𝘁𝗲𝗹𝗹 𝗺𝗲 𝗮 𝘀𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁

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Mi appoggio con il mento sul braccio, scosto la mano che mi scuote la spalla.

Ma che cazzo.

Posso dormire in pace?

«Non puoi addormentarti durante il turno, Akk!»

Sospiro.

Mi stropiccio gli occhi con le dita, alzo lo sguardo.

Metto a fuoco la stanza, con più difficoltà del solito, prima di afferrare gli occhiali da vista appoggiati sotto allo schermo del computer.

«Stavo dormendo e... che cazzo!»

«Sono il tuo capo, non puoi trattarmi in questo modo.» Ridacchia Kim, per poi sedersi di fronte a me, appoggiando una cartellina sopra la scrivania. «Sei andato a fare il controllo al tuo ragazzo?»

«Non è il mio ragazzo.»

Sbuffo.

Mi tiro su con la schiena.

Annuisco.

«Si, sono passato prima di tornare qui a finire di firmare i documenti per le terapie del nuovo arrivato. Perché non sei in ufficio?»

«In Pronto Soccorso sono tranquilli, per ora. Sono passato a trovare Chè, poi son venuto qui.»

Sorrido.

«Sei andato a scoparlo?» Azzardo.

Conosco perfettamente quel sorriso.

Stanno appiccicati come se fossero colla, non mi stupisce che si concedono qualche scopata tra un turno e l'altro.

Si... amano tanto, ecco. Cercano sempre di trovare un modo per vedersi, persino per qualche oretta.

Dato che non sempre i loro orari coincidono.

Tranne per questo mese, penso.

«Si, anche.» Ridacchia ancora, si appoggia con la schiena contro la sedia. «Stavi sbavando sulla scrivania.»

Mi asciugo l'angolo delle labbra.

Poi sospiro.

Per fortuna che mi ha trovato lui.

«Non rimanere per il turno stanotte, non c'è una grande affluenza per fortuna. Hai già firmato tutto, no? Torna a casa, non c'è nessun problema.»

«No, preferisco restare un po'. Domani è il mio giorno libero, voglio cercare di...»

«Voglio che il tuo paziente torni a casa prima.»

Deglutisco.

Annuisco con la testa.

In effetti, Aye è migliorato nel minor tempo possibile che ci si poteva aspettare. L'uso dei farmaci e del riposo deve averlo aiutato, la terapia, la dieta.

Ho fatto tutto ciò che era possibile. E dovrei essere felice per lui, lo so... però...

«Hai il suo numero, no? Non perdere i contatti con lui.»

«Non c'è niente tra di noi.»

Alza un sopracciglio.

«Non c'è più niente.» Aggiungo rapido, a testa bassa. «Non è soltanto un mio paziente, quindi evitiamo di ricordarmelo.»

«Ci sei andato a letto assieme?»

«No...»

«Ma ti piace... l'idea?»

Deglutisco ancora.

Mi piace l'idea di baciarlo, di stringermi a lui e ascoltarlo che fa il sapietone perché è un professore di chimica. Mi piace ogni cosa di lui, persino quel suo modo di flirtare come se fossimo solo noi due e non esistesse nessun'altro. Ma per quanto mi piaccia, non credo ancora di essere pronto a lasciarmi andare del tutto, dopo aver trasgredito le mie stesse regole sul luogo di lavoro, come posso accettare di farmi coinvolgere da lui?

☽ 𝗼𝘅𝘆𝘁𝗼𝗰𝗶𝗻 ᵃᵏᵏᵃʸᵃⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora