Poso la borsa sul tavolino.
Sorrido d'istinto.
Percepisco la testa appoggiarsi contro la mia schiena, quando due forti braccia mi si stringono addosso.
Inclino un po' la testa indietro, per cercare di incontrare due occhi marroncini fissi su di me.
«Ti sono mancato?»
Annuisce con la testa.
Sospira.
«Perché devi fare turni di lavoro del genere, eh? Sei solo un fisioterapista, non un medico!»
«Ma io non ho un studio tutto mio, per ora. Il lavoro in ospedale è stressante, però mi sta bene. Sai che mi pagano da Dio, no?»
Sospira.
Strofina la testa contro la mia schiena, mette il broncio.
Fottutamente adorabile.
So che non devono dire certe cose, però... Sound è adorabile.
È piccino.
Un pochino più basso di me, con gli occhi gonfi – sta dormendo poco ultimamente a causa degli esami - dal tipico taglio thailandese.
La frangia chiara gli ricade fin sopra al sopracciglio, ricoprendogli una parte dell'occhio sinistro, quando si stringe maggiormente contro la mia schiena per non farmi spostare dal centro della stanza.
Maledetto.
«Non puoi prenderti una pausa? Tra poco è il mio compleanno, e non passiamo mai tempo assieme da quando ti sei trasferito qui e...»
«Ma se sei sempre qui, Sound!»
Si stacca.
Incrocia le braccia al petto.
Mi avvicino al colletto della sua camicia della divisa, accenno un lieve sorriso.
«Mi prenderò un giorno libero la prossima settimana, non preoccuparti.»
Gli prendo il viso tra le mani, accarezzandogli piano le guance leggermente paffute.
Anche è un uomo, per me rimane quel bambino con cui giocavo davanti la casa delle bambole assieme alla figlia dei vicini.
Mi sono sempre preso cura di lui, come un fratello vero e proprio. Sapevo che aveva soltanto me, dato che sono cresciuto senza nessuno al mio fianco. Ho pensato che fosse ingiusto non dargli tutto ciò di cui io ero stato privato, anche se non in modo intenzionale, per quanto so che mia madre e mio padre mi hanno sempre amato.
«Posso dormire qui, vero?»
Annuisco.
«Domani ti passa a prendere Win?»
«Mm, non lo so.»
Alzo un sopracciglio.
Noto che le sue labbra sono leggermente screpolate.
E non credo che sia perché... fuori fa freddo.
Dietro al retro del collo si scorge persino il segno rossastro di due dita.
«Anche se stiamo assieme, non significa che dobbiamo passare la maggior parte del mio tempo libero a -»
«Scopare?» Azzardo, con tono ironico, prima di alzare le mani in segno di resa. «Scherzavo, Sound. Ma in ogni caso, non mi hai detto com'è andata l'ultima volta.»
«Solo perché siamo fratelli, non sono costretto a raccontarti la mia vita!»
Mi appoggio contro la schiena dietro di me, leccandomi le labbra.
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☽ 𝗼𝘅𝘆𝘁𝗼𝗰𝗶𝗻 ᵃᵏᵏᵃʸᵃⁿ
Fanfiction➯ ᴀᴋᴋᴀʏᴀɴ ➯ sɪᴅᴇ sᴛᴏʀʏ: ᴋɪᴍᴄʜᴀʏ / ᴡɪɴsᴏᴜɴᴅ ➯ ᴛʜᴇ ᴇᴄʟɪᴘsᴇ / ᴋɪɴɴᴘᴏʀsᴄʜᴇ / ᴍʏ sᴄʜᴏᴏʟ ᴘʀᴇsɪᴅᴇɴᴛ !ᴀᴜ ➯ ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ↳ 𝙇𝙚 𝙛𝙖𝙧𝙛𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙨𝙥𝙚𝙘𝙞𝙖𝙡𝙞, 𝙖𝙣𝙯𝙞, 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙘𝙤𝙣𝙫𝙞𝙣𝙩𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙝𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙣...