Mi siedo davanti al computer.
Sospiro.
Non ho voglia di lavorare, non oggi. Sono venuto a scuola in anticipo per preparare le lezioni del pomeriggio, dato che domani dovrò dirigermi a svolgere un intero corso per il mio ex relatore della tesi, ma sono stanchissimo.
Ho dormito male, come nell'ultimo mese.
Mi ero abituato a stare su quello scomodo letto dell'ospedale. Ora, non riesco più a chiudere occhio, perché spero di vedere Akk venire in camera mia, con la scusa di volermi far fare gli esercizi.
Mi sembra che sia passata una vita da quando facevo fisioterapia.
Apro il pacchetto di wafer, ne mordo un pezzo.
Khan si siede al mio fianco, alza le sopracciglia.
«Hai chiesto a Thua di sposarlo? Ci hai scopato in ufficio?»
Mi dà una gomitata sullo stomaco.
Tossisco.
Ma sorrido ancora.
Khan è fin troppo serio, soprattutto se si tratta di lavoro.
Però, adesso siamo soltanto io e lui in aula insegnanti. Non c'è bisogno di essere così pudico.
«Devi tornartene in ospedale, Aye. Hai già rotto il cazzo nell'ultimo mese e mezzo.» Borbotta piano, cercando di nascondere un piccolo sorriso sull'angolo delle labbra. «In ogni caso, hai c'entrato con la seconda.»
Ridacchio.
Non mi sorprende affatto.
Thua è il Preside, può fare tutto ciò che vuole.
Mi lecco le labbra, assaggio ancora il wafer mezzo morsicato.
«Hai chiamato Akk?»
«Non lo sento dall'ultima volta che abbiamo messaggiato. Perché?»
«Fai quella faccia quando non scopi, Aye. Che ti succede? Non avevi detto che ti piaceva e volevi fare di tutto per riaverlo?»
«Ho cambiato idea.»
Non è del tutto vero.
Ho deciso di non provarci più con lui... perché non ho visto nessun passo in avanti, da parte sua. Nemmeno quando gli ho detto che venivo dimesso prima, ci ha provato.
Quindi, è scontato che non fosse assolutamente interessato a me.
Ero solo un cliente come un altro.
Ho pagato le cure mediche prima di andarmene, lasciando persino una mancia ad Akk.
Spero che...
Deglutisco.
Afferro la borraccia bianca dalla borsa sulla sedia di fianco, la stappo e bevo un piccolo sorso.
Mi manca ogni giorno.
Non soltanto il semplice fatto che potessi vederlo, ma l'idea di poter passare del tempo assieme, era l'unica cosa che mi faceva apprezza le ore passate a preparare i test o le lezioni per i miei studenti connessi dal computer della scuola.
«Non ha risposto al mio messaggio, non mi aspetto nulla, Khan.»
Scrolla le spalle.
«Devi andare lì e riprendertelo, allora.»
«Ma perché mi rompi il cazzo? Non ti è mai interessata la mia vita sentimentale in questo modo. Che cosa sta succedendo?»
Lo guardo.
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☽ 𝗼𝘅𝘆𝘁𝗼𝗰𝗶𝗻 ᵃᵏᵏᵃʸᵃⁿ
Fanfiction➯ ᴀᴋᴋᴀʏᴀɴ ➯ sɪᴅᴇ sᴛᴏʀʏ: ᴋɪᴍᴄʜᴀʏ / ᴡɪɴsᴏᴜɴᴅ ➯ ᴛʜᴇ ᴇᴄʟɪᴘsᴇ / ᴋɪɴɴᴘᴏʀsᴄʜᴇ / ᴍʏ sᴄʜᴏᴏʟ ᴘʀᴇsɪᴅᴇɴᴛ !ᴀᴜ ➯ ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ↳ 𝙇𝙚 𝙛𝙖𝙧𝙛𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙨𝙥𝙚𝙘𝙞𝙖𝙡𝙞, 𝙖𝙣𝙯𝙞, 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙘𝙤𝙣𝙫𝙞𝙣𝙩𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙝𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙣...