"Grazie, forse ce ne andremo anche noi fra un'pó. Giusto?", mi chiede lui guardandomi con i suoi occhi scuri.
Io gli faccio un cenno e guardo Yori che mi sta analizzando e vorrebbe strangolarmi.
Ti capisco sorella, ho pensato lo stesso di te quando lo hai abbracciato.
Il trio ci saluta ed escono dal ristorante lasciandoci in un silenzio che normalmente passerebbe per imbarazzante ma che in realtà stiamo apprezzando entrambi.Le nostre ciotole sono vuote e cerco di pensare a cosa dire ma Nijiro mi precede.
"Ti va una passeggiata?", la sua voce è soave, rilassata.
Mi chiedo se non avesse bevuto al bar con Kiri ma il rossore delle sue guance non sembra provenire dall'alcol.
"Certo", gli dico tranquillamente per poi alzarci ed uscire.All'esterno c'è un contrasto fra freddo e caldo ed un leggero vento mi fa sentire come se avessi avuto bisogno di aria.
Camminiamo sul marciapiede e Niji si rimette gli occhiali da sole pur essendo sera col sole calante.
"Come ti sono sembrati Yui e Kiri?", mi chiede.
"Mi piacciono, non ho parlato molto con Kiri ma mi piacciono", gli rispondo rimanendo scioccata da me stessa per riuscire a parlargli e stargli vicino senza impazzire, arrossire e morire."E Yori?", la sua domanda mi blocca.
"Yori è...decente", non voglio sembrare cattiva ma lei non mi convince.
"Non ti piace?", continua.
"Non so, a te piace?", ho fatto una domanda con più sottofondi ed è molto 'out of character'.
"Non saprei, non giudico nessuno e non mi piace ascoltare le voci che girano finché non conosco le persone", risponde pensante.
"Sono d'accordo ma (forse non dovrei dirlo) il suo modo di essere appiccicosa e cercare attenzioni mi infastidisce"."Non so cosa tu abbia vissuto con lei ma per esperienza personale ho capito che cerca costantemente attenzioni", allora ha capito che Yori è pazza di lui?
"Cosa?", mi chiede visto che lo guardo insicura.
"Mi chiedevo se, non avessi capito che..."
"Che le piaccio? L'ho capito da parecchio", sono praticamente senza parole.Nijiro ride della mia espressione e finiamo per ridere insieme.
Arriviamo davanti a delle scale in ferro e lui si appoggia ai lati e accende una sigaretta.
"Non sapevo fumassi", gli confesso.
"Non fumo. Non spesso e non giornalmente", sbuffa il fumo ed io mi acciglio.
"Allora perché stai fumando?", lui si appoggia pigramente con il petto e il mento sulla ringhiera.
"L'ho fatto per un shot fotografico e per un film, una volta. Da allora mi capita raramente di farlo", sbuffa ancora ed io non riesco a smettere di guardarlo.Sento come se dovessi...
"Posso farti una foto?", gli chiedo con il coraggio che non pensavo avrei mai avuto di fronte a lui.
"Sei tu la fotografa, apprezzo la tua improvvisa creatività", sorride ed io prendo il telefono non avendo la fotocamera appresso.
Faccio un paio di scatti ma sembrano vuoti, senza anima.
"Non guardare il telefono. Guarda...", non so bene cosa fargli guardare."Guarderò te", mi dice serio e i suoi occhi si puntano sui miei.
Lo osservo per qualche secondo come se il tempo si fosse fermato e ci fossimo solo noi.
Il silenzio e l'atmosfera serale sono perfetti per il momento.
Scatto la foto e so che è perfetta senza doverla riguardare.
"Vuoi farne altre?", mi chiede mentre io rimango ad ammirare la foto che ho appena scattato come fosse un monumento.
"Eh?", lo sento parlare e torno alla realtà capendo che mi ha fatto una domanda.
Ride di cuore e scuote la testa.
"Vuoi fare altre foto?", ripete."Se non ti dispiace", gli dico vedendolo scendere dai gradini e comportarsi normalmente, guardandosi intorno con la sigaretta ancora in mano.
Scatto altre foto e appena abbasso il telefono per ricontrollarle lui mi viene vicino.No tipo...molto, vicino.
"Sei portata", mi dice con un tono basso.
Sento il suo calore sulla mia spalla e non oso voltarmi poiché mi ritroverei a soli millimetri da lui.
Il mio bellissimo Nijiro.
"Ti riaccompagno a casa", mi sembra di non aver sentito bene.
"Sai...dove vivo?"
"Circa un mese fa ho avuto un periodo in cui mi prolungavo sul set fino a tardi perché non davo attenzione al tempo e tuo padre rimaneva a editare le sue foto. Così quando tornava a casa tardi invitava me, e anche Dori ogni tanto, a offrirci qualcosa", la sua spiegazione mi fa pensare.Mi fa pensare a dove cavolo ero per non aver mai saputo che Nijiro Murakami e Dori Sakurada sono stati in casa mia!
"Tu e Dori, siete stati a casa mia. E io non ne sapevo nulla", proprio non capisco dove potessi trovarmi.
"Era sempre intorno a mezzanotte o l'una e stavi dormendo. Il signor Covey ci pregava di fare silenzio quando passavamo di fronte alla porta della tua stanza", il suo sorriso mi fa venire voglia di piangere."Dai andiamo, non vorrei che tuo padre mi credesse un immaturo per riportargli la figlia dopo il tramonto", il modo in cui lo ha detto lo fa sembrare un appuntamento.
Il che OVVIAMENTE non mi dispiace ma vorrei che lo intendesse veramente.Camminando verso casa penso a quello che ho imparato di lui.
Penso a quel lato maturo e adulto che mi ha mostrato ed a cui non ero molto abituata.
Il Nijiro che vedo sul set è solare, sorridente, gentile.
Ovviamente anche questa sera è stato gentile e posso sempre vedere la sua bontà d'animo che gli si legge negli occhi, ma non si è mai comportato molto da adulto.
Non mi ha mai attratta così tanto e non mi ha mai fatta sentire quello che sento adesso.Le farfalle nello stomaco sono state sostituite da uno strano imbarazzo.
Gli parlo liberamente e gli ho anche fatto delle foto ma le sue risposte mi sono sembrate più un flirt azzardato.
È così sicuro di sé stasera."Hai intenzione di guardarmi così finché non arriviamo?", mi lancia un'occhiata veloce di lato prima di spegnere ciò che resta della sigaretta e buttarla in un cestino stradale.
"Scusami, stavo pensando a...", non posso mica dirgli di star pensando a lui no?
"Hai detto che hai fumato per un film una volta, questo film era percaso 'The gun'?", stasera il mio coraggio è davvero allucinante.Soggnigna e tralascia una risata soffiata.
"Hai visto 'The gun'?, mi chiede ancora con quel ghigno che è strano vedergli sulle labbra. Annuisco.
"Lo hai guardato tutto?", la sua insistenza e quel maledetto ghigno mi fanno capire a cosa sta puntando.
Sento le guance bruciare e spero che i lampioni non gli permettano di accorgersene."S-sì", gli rispondo provando in qualche modo a ordinare al mio corpo di smettere di sudare e ribollire e tremare.
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Cupid's Rainbow Arrows~Nijiro Murakami
RomanceTrovatasi spesso a Tokyo col padre che lavora per il noto regista Shinsuke Sato che ha dato il via alla serie 'Alice in Borderland', Dia finisce per innamorarsi di uno degli attori. Nessun'altro che il bellissimo Nijiro Murakami. La protagonista pen...