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Così con l'aiuto di Shen prepariamo tutto e siamo pronti a riprendere Niji.

"Nijiro caro, voglio che ti senta a tuo agio. Voglio che ti muova liberamente, lasciati trasportare da quello che ti sta attorno. I suoni, le presenze, lasciati andare", gli spiega Madame Figaro muovendo le mani in aria come una ballerina.
Il ragazzo accenna e si prepara, mi guarda attendendo solo che gli dica di partire.

Non parlo, accennare gli basta per fargli capire che può eseguire il suo lavoro.
Lo guardo attraverso la telecamera e lo ammiro, il cuore mi batte all'impazzata nel petto.
Ci fermiamo ogni un paio di secondi per ricontrollare e capire come ancora riprenderlo e sta andando tutto benissimo.

Mancano solo un paio di secondi di ripresa e Madame Figaro potrà mettere il tutto insieme e creare questo video pazzesco che sicuramente tutte le fan di Nijiro ameranno, compresa la sottoscritta.
"Ascoltami bene, questa volta voglio che tu ti accorga della presenza della telecamera. Voglio che sia ovvia la collaborazione fra te e lei", spiega la donna indicandomi.

"Voglio che ci sia una connessione fra voi", dice pensando a come spiegarlo ancora meglio.
"Lo so! Accorgiti di lei, voglio che la guardi come se la amassi, come se fossi innamorato di lei e provi quel sentimento pacato quando la vedi accanto a te", pur di non arrossire in viso tutto il sangue si è trasferito nelle orecchie. Le sento bruciare.

Nessuno dice nient'altro, solo ritorniamo a riprendere e arriva il fatidico momento in cui Nijiro mi guarda. O meglio, guarda la telecamera.
Non so se questo suo sguardo inesplicabile è veramente rivolto a me o se stia solo facendo quello che gli ha detto la Figaro, mi manca il respiro.
Improvvisamente sento un vuoto interno e una leggera tristezza mi avvolge.

Io lo amo, ormai chissà quante volte lo avrò detto e fatto capire. Ma il mio è un amore difficile a mostrarsi.
Se solo Nijiro lo capisse e mi permettesse di dimostrarglielo, non sarebbe più complicato.
Se lui mi aprisse le porte ad un'opportunità io gli dimostrerei tutto quello che provo, ma il timore è forte.
Ho paura del rifiuto, soprattutto del suo.

Ricordo alcune delle mie amiche prima di venire a Tokyo con papà.
Mi raccontavano delle loro continue storie d'amore che io non capivo, mi raccontavano dettagli di momenti romantici fra loro e i ragazzi a cui erano interessate e non riuscivo a capire perché non trovassero il coraggio di parlare e basta.

Adesso capisco, e mi pento di aver pensato così.
Adesso so cosa si prova con questa immensa paura.
Un conto è amare qualcuno in silenzio come ho fatto io fin'ora e lasciare l'universo decidere se ne vale la pena o meno e, un conto è amare e prendere coraggio nel parlarne e dichiararsi ed avere la forza di sopportare qualunque sia la risposta della persona amata.

Prima non capivo perché non avevo mai perso la testa per nessuno. Non come facevano le mie amiche e le ragazze della mia età.
Ma in questo preciso istante, mentre lo guardo come se fosse una divinità so che non avrei mai dovuto giudicare.
"Aaah, ma è perfetto! Nijiro si vede che sei un magnifico attore, è proprio un onore lavorare a questo video con te", la donna lo abbraccia ed io rimango ancora un'pó scossa a spegnere l'oggetto tecnologico e tentare di mettere a posto con Shen.

"Dia tuo padre ha portato al mondo un miracolo. Tu sei un miracolo!", Sato mi stringe fra le braccia con la forza di un gorilla e fatico a respirare con la sua stretta.
"Non vedo l'ora di vederne il risultato!", Madame Figaro mi abbraccia a sua volta ma almeno mi permette di respirare ed io le ringrazio per avermi coinvolta.

"Credo che possiamo tornare ai vostri uffici adesso e finire il video", aggiunge lei dando una pacca sulla schiena del povero Shen.
"Siete congedati per oggi, godetevi la giornata", dice Sato rivolgendosi a me e Niji con un sorrisone fiero.
"Ah bene allora io posso tornare a casa da qui", dico trovando il modo di andarmene di lì più in fretta possibile.

"Ah ma darò un passaggio al giovane Murakami, posso portare a casa anche te", insiste il regista ma io ho proprio bisogno di stare sola e schiarirmi le idee.
"Grazie ma non c'è n'è bisogno, non sto lontano da qui e vorrei farmi una camminata", rifiuto dicendo una parte di verità.
"Come vuoi allora. Per il pagamento, metterò la dovuta somma nel conto", dice Sato facendo per andarsene.

"Grazie di tutto Dia", Raibow-boy mi sorprende prendendomi per mano.
Me la stringe delicatamente con la sua e mi sorride con un certo luccichio in quei magici occhi bruni e scuri.
"Di-di nulla", ritiro la mano nervosa e me la stringo al petto balbettando.
"Andiamo Nijiro", lo chiama il nostro regista e lui se ne va verso la macchina che hanno parcheggiato su una vietta.

Sospiro rumorosamente sentendomi finalmente libera di tutto.
Per tutto intendo lui, Nijiro.
Cammino verso casa e continuo coi miei pensieri perché avevo bisogno di pensare, di parlare con me stessa.
Quello che provo non ha senso, potrei essere una sua fan ma mai qualcosa di più.
L'intera possibilità di avvicinarmi a lui che mi sono creata in testa è sbagliata. Io non posso e non potrò mai mettermi con Nijiro.

Non potrò mai amarlo perché lui mai mi amerà allo stesso modo.
Se il suo comportamento nei miei confronti sembra dare qualche indizio di interesse dovrà svanire perché la figlia di un fotografo non ha lo stesso successo di un attore e non potrei mai rischiare di rovinargli la carriera per interesse personale.
Se io e Nijiro stessimo assieme è molto probabile che la notizia andrebbe conosciuta dall'intero mondo e così come ci sono persone che supportano e ammirano gli attori, ci sono anche pesanti haters.

Ho paura per lui. Non voglio che soffra per colpa mia, non voglio che cambi per colpa mia e non voglio che si sparli di lui per colpa mia.
Arrivo davanti la porta di casa e girando la chiave per aprirla mi sto trattenendo al massimo.
Entro in casa e riesco ancora a trattenermi ma appena mi siedo sul mio letto non c'è la faccio più e piango.

Piango di dispiacere, di paura e di disappunto.
Piango perché avrei dovuto smettere di vedere in lui un possibile...qualcosa. Avrei dovuto smettere molto tempo fa e non allargarmi fino a ritrovarmi a soffrire in questo modo.
Devo smetterla e devo renderlo chiaro anche a lui, in un modo o nell'altro.

Chiamo Yui al telefono e in mezz'ora si trova a casa mia a confortarmi.
"Non avrei nemmeno dovuto accettare di uscire con lui", dico ancora piangendo mentre lei mi accarezza la testa.

Cupid's Rainbow Arrows~Nijiro MurakamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora