Capitolo 2

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Pov's Maria

Erano passate ormai le 24h è io non facevo altro che fissare il muro di casa mia senza dire una parola. Al dire il vero mi aveva stupita vedere Sabrina lì,quando sapevo perfettamente che lei aveva mollato tutto il suo lavoro a Tokyo per starmi vicina.
"Come stai?" ritornai in me non appena una voce femminile (che avrei riconosciuto tra mille) mi si posizionò di fianco,sul divano. La guardai...era bella,lei era bella sempre,anche con i capelli arruffati,struccata,con il pigiamone,gli occhi gonfi per il pianto. Alzai le spalle,non avevo voglia di parlare con nessuno,ma sapevo che da lì a poco sarei dovuta uscire per incontrare la metà della popolazione e anche i giornalisti. "Ha chiamato Gabriele..arriva tra un po'" continuò e io continuavo a fissare quel bianco davanti a me. Il bianco è sempre stato il colore che preferivo, significa libertà,pace, purificazione..ma l'unica cosa che mi ricordava era una stanza d'ospedale,macchinari che sentivo suonare ogni volta che entravo in quella stanza,mi ricordava la sbarra del letto,le scatole di quelle medicine,mi ricordava il sacchetto del lavaggio..tutto ciò mi riconduceva in qualche modo a Maurizio. Mi mancava...mi mancava sentire la sua presenza la mattina,svegliarmi con il caffè che lui preparava per me,svegliarmi con la sua solita frase "ti aspetto per cena"; mi mancano le sue frasi,aveva sempre una frase per ogni situazione,ogni momento in cui stavo male..mi mancava tutto di lui.
"Hai lasciato il tuo lavoro per me..." finalmente parlai e a stento Sabrina faticava a crederci.
"Certo Marì..sei la persona più importante per me. Perché non mi hai detto niente.."
"Non volevo farti preoccupare" alzai lo sguardo è notai la sua mano posizionata sulla mia guancia ad asciugarmi qualche lacrima. Mi fece un effetto strano,mai provato prima...iniziai a sentire il cuore battere come non mai,mi tremavano le mani,sentivo un qualcosa di strano allo stomaco...mi stavo innamorando di Sabrina? O lo ero già? No..no..no..

Mi alzai è andai a prepararmi con tutte quelle domande in testa.

Pov's Sabrina

Decisi di non accompagnare Maria,sarei rimasta a casa per fare qualcosa. Chiamai Flavio e mi accertai che lì a Tokyo fosse tutto okay.

*Chiamata con Flavio*
S:Fla ma dove stai che si sente un casino?
F: In casa,stavo lavorando.
S: Come sta andando? Problemi?
F: Bene..no nessuno,Maria?
S: Eh..come deve sta..
F: Immagino..senti io torno a lavoro,tu quando hai intenzione di tornare?
S: Beh non per ora..Maria ha bisogno di me
F: Sabrina noi abbiamo un lavoro da fare,lo sai
S: Dovrei abbandonare la mia migliore amica? Scordatelo.

chiusi la chiamata e lanciai il telefono da qualche parte. Come poteva chiedermi di fare una cosa così...a Maria poi...

Erano passate più o meno 2 ore è Maria ancora non era tornata. Avevo preparato il pranzo,ma sapevo che sarebbe stata fatica inutile perché lei non avrebbe mangiato niente. Accesi la TV è notai che stavano trasmettendo in Diretta tutte le persone che erano lì per lei e per Maurizio. In meno di cinque minuti mi ritrovai davanti allo specchio a sistemarmi,dovevo pur sempre stare accanto a Maria in qualsiasi momento. Ammetto che entrare lì mi faceva tanta paura,non ero pronta,ma per lei avrei fatto di tutto.

Arrivai davanti all'enorme edificio e notai non poche persone all'ingresso che volevano entrare. Entrai dal retro e notai Maria di spalle con Gabriele,in attesa di qualche parente probabilmente. Mi avvicinai e strinsi la mano della mia migliore amica sedendomi accanto a lei.
"Che ci fai qua?" mi chiese accarezzandomi la mano.
"Le amiche si vedono nel momento del bisogno no?" sorrisi e mandai un bacio volante a Gabriele che sedeva di fianco a lei.

Fissai la bara,marrone,piena di fiori e una piccola foto che ritraeva Maurizio qualche anno fa. Mi ricordo ancora il nostro primo incontro,la nostra prima chiacchierata,la nostra prima uscita con Maria che faceva la solita bacchettona... . Strinsi la mano di Maria per non avere un crollo è iniziai a guardare alla mia sinistra,dove conobbi molte facce,anche se alcune mi guardavano con...odio? Perché? Perché ero partita abbandonando Maria? Non l'avevo fatto...non potevo immaginare una cosa simile. Iniziai a sentirmi di troppo,troppi sguardi,troppe parole indesiderate in un momento così delicato... . Lasciai la mano di Maria è corsi fuori,lontana da tutti,dalla camera,dalle persone... davvero tutti mi vedevano come "la persona che ha lasciato la sua migliore amica con il marito in questo stato?"

"Non darli retta..non sanno quello che dicono" scorsi una figura davanti a me, ovviamente non poteva essere nessun altro se non lei.
"Io non sapevo niente di Maurizio.." guardai il panorama che mi si presentava davanti,anche se il cielo oggi faceva al quanto i capricci.
"Nessuno lo sapeva..per questo ti dico..loro non sanno è tu non li devi pensare" si avvicinò a me e posizionò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Di nuovo quella strana sensazione: farfalle nello stomaco,tremore,ansia,cuore a mille... stavo forse impazzendo?

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Pov's Maria

"Non sei obbligata a stare con me..me la caverò anche da sola" dissi sistemando i due cuscini sul divano.
"Se non me voi me ne vado eh" la guardai,presi un cuscino e glielo lanciai in faccia. "grazie" sorrise e io mi buttai sul divano. "Marì devi mangiare però..."
"Non ho fame" mi voltai dall'altra parte e fissai il mio solito punto. Ormai pensavo che anche quel muro dipinto di bianco mi parlasse. "Prima di andarsene ha detto *ti amo e ti amerò sempre*" continuai a parlare ricordando quella conversazione,prima che tutto si spegnesse. "Non gli ho mai detto abbastanza *ti voglio bene* ,non ho avuto modo di passare un ultima serata con lui,un ultima cena,un uscita,un film,un libro,una litigata...niente!" si piegò vicino a me e mi accarezzò il braccio. Non ho mai amato il contatto fisico in queste circostanze,ma lei..lei poteva tutto. Gli feci spazio e la feci accomodare vicino a me,non volevo che mi lasciasse sola anche se allo stesso tempo ci volevo restare,per pensare,per capire la situazione,per REALIZZARE. "Sono felice che tu sia qui" gli lasciai un piccolo bacio sulla guancia e la strinsi a me con la paura di perderla. Con Sabrina era così: e capitato che abbiamo litigato,come in ogni forma di amicizia,ma non siamo mai arrivate a finire la nostra amicizia, nonostante i nostri caratteri completamente opposti. A differenza sua io in queste circostanze ero molto più forte,mascheravo bene il mio dolore,non volevo provare compassione per nessuno e non volevo essere consolata; ho sempre trovato le parole... "inutili"!
"Ho preso il primo volo disponibile e sono corsa qua..altrimenti che amica sarei stata?" mi prese la mano e iniziò ad accarezzare ogni dito,come faceva sempre,anche se non avevo mai capito questa sua ossessione.

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