Londra; 2012/12/23

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Londra; 2012/12/23

Avevo scritto il mio primo romanzo e una casa editrice di spessore aveva aderito al mio progetto.
Era la prima volta che accadeva una cosa simile ed ero così felice. Assaporai quella vittoria come se fosse l'unica che mi sarebbe mai arrivata nella vita.
Perché lo era.
Dare il mio libro, renderlo di qualcun altro; raccontare la sua storia e renderla pubblica era una condanna.
Significava schierarsi dalla parte di Louis, e mentre mi chiedevano quando sarei stato pronto a pubblicarlo, io pensavo alla mia libertà.
Poi pensavo a Louis, e ricordavo che lui l'aveva persa per regalarla a me.

-Tra qualche mese sicuramente, prima devo riguardarlo e...-
-Il nome- mi fermò l'uomo che stava di fronte a me e guardava il mio libro -È sicuro di voler lasciare quello vero? Non pensa che pubblicare un libro come questo possa metterla in grossi guai?- io scrollai le spalle.
-Siamo in un paese libero-
-Ma Tomlinson è un fuggiasco. Potrei denunciarla per questo- mi guardò con così tanta intensità che credetti lo volesse fare davvero.
-Mi vuole denunciare perché sto raccontando del passato turbolento di una persona?-
-Potrei farlo perché la persona di cui parla è un assassino- quanto odiavo quella parola. Quanto odiavo ricordare che Louis, il mio bellissimo ragazzo, avesse potuta fare una cosa simile.
Socchiusi gli occhi e raccolsi i fogli che erano sulla scrivania.

-Se non è interessato allora vado via- dissi, arrossendo. Ma la mano dell'uomo si posò gentilmente sul mio braccio.
-Signor Styles- mi richiamò -Io sono interessato al suo libro, ma vorrei solamente cambiare nome- mi spiegò.
-Ma non servirebbe a nulla- dissi -Questo libro è una dimostrazione che non si nasce cattivi, ma lo si diventa-
-E io lo so. Lei lo sa anche!- allargò le braccia e mi guardò euforico -questa società sa come funziona il mondo, per questo le chiedo di cambiare nome. Perché, mentre alcuni la sosterranno, altri le andranno contro, e odieranno ancora di più il ragazzo che lei descrive- sospirai e lui mi sorrise -Lo chiami Thomas o John. Cambi il personaggio e lo renda facilmente amabile. In questo modo avrà la sua vendetta- mi disse -E io avrò la mia parte di guadagno- annuii con un cenno del capo.

-Come vuole- dissi -Ma ho bisogno di tempo. Voglio riguardarlo-
-Certo- rispose subito, alzandosi e porgendomi la mano -Certo, signor Styles. Tutto il tempo di cui ha bisogno- gli sorrisi appena e scivolai via da quell'edificio, ritornando a casa e cercando nella posta una sua lettera.

Mi mandò diverse lettere da ogni parte del mondo. Andò in Messico, a Ibiza, in Austria e a New York.
Scriveva poche parole, dicendomi solamente che stava bene e che gli mancavo. Non gli risposi mai, ma avrei voluto dirgli che lo amavo, e che la sua assenza mi stava uccidendo. Avrei voluto dirgli che, da quando era andato via, il cielo non era poi così bello, e i girasoli non sembravano splendere così tanto.
Entrai in casa e mi sedetti per terra, aprendo un'ulteriore lettera che proveniva dal solito Kafka L. Era il suo nuovo nome. Un nome che ispirava solitudine, disprezzo per se stessi e paura di non ricevere più amore.
Ma finché ero vivo, lui era amato.

Caro amore,
Mi sono spostato di nuovo.
Sono in Italia adesso, mi sposto tra Firenze e Pisa da giorni e presto andrò a Roma.
Ho trovato lavoro nella capitale e nessuno sembra conoscere il mio nome. La mia nuova vita sta iniziando e volevo chiederti di raggiungermi.
Ci sono dei biglietti nella busta, andata e ritorno, nel caso non volessi restare.
Ti desidero ancora nella mia vita, Harry, e vorrei davvero tu venissi qui a vivere con me.
Ti amo.
Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo.
Nel caso non accettassi, o non mi amassi più, sappi solamente che tu sarai sempre nel mio cuore.
Sinceramente e profondamente tuo, L.

Presi i biglietti e sentii ogni fibra del mio corpo tremare.
Se c'era una cosa che aspettavo era rivederlo, per questo non ci pensai due volte prima di correre in camera e preparare i bagagli.
I biglietti erano per il giorno dopo, quindi avevo tempo per organizzare il tutto e ultimare il mio romanzo.
L'avrei rivisto.
Contro ogni aspettativa, contro ogni dubbio, Louis mi aveva sorpreso di nuovo. Perché in fondo eravamo sempre stati io e lui. Lo siamo ancora adesso che siamo lontani migliaia di chilometri.

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