𝗯𝗮𝗯𝘆, 𝘆𝗼𝘂'𝗿𝗲 𝗺𝘆 𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹

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Con il piede socchiudo la porta, stringendo le mani intorno al viso di Akk, che scivola fino a sedersi sul letto, facendolo scricchiolare sotto di sé.

Lo bacio ancora, inclinando la testa quando mi stringe le braccia dietro al collo, cercando di portandomi sul materasso con lui, per stendermi sopra.

«Aspetta, aspetta...»

Mi guarda.

Schiude le labbra.

«Non ti piaccio più?»

Sorrido.

«No, mi piaci da morire... solo...»

Lancio un'occhiata verso al gatto, che sta seduto sul mio cuscino.

Ci guarda, con la coda tirata su.

Miagola.

«Non voglio farlo con Dante che ci guarda.»

Alza un sopracciglio.

«E poi ero io a dare nomi strani al cane...»

Afferro Dante tra le braccia, lo bacio in mezzo alle orecchie.

«Ho da ridire, Akk, ma cerchiamo di concentrarci sulle cose importanti, ora.»

Lo appoggio sul pavimento, per poi chiudere la porta a chiave.

Mi appoggio contro quest'ultima, alzo il mento.

Sorrido d'istinto.

«Che cosa devo fare con te?»

Si appoggia con i gomiti sul materasso, cercando di stendersi un po' con la schiena.

«Puoi farmi quello che vuoi.»

Mi lecco le labbra.

Merda, Akk. Non puoi dirmi quelle cose e guardarmi come se fossi Bambi sceso in terra, non riesco a resistere.

Voglio distruggerti fino a farti mancare il fiato.

Gattono piano sul letto, arrivando a sedermi sul suo bacino.

«Vuoi essere fottuto da me?»

Deglutisco.

Afferro la sua mano, per appoggiarla all'altezza del mio cuore.

Non mi sono mai sentito così nervoso, neanche la prima volta che ho fatto sesso da passivo con il mio ex ragazzo storico del liceo.

Voglio che sia indimenticabile.

«Mi hai già fottuto tu quando sono entrato nel tuo studio. Non è un giusto pegno, Ayan?»

Ridacchia.

Si tira su con la schiena.

Mi guarda ancora dal basso.

«Voglio essere fottuto da te, si.»

Annuisco.

Con le labbra scivolo lungo al suo collo, accarezzando il tessuto del maglioncino aranciato.

Geme un po', si aggrappa con una mano alla mia spalla quando si distende con la testa sul cuscino.

Traccio una scia umida sui baci con la lingua, succhio piano la pelle all'altezza della spalla, che scopro abbassando il maglioncino, per darmi un maggiore accesso.

Con la mano libera premo la sua coscia contro al materasso, lo apro letteralmente per me.

«Ayan, devo dirti una cosa... però... io non...»

«Ce li ho i preservativi e anche il lubrificante, non preoccuparti.»

Mi ferma.

Afferrandomi il viso tra le mani.

☽ 𝗼𝘅𝘆𝘁𝗼𝗰𝗶𝗻 ᵃᵏᵏᵃʸᵃⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora