Londra; 2012/01/04

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Londra; 2012/01/04

Non andai a trovarlo per il suo compleanno, e nemmeno per Natale.
Incontrai i miei genitori, invece. Rimasi con loro per tutte le vacanze e non tentarono nemmeno di tirarmi su il morale.
Sapevano che in me qualcosa non andava, che ero strano, un po' pazzo.
Mia madre sosteneva che era una qualità degli scrittori, la pazzia. Io pensavo che era davvero una qualità del cazzo.
Non c'era niente di bello nell'essere strano, niente era come lo si aspettava, e quando andarono via ritornai a sentirmi apposto.
Non odiai più ciò che ero, perché c'ero solo io. Nessun altro.

Beh...in realtà qualcun altro c'era. Nei miei sogni, ma c'era.
Era un fantasma che infestava i miei pensieri da ormai qualche mese.
Una persona che in realtà non esisteva, ma che avevo amato con tutto me stesso.
Furono giorni di inferno senza Louis. Furono giorni d'inferno quando capii che amai qualcuno che non esisteva, qualcuno che fingeva e che, nel suo fingere, si era preso tutto con sé.
Gli avevo dato tutto e lui l'aveva tenuto, e adesso...adesso non ero nemmeno più io.
L'amore mi fece perdere tutto, e nella mia perdita non avevo paura.
Non era una necessità trovarmi, ma era una necessità averlo con me.

Ricordo ancora quando bussarono al campanello e io, disteso per metà sul divano, mi alzai sbuffando ed aprii.
Era Zayn. Era la prima volta che lo vedevo di persona da New York.
-Ciao- dissi, e lui si scusò per essere venuto senza preavviso, ma mi disse che era estremamente importante.
Lo feci accomodare, e mentre camminava notai nel suo passo qualcosa di familiare.
Il modo in cui le gambe poggiava con delicatezza per terra, come se non camminasse, ma volasse...apparteneva anche a Louis.

-Ho bisogno di parlarti- mi disse e io gli dissi di sedersi e di prendere un té con me, perché non c'era fretta. Non andavo da nessuna parte. Non avevo più nessuno.
-Penso che se prendessimo il té ci dilungheremo in discorsi inutili. Harry io ti supplico di andare da Louis- e quando lo disse scrollai le spalle. Sentire il suo nome...era come un pugno in pieno stomaco.
Chiusi gli occhi e sospirai, per poi stringere il ponte del naso tra l'indice e il pollice.
-Come puoi...- e risi, perché non sapevo come comportarmi. Perché tutto ciò che avevo non mi apparteneva più, e il mio corpo reagiva con sarcasmo ad ogni fitta -Sei venuto qui per questo?- e prima che potesse rispondere continuai -Louis non è mai esistito, Zayn- sputai -Quel ragazzo non so chi sia. Se non un assassino-
-Harry, per favore ascoltami, lui mi ha pregato di mandarti questa lettera e...-
-Hai fatto chilometri inutili, Zayn. Mi dispiace, ma io non sono pronto- mi sedetti sul divano e lui si inginocchiò davanti a me. Mi guardò con i suoi occhi scuri e quando notai le sue pupille fisse nelle mie capii che non avevo scampo. Che Louis era anche lui. Capii che Louis era in tutto ciò che incontravo, e per odiarlo dovevo odiare qualunque cosa avessi davanti.

-Ti ha raccontato cosa gli è successo- mi disse -Ti ha detto cosa gli ha fatto quello schifoso, ma ti ha detto tutto?-
-Quello che mi ha detto era una bugia, Zayn. Mi ha mentito per tutto questo tempo, e io l'ho amato con tutto il cuore- sentii il fiato spezzarsi e capii di star piangendo quando Zayn mise le mani sulle mie guance e me le asciugò.
-Perché avrebbe dovuto mentirti?-
-Perché è pazzo. È fuori di testa. Mente perché è colpevole- non riconobbi nemmeno la mia voce. Quello che dicevo non mi apparteneva, eppure lo sputavo fuori con rancore.
-Non è pazzo. Louis ha attraversato qualcosa di assurdo e...-
-E ha ucciso!- urlai -Come puoi essere dalla sua parte? Ha ucciso dodici uomini!-
-Dodici uomini che lavoravano per un bordello!- urlò Zayn -Dodici uomini che compravano bambini e li vendevano a uomini schifosi solamente per guadagnare!- era rosso in volto e io sentii la bocca secca. Louis mi aveva detto che faceva sesso con Richard, e che a volte lo aveva condiviso...ma quello...quello non l'aveva detto.

-Non è vero- sussurrai.
-Secondo te perché la notizia non ha fatto scalpore? Perché lo sapevano tutti!- mi puntò un dito contro e io ingoiai il nulla.
-Louis è stato...gli hanno fatto del male?-
-Sì. Sì e si è sacrificato per evitare che ti toccassero. Ha preferito perdere la sua libertà che vederti nelle loro mani. Lo capisci?- ma scossi la testa. Avevo le vertigini e i brividi di freddo.
Louis...il mio Louis...
-Esiste solamente un Louis, Harry. Una sola persona che venderebbe l'anima al diavolo per le persone che ama, e fidati che ne ama poche-
-Chi l'ha venduto?- chiesi -Chi gli ha fatto una cosa simile?- provai ad alzarmi ma, quando feci forza, sentii la testa farmi male.
-Non te l'ha detto?- scossi la testa.
Rimase in silenzio e io lo guardai con occhi sbarrati.

-Johanna, lei prima che morisse...-
-Chi è Johanna?-
-Sua madre- mi guardò per un attimo -Non ti ha raccontato quella parte- capì -Continua a tenerla nascosta- non stavo letteralmente capendo nulla.
-Zayn, non capisco cosa vuoi dirmi...-
- Harry devi ascoltarmi, e non devi reagire. Sono cose del passato di Louis e lui mi odierebbe se sapesse che te lo sto dicendo- si alzò e si sedette accanto a me.
-È stata lei..?- e Zayn sospirò. Bastò quel sospiro spezzarmi totalmente in due -Ma come ha potuto?- mi misi una mano davanti gli occhi e piansi tutto ciò che avevo in corpo.
-Lei era malata. Voleva curarsi-
-E suo padre?- singhiozzai e sentii lo stomaco bruciarmi.
-L'aveva mandato via e lo aveva ricattato. Le servivano soldi per curarsi-
-Perché non si prostituiva lei allora?- iniziai a tremare e Zayn mi mise una mano attorno le spalle, poi mi fece poggiare al suo petto e mi accarezzò i capelli.

-Non gli voleva veramente bene-
-E perché suo padre non l'ha denunciata? Neanche lui gli voleva bene?-
-No Harry. Non è questo...ma Richard,- aveva sospirato di nuovo e ad ogni sospirò percepivo un dolore nuovo.
Un dolore che solo con Louis stavo provando.
-Cosa?-
-Richard era il suo vero padre. Doveva stare con lui- e capii che non finì tutto presto. Capii che Louis lo dovette affrontare per tutti gli anni successivi.
-Quindi è stato con lui fino ai diciotto anni?- Zayn annuì.
-Gli hanno fatto del male per così tanto tempo e suo padre non ha fatto nulla?-
-Suo padre lo rivoleva. Ha parlato degli abusi, ma erano troppo poche le prove, e Louis non incolpava Richard di niente-
-No- dissi -Ti prego-
-Louis diceva che lo faceva di sua volontà. Lo dice ancora oggi. L'ha detto anche a te-
-Basta- singhiozzai -Ti prego, smettila. Louis, lui...lui è un girasole-
-Infatti- mi disse -È nato dal dolore, e adesso vuole solamente seguire la sua luce, e la sua luce sei tu, Harry- strinsi le ginocchia al petto e sentii le sue mani accarezzarmi ancora i capelli.

-Te l'ha raccontata anche a te la storia dei girasoli?- Zayn mi sorrise.
-La racconta come se fosse un trofeo tutto suo. Non fa altro che farmi notare quanto l'amore possa fare male, ma che anche dal male nasca qualcosa di meraviglioso- socchiusi gli occhi, tutto quel piangere mi aveva distrutto -Mi ha detto che l'ha pensata quando era ancora con Richard e gli altri ragazzini. Lui era l'unico a trovare il bello anche in quell'inferno- poggiai la guancia sulla sua coscia e sentii la stanchezza tramortirmi.
-Lo amo, Zayn. Giuro che lo amo, e mi chiedo se lui lo sappia, perché sono stato per così tanto tempo in silenzio che si sarà sicuramente chiesto se lo amo davvero.
Ma io l'ho amato. L'ho fatto. Lo faccio tutt'ora- mi accarezzò la guancia.

-Lo so, H- sbuffai e mi addormentai quasi subito -Lo so- disse di nuovo.
Poi mi addormentai, e per la prima volta non sognai altro se non dei magnifici girasoli.

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