole bene- disse Louis.
-Invece ti ama. Me lo diceva sempre. Ti ama così tanto che adesso si odia-
-L'amore non dovrebbe fare così tanto male- poggiò la guancia sulla spalla di Johanna e sbadigliò, sentendosi stanco.
-No piccolo, ma il dolore ci aiuta a diventare forti- gli occhi di Louis iniziarono a chiudersi da soli. Le sue palpebre erano così pesanti che alzarle gli costava una fatica sovraumana.
-Nessun bambino merita questo tipo di dolore- Johanna poggiò la guancia sulla testa di Louis.
-Ma tu sei tanto forte che riuscirai a superarla. Ognuno affronta ciò che è in grado di reggere. Dio ti ha mandato questa sfida perché puoi superarla, e devi farlo. Per me, perché voglio vederti felice- la voce della donna si allontanò e Louis la pregava con dei leggeri sussurri di restare.

-Ciao amore, vivi per entrambi-
E quando si svegliò sul lettino di ospedale prese un lungo respiro.
Una vita per entrambi si promise una vita per me e per te, mamma. Promesso.

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