White Hart Line; 2012/01/19

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White Hart Line; 2012/01/19

Rimasi senza parole un'altra volta.
Pianse per tutto il tempo e io non seppi nemmeno per un attimo cosa dirgli per farlo sentire meglio.
Lo guardavo e, ad un certo punto, si morse il labbro superiore e scosse la testa.
-Non guardarmi in quel modo- mi disse, e io non capii.
-Non so cosa dire- sussurrai.
-Non dire nulla, ma non guardarmi così. Sembra che hai totalmente cambiato l'idea che avevi di me- ed era così in un certo senso. Avevo cambiato idea su Louis. Lo stavo vedendo per la prima volta in un modo nuovo, ma non era un brutto modo. Era una presa di coscienza. Era il mio Louis, solo che lo vedevo anche come un bambino.
Lo vedevo intero e poi spezzato.
Lo vedevo tutto per la prima volta.

-Louis, mi dispiace- furono le uniche parole che mi uscirono, e lui le interpretò in un modo tutto suo. Totalmente diverso dal mio.
-Perché sei ancora qui, Harry?- mi chiese -Come puoi accettare qualcuno come me nella tua vita?- il tempo stava finendo, lo capii da come la guardia guardò il suo orologio insistentemente.
-Perché ti amo. Ti amo, e rimarrò sempre al tuo fianco-
-Ho ucciso dodici persone- disse.
-E loro hanno ucciso te tanto tempo fa- era assurdo quello che stavo dicendo. Lo sapevo e ne ero consapevole. Sembrava che fossi totalmente d'accordo con le sue azioni e che non ci trovassi alcuna malizia. Ma c'era tutta la malizia del mondo in ciò che fece. Però c'era anche un'anima che non respirava fin quando erano tutti in vita.
Louis era libero da quando loro non c'erano più.
Era riuscito a liberarsi da delle catene che lo asfissiavano.

-Non è una scusa. Sono una persona orribile- si guardò le mani e notai i lividi intorno ai suoi polsi.
-Non sei una persona orribile. Sei una persona a cui sono capitate cose orribili e che non ha mai saputo come guarire-
-E non lo so tutt'ora- disse.
-Ma io so come puoi guarire- abbassai la voce -Devi andare via da qui, Louis. Un girasole non può vivere senza il sole, e tu stai marcendo qui dentro-
-cosa vuoi che faccia?-
-Lo sai- dissi -E io farò in modo che tu riesca a farlo. Servirà un'unica parola, e io sarò pronto- sussurrai -Ma fino ad allora non potrò più vederti- gli dissi. Poi alzai il tono -Devi lasciarmi andare, Louis- la mia voce si incrinò, e anche se sapevo che quello era un modo per aiutarlo, una parte di me era certa che, quando sarebbe andato via, non l'avrei rivisto mai più.

-Come?- la guardia ci guardava e io mi morsi il labbro inferiore.
-Devi lasciarmi andare. Non posso stare con te- lui scosse la testa.
-Ma che stai dicendo? Non ha senso...prima hai detto- e io sbarrai gli occhi. Allora capì, e mi resse il gioco.
-Avevi detto di amarmi- mi disse -Come puoi lasciarmi adesso?-
-Sei un assassino- dissi, e sapevo che quelle parole, anche se non dette sinceramente, gli avrebbero fatto ugualmente male -E io ho bisogno che tu vada via. Non voglio più averti nella mia vita-
-Allora finisce così?- sussurrò -Non sarai più il mio girasole?- scossi la testa. Quella era la nostra parola.
Era la sua via di fuga. Ma purtroppo non era la nostra.

-Non lo sono mai stato, Lou. Non lo sono mai stato- una lacrima rigò la mia guancia.
-Ti amo anche io- mi disse e singhiozzò -E ti lascio andare. Ma promettimi che starai bene- presi la sua mano e lui mi accarezzò il palmo con l'indice -Sei la persona migliore che potesse capitarmi, e per te giuro di aver fatto tutto il possibile per farti vivere in un mondo sicuro- tirò su col naso -Per te avrei ucciso me stesso se ne fosse stato il caso. Preferisco la tua vita alla mia, e quando saremo più grandi, più maturi e fuori dalle nostra colpe, tornerò a prenderti Harry. Che sia questa vita o un'altra. Tornerò da te e ti amerò come non ho mai saputo fare, perché sei il mio girasole, e giuro che odio l'idea che tu stia vivendo con il mio dolore. Lo odio e ti chiedo scusa- gli strinsi la mano e piansi ancora più forte. Era un addio.
Era la fine.

-Non amerò mai nessuno quanto ho amato te-
-Invece devi farlo-
-È impossibile. Un amore così non si può provare due volte- mi sporsi e gli baciai la fronte -Addio Louis. Non pensarmi troppo- lasciai le sue mani e lui mi osservò mentre mi alzavo e mi sistemavo il cappotto.
Mi asciugai le guance e gli sorrisi.
-Adesso andrò via e non mi volterò a guardarti- dissi -Perché se continuo a cercarti ovunque finirò per tornare da te, e non possiamo permettercelo- gli sorrisi e lui fece altrettanto.
-Spero tu possa essere felice, piccolo- mi disse, e stavolta era lui ad essere più grande. Sta volta era lui a darmi le attenzioni di cui avevo bisogno -Costruisci la vita che desideri e lasciami fuori da tutto- mi disse -io me la caverò- poi gli voltai le spalle e, come dettogli in precedenza, non mi girai a guardarlo.
Sentii il rumore del metallo che batteva contro il tavolo mentre lo facevano alzare per portarlo via.

Quando sarai pronto pensai allora potrai ricominciare a vivere davvero.

Andai via e di Louis non ne sentii parlare per settimane.
Per settimane intere, fino ad un giorno preciso.
Il giorno dell'evasione.

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