Londra; 2012/12/24
Quando arrivai a Roma rimasi circa un'ora in aereo porto ad aspettarlo. Non sapevo cosa fare o dire, non volevo fare il suo nome per paura che lo riconoscessero per ciò che veniva detto in giro. Per l'assassino che era diventato.
-Harry Styles?- mi chiese un ragazzo dai capelli ricci come i miei e fin troppo simile a me. Ebbi un sussulto.
-Sì- dissi semplicemente e lui fece segno di seguirlo.
So che poteva essere poco raccomandabile, ma non avevo altro da perdere.
Ovunque mi avrebbe portato, non avrebbe fatto differenza. Solo rivederlo era importante.
Mi fece salire in un auto nascosta dietro il parcheggio dell'aereoporto e, appena mi sedetti, lo vidi davanti a me, seduto e con un piccolo sorriso che gli colorava il viso in un modo talmente bello da farmi quasi piangere.
Era lui. Era ancora il mio Louis.Si sbilanciò dal sedile anteriore solo per abbracciarmi e baciarmi la fronte.
-Harry- mi disse -Ciao amore- e in quel momento mi accorsi di non aver nemmeno aperto bocca.
Averlo lì, di fronte a me, mi fece rimanere senza parole. Lo strinsi tra le braccia e poggiai il naso sulla sua spalla mentre lui strofinava le labbra sulla mia fronte.
-Ciao- dissi in un singhiozzo, per poi lasciarmi andare a un pianto irrefrenabile.
-Non piangere- mi pregò, prendendomi il viso tra le mani e asciugandomi ogni lacrima che cadeva dai miei occhi -Sei troppo bello per piangere. Non lasciare che questo incontro ti consumi gli occhi. Non lasciarmi tale potere- ma io scossi la testa e mi morsi il labbro.
-Ti sto dando tutto il potere del mondo, Louis, perché lo meriti. E se mi farai male, allora lascerò che i miei occhi si consumino per il nostro amore. Ti amo. Ti amo- mi baciò sulle labbra e quando si staccò sentii la portiera dell'auto aprirsi e il ragazzo che era venuto a prendermi in aereo porto si sedette alla guida.-Finito il momento sbaciucchiamento- disse quel ragazzo e io, invece, baciai di nuovo Louis con forza.
Quella somiglianza mi rendeva irrequieto. Quel ragazzo era così simile a me ed avevo il timore che Louis ci fosse stato mentre ero via.Mentre nessuno dei due c'era per l'altro.
Sentii la sua lingua accarezzare la mia con lentezza, come se il tempo si scandisse più lentamente, e un solo secondo sembrava durare ore. Sentivo le sue mani sul mio collo, il suo petto pressare sul mio, e poi, quando si staccò, sentii la sua assenza fin dentro le ossa.
Dopo quel bacio riuscii a distinguere la quantità infinita di tempo che l'uno avevamo passato senza l'altro e mi sembrò di tornare a respirare dopo una lunghissima apnea.
Capii che il mio ossigeno, tutta l'aria che respiravo, proveniva da lui, e senza lui ero bloccato in un oceano di mancanza che mi rendeva fragile, quasi rotto.
Gli misi le mani sui fianchi e lo costrinsi a venire dietro con me, facendolo sedere al mio fianco e mettendogli una mano sul ginocchio.
Poggiai la testa sulla sua spalla e mi sorrise.
-Mi sei mancato tanto anche tu- mi disse. Io chiusi semplicemente gli occhi e mi inebriai ancora una volta del suo profumo.Era lì. Niente poteva andare male.
Il viaggio fu lungo, e arrivammo dopo circa un'ora alla destinazione.
Scesi dall'auto seguito da Louis, mentre il ragazzo che ci accompagnò andò via.
-Benvenuto nella mia nuova vita- mi disse, poggiando entrambe le mani sui miei fianchi e baciandomi l'orecchio.
-Già. Sembra stupenda- osservai la villa che si ergeva davanti a me e sentii il suo sorriso sulla pelle.
-Era di mio nonno. Adesso posso viverci io. Non lo sa praticamente nessuno, per questo posso viverci senza problemi- sbuffò e sentii la sua mano accarezzarmi la pancia -Anche se spesso ci si sente soli, qui. E anche qui- mise una mano sul mio cuore. Lasciai cadere la testa indietro, poggiandola sulla sua spalla e sospirando.
-Già, lo sento anche io- dissi, ma sapevo che lui sentiva la solitudine come un pugnale piantato nel petto. Io avevo ancora una casa, e nessuno mi vietava di vivere liberamente.
Lui non aveva più niente.
-Ma ora sto meglio. Ci sei tu, e non voglio nient'altro- iniziammo a camminare verso la casa, e ad ogni passo ci rubavamo un bacio a fior di labbra.
Non vedevamo l'ora di amarci, e adesso avrei potuto farlo senza paura di fargli male. Ormai sapevamo come farlo nel modo giusto.Quando entrammo le mie mani erano già state su tutto il suo corpo, e lui mi ansimò dritto nell'orecchio quando gli palpai la lunghezza da sopra i jeans.
-Harry...- borbottò mentre lo tenevo in piedi e gli donavo piacere. Mi guardava fisso negli occhi e vedevo il suo sguardo cambiare con milioni di sfumature diverse. Ognuna mi apparteneva.
Lo spogliai velocemente e misi una mano sul suo stomaco mentre accarezzai le sue cosce. Era così pieno e bello...sembrava una persona diversa.
Osservai il suo collo, il suo pomo d'Adamo, ogni centimetro della sua pelle, e mi accorsi che non era più solo mio.
Avevo una sorta di insicurezza, come se già sapessi che ci fosse stato qualcun altro mentre io ero via.-Hai fatto sesso con quel ragazzo? L'autista?- chiesi mentre entrai nel suo corpo sempre così accogliente e caldo.
-Cosa? No- ma il suo tono era nervoso. Sapevo che Louis non mi avrebbe mai mentito, per questo mi fidai e comincia ad affondare in lui.
La sua bocca si spalancò mentre lo tenevo stretto per le gambe e lo scopavo con intensità. Gli tirai i capelli e la sua testa cadde all'indietro, permettendomi di leccargli e mordergli il collo.
Misi una mano nel punto in cui i nostri corpi si unirono e con le dita toccai il mio pene bagnato.
Osservai come i suoi occhi si ribaltarono e lui sbocciò come un fiore mentre ancora io cercavo di trattenere l'orgasmo. Venne per primo, ma lasciò che lo torturassi con le mie spinte e che venissi anche io.
Caddi sul suo petto e rimanemmo schiacciati contro il muro.
-Ti amo- sussurrò, per poi accarezzarmi la schiena e scendere fino alla curva del mio sedere. Non lo strinse, lo accarezzò e io gemetti a causa della delicatezza del suo tocco. Lo abbracciai forte ed uscii da lui. Gli baciai la guancia.
-Pensavo non sarebbe mai più successo- sussurrai.
-Non potrei mai fare a meno di te, Harry- accarezzò il mio mento con le labbra e lo baciai ancora, perché solo in quel momento realizzai che era tutto vero.
Louis era lì per davvero.Ci staccammo l'uno dall'altro e mi fece fare un giro della casa. Eravamo ancora nudi, e facemmo l'amore quasi in tutte le stanze, riempiendo la casa di gemiti e dei nostri odori.
Strinsi le nostre mani insieme ogni volta che raggiungevo l'orgasmo, perché in quel modo l'avrei impresso meglio sulla mia pelle. Così sarebbe stato più difficile dimenticarmi il suo tocco.
Andava tutto bene. Era ancora il mio Louis.-Lou-
-Mh-
-Buon compleanno-Louis non mi avrebbe mai mentito. O almeno, lo credevo.
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Headspace
Fanfiction"Se continuo a sprecare tempo cercando di cambiarmi, cosa mi assicurerà che, quando succederà, non sarà già troppo tardi? Non posso combattere per sempre con qualcosa che è più forte di me. Non posso vincere contro il mio passato e non posso immagi...