𝗶 𝗷𝘂𝘀𝘁 𝘄𝗮𝗻𝗻𝗮 𝗹𝗶𝘃𝗲 𝗶𝗻

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Sono in ritardo, cazzo.

Ho dovuto accompagnare Sound all'allenamento di pallavolo perché mia madre doveva rimanere in ufficio, e la sua compagna non poteva andare a prenderlo.

Sono diventato un fottuto babysitter.

Non mi dispiace, eh.

Ma è da questa mattina che non riesco a prendermi un attimo di pausa.

Dovevo fare il turno diurno in ospedale, che ho dovuto spostare in notturno per oggi, per cercare di recuperare le ore perse.

Ma non volevo, merda.

Volevo essere in ospedale per...

Deglutisco.

Non credo di riuscire ad affrontare la cosa, per ora. Però, sono costretto a farlo se voglio che esca dall'ospedale il prima possibile, prima che io impazzisca per colpa sua.

Chiudo l'armadietto di fronte a me.

Sono le dieci e mezza.

Dovevo essere qui pochi minuti fa.

Per fortuna, oggi di turno notturno c'è Kim. Non devo preoccuparmi di prendermi un'altra sgridata.

Anche se è il mio capo...

Quando mi sono svegliato c'era già Porschè in cucina da me, che preparava in caffè per entrambi, aspettando di venire con me in ospedale.

Grazie a Dio, Porschè oggi aveva il turno qui.

Afferro il libretto delle visite, lo infilo nella tasca della divisa assieme alla penna.

A quest'ora, non c'è quasi nessuno nei corridoi delle stanze del primo piano.

La maggior parte degli infermieri lavora giù al Pronto Soccorso, soprattutto durante il fine settimana.

Ho il via libera, ora.

So mantenere fede alle mie promesse, solo che... devo parlare con Aye, prima di tutto.

Infilo le mani nelle tasche del camice, mi avvicino lentamente alla porta socchiusa da cui si intravede la lucina accesa vicino al letto.

O la va o la spacca.

«Posso?»

«Si, prego.»

Socchiudo la porta dietro di me.

Sorrido un po'.

Sta semisdraiato sul materasso del letto, con un libro tra le mani.

Noto la copertina.

«Ti piace Moby Dick?»

Annuisce con la testa.

Si appoggia con la schiena contro al muro, allungando le gambe verso di me, quando mi siedo sul bordo del letto.

«Sei in ritardo.» Aggiunge piano, con un filo di voce. «Dov'eri, dottorino?»

«Ho avuto un po' di problemi con mio fratello, ma è tutto risolto.»

Sospira.

Posa il libro sul comodino, levandosi gli occhiali.

«Sei venuto per fare terapia? Sono un po' stanco.»

Vorrei dirti così tante cose.

«Mi dispiace di essere in ritardo.»

«Non importa, Akk. Non stiamo assieme, non devi darmi giustificazioni di alcun tipo.» Si sposta in avanti, per appoggiare le sue ginocchia sulle mie gambe. «Facciamo fisioterapia? Così mi metto a letto e dormo un po', domani ho lezione presto con gli studenti.»

☽ 𝗼𝘅𝘆𝘁𝗼𝗰𝗶𝗻 ᵃᵏᵏᵃʸᵃⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora