𝗯𝘂𝘁 𝗻𝗼𝘄 𝗶'𝗺 𝗶𝗻 𝗽𝗶𝗲𝗰𝗲𝘀

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Odio stare in ospedale.

Ci sono le grida dei bambini sul fondo del corridoio, una signora che soffre di Alzheimer si avvicina sempre alla mia porta per salutarmi al mattino – le cinque del mattino, per la precisione – e le infermiere dei turni di questa settimana sono antipatiche, sembra che abbiano costantemente un palo in culo.

Ma sono io quello...

Che ha il culo quadrato, ora.

Su questa fottuta sedia a rotelle quando navigo un po' in corridoio, per avvicinarmi alle vetrate del giardino.

Non posso ancora andarci.

Fa un po' freddo.

Non è permesso a tutti i pazienti, io sono tra quei poveri sfigati.

E poi... devo lavorare, qui, per non arrivare impreparato al ritorno a scuola.

Ma chi cazzo ha voglia di fare il professore in ospedale.

Non posso fare lezioni online, almeno per questa settimana.

Non posso fare un cazzo.

Che merda.

Poso il libro di chimica sul bordo del letto, prendo i fogli nella cartelletta trasparente.

«Ti hanno dato la possibilità di lavorare in smart working?»

Alzo un sopracciglio.

Poi sorrido.

«Si, per fortuna. Un professore di chimica come me deve pur insegnare agli alunni come distinguere un coglione, no?» Aggiungo piano, con tono ironico.

Akk sorride di più.

Si siede di fianco al letto, alza la cartelletta con sopra il mio nome.

«Ti faccio ricoverare in psichiatria se provi ancora a darmi del coglione.»

«Parlavo di un argomento di lezione, Akk.»

«Ho studiato per diventare un fisioterapista, non c'è bisogno di fare il professore, Aye. In ogni caso, ero venuto qui per informarti in merito agli aggiornamenti della prossima settimana, dato che cambieremo esercizi nel mio ufficio.»

«Cioè?»

«La tua massa muscolare è ottima, Aye. Puoi essere in grado di velocizzare la ripresa del tuo ginocchio, se ci esercitiamo per almeno quattro ore al giorno, possiamo ottenere dei buonissimi risultati. Quando preferisci fare lezione?»

Sospiro.

Ma seriamente?

«Preferirei dopo l'una e mezza, prima di pranzo.»

«Devi pranzare, Ayan. Non puoi venire a fare gli esercizi senza nulla sullo stomaco. Io sono qui per svolgere anche l'orario notturno, a volte. Se non è un problema per te, possiamo spostare delle giornate... prima o dopo cena.»

«Non lo so.»

Sbuffo.

Stringo i fogli tra le dita.

Devo ancora preparare la lezione per domani.

«Posso avere un po' di privacy? Non ho ancora preparato la lezione di domani mattina, non riesco a concentrarmi se stai qui a farmi lezione.»

«E perché non riesci?»

Mi mordo le labbra.

«La frutta dell'ospedale fa schifo, i pasti sembrano melma appena sfornata per cavalli. D'accordo? Ho bisogno di mangiare frutta fresca, anche frutta secca. Ho bisogno di seguire la mia dieta mediterranea, non questa merda.»

☽ 𝗼𝘅𝘆𝘁𝗼𝗰𝗶𝗻 ᵃᵏᵏᵃʸᵃⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora