𝘀𝗼𝗺𝗲𝘁𝗵𝗶𝗻𝗴 𝘁𝗲𝗹𝗹𝘀 𝗺𝗲 𝘁𝗵𝗮𝘁 𝗶'𝗺 𝗱𝗿𝗲𝗮𝗺𝗶𝗻𝗴

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Ma quando arriva?

Dio, sono appena le dieci e mezza e ancora non ha risposto a uno dei miei messaggi da quando è atterrato.

Ci sarà traffico? Forse, è rimasto da Khan a salutare Thua?

Mi manca, cazzo.

Allungo una mano verso Plumcake, che sta sdraiato sopra la mia coscia, mentre con il piede tamburello sul pavimento, tenendo la schiena appoggiata al divano.

Sono un po' stanco, anche perché domani dovrò fare un doppio turno dall'ora di pranzo fino alla notte successiva. Ma voglio vedere Aye, anche se solo per qualche ora, prima di lasciarlo andare al lavoro.

Voglio vederlo.

«Secondo te, sto impazzendo, vero? Non mi sono mai sentito così stressato solo per vedere il mio fidanzato.» Ridacchio un po', con le dita gratto il mento di Plumcake, che mugugna qualcosa ad occhi socchiusi. «Però, quando arriva non puoi dormire con me, sia chiaro. L'ultima volta ci hai interrotto al secondo round, non mi sta bene. Non si fa tra coinquilini, lo sai, vero?»

Plumcake ha la brutta abitudine di infilarsi sul fondo del letto, persino in momenti meno opportuni.

Questa volta, non sono disposto a smettere di fare sesso solo perché vuole dormire con me.

Mi alzo, lancio un'occhiata a Plumcake, prima che il campello cominci a suonare a tratti.

Questo giochetto del cazzo piace solo ad Aye.

Mi fiondo verso la porta, infilo la chiave nella serratura e tiro la porta verso di me, per aprirla.

Aye lancia il borsone all'ingresso, poi si catapulta contro di me.

«Sono in ritardo!»

Lo prendo dal retro delle cosce per tenerlo in braccio, quando mi stringe le braccia dietro al collo, mentre con la schiena chiudo la porta e giro la chiave nella serratura.

Mi bacia sulle guance, sulle labbra, sul mento.

«Non importa... forse.»

Sorrido d'istinto.

Si lecca le labbra.

«Puoi punirmi, se ti va.»

«...non ora, Aye.»

Si stringe contro di me, schiude le labbra sulla mia bocca.

Lo tengo stretto, a piedi scalzi arrivo fin davanti la porta della camera da letto, con un piede scaccio via Plumcake.

«Non puoi, piccino. Adesso, Aye deve farmi un regalo.»

Lo spingo un po' indietro, e con la mano chiudo la porta a chiave della camera da letto.

Aye scivola sul materasso con un sospiro, tenendo le braccia dietro al mio collo per mantenermi vicino, quando mi chino verso al suo viso per baciarlo ancora.

Lecco il lobo del suo orecchio, vicino l'orecchino.

Geme.

«Akk, Akk... merda, Akk... non puoi scoparmi tu?»

Mi appoggio con entrambe le mani ai lati del suo corpo, lo guardo dall'alto.

«No, me l'hai promesso.»

L'ultima sera che ci siamo sentiti al telefono è stato appena due giorni fa.

Mi ha promesso di tenermi con sé, per tutta la notte.

Non può tirarsi indietro, non nel mio letto.

Con una mano gli abbasso la giacca di pelle nera oltre le spalle, lo bacio ancora e ancora.

☽ 𝗼𝘅𝘆𝘁𝗼𝗰𝗶𝗻 ᵃᵏᵏᵃʸᵃⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora