capitolo 22

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Pov's Maria

I giorni volarono subito,il che vuol dire che stasera c'era la cena con i ragazzi. Non avevo voglia di uscire e in più ci sarebbe stata anche Sabrina,la persona di cui io non avevo più avuto notizie dal nostro ritorno da Parigi. Ma perché? Gli impegni erano tanti,lei con i suoi film,io con i miei programmi..ma ci siamo allontanate per questo motivo o per altro? Notai che era strana durante il nostro viaggio,ma mi aveva tranquillizzata che era perché era andata anche con Flavio a Parigi,città dove si era sposata e questa la faceva sentire un po' così.
"Terra chiama Mamma" vidi due mani che mi passarono davanti e misi a fuoco la figura che avevo davanti.
"Ci sono" sorseggiai il mio caffè e mi sedetti di fronte a mio figlio. Veniva sempre nel weekend e a volte mi dimenticavo anche che stava in casa,ormai ero abituata a stare da sola,con i miei cani.
"Hai litigato con Sabrina Mà?" sentire il suo nome mi provocò un fastidio al petto,come se ci fossero tanti coltelli dentro di me.
"No,siamo solo impegnate" giocai con la tazzina per placare il nervosismo.
"Posso chiederti quando hai capito che ti piaceva proprio lei? Cioè,sei stata anche con altre donne ma non hai mai dato tanta importanza a nessuna" sorrisi e abbassai lo sguardo.
"Da quando l'ho vista la prima volta" dissi sincera. Non volevo spingermi oltre,non avrei raccontato a Gabriele di cosa mi ero innamorata,non ora.
"Preparati,andiamo in un posto" finì di prendere il suo caffè e lo vidi sparire in meno di due secondi.

Mi feci una doccia veloce e misi la mia solita tuta per stare più comoda,tanto nessuno mi avrebbe riconosciuta,come sempre. Presi le mie cose e mi diressi verso la sua macchina,aspettando che mettesse in modo.

Pov's Sabrina

"Ecco a te" porsi le carte del divorzio al mio ormai ex marito e mi sentì improvvisamente libera.
"Mi dispiace per lo schiaffo,ho esagerato" lo guardai e mi sembrò realmente pentito,ma la mia scelta non cambiava.
"Non fa nulla,ho già dimenticato" cercai di sorridere,ma in realtà non avevo dimenticato proprio niente. Sentivo ancora la sua mano su di me,la guancia bruciare e il segno delle sue dita era ancora un po' evidente.
"Possiamo essere amici?" lo guardai ancora una volta e deglutì a vuoto, sentendomi un enorme peso in petto,come se qualcuno ci stesse passando sopra.
"Vai,io ho delle cose da fare" abbassai lo sguardo e chiusi la penna che avevo in mano. Sapevo ormai che si era fatto una nuova vita,aveva già una compagnia dopo tutto e mi sembrava avesse anche dei figli, quello che ha sempre voluto ma che io non gli ho voluto mai dare.

Lo vidi sparire dietro a quella porta e mi passarono davanti tutti i nostri ricordi,il nostro matrimonio in segreto,le nostre vacanze,le foto,le feste..tutto! Cercai di non pensarci più e mi concentrai su di lei..la persona che avrei rivisto tra meno di 10h. Volevo mettermi qualcosa di provocante,ma non sapevo dove mettere mani,non avevo nessun vestito che risaltasse le mie curve,tranne uno. Lo presi e sperai che mi andasse,nonostante l'avessi comprato l'anno scorso per la festa di mio nipote.

Le ore passavano e l'ansia si avvicinava sempre di più. Come avrei reagito? Avrei dovuto salutarla? Avrei dovuto far finta di niente? Nessuno sapeva di noi,quindi in fin dei conti dovevamo comportarci come se non fosse successo nulla. Ormai erano quasi le 15:00 e io iniziai almeno a farmi la doccia,consapevole che ci avrei messo più del dovuto,persa nei miei pensieri a fissare il vuoto.

Pov's Maria

Eravamo appena ritornati a casa,mi aveva portato a pranzo fuori e mi meravigliai perché era la prima volta in tutti questi anni.
"In stanza c'è una sorpresa che ti aspetta" mi sussurrò all'orecchio e l'ansia iniziò a farsi sentire. E se ci fosse stata lei? Come avrei reagito? Scacciai via quei pensieri e sperai di non ritrovarmi la donna di cui mi ero follemente innamorata. Aprì appena la stanza e vidi un vestito,un tailleur nero con una camicetta bianca da sopra.
"Che..che significa?" dissi entrando in stanza seguita da mio figlio.
"Significa che tu stasera metterai questo,insieme a questi tacchi è non accetto un no" guardai stupita quel vestito,ma mi sembrava troppo per una serata tra amici. Non volevo risultare troppo elegante,ma non volevo neanche risultare una persona sportiva.
"Grazie" mi girai e abbracciai mio figlio,l'unica persona che mi era rimasta.

*19:00*

Tra poco sarebbe passato Gerry a prendermi e io non ero ancora pronta per vedere Sabrina,non volevo avere ancora un contatto con lei.
"Stai tranquilla,andrà bene" mi sentì accarezzare la schiena e io sapevo bene chi era,c'era solo lui in casa. Spensi la mia iqos e cercai di rilassarmi,anche se l'ansia mi stava mangiando viva. "Per qualsiasi cosa mi chiami va bene? Terrò il telefono acceso" lo ringraziai con lo sguardo e mi sorrise. Era proprio un ragazzo d'oro!

*Messaggio da Gerry*
Mery sono giù

Non risposi, presi le ultime cose e mi preparai a questa serata. Più scendevo le scale,più mi sentivo le gambe cedere,come se qualcuno mi stesse dicendo di non andare a questa cena,ma ormai c'ero quasi e non potevo tirarmi indietro.

Pov's Sabrina

La vidi uscire da quel portone e mi mancò il respiro per qualche secondo. Più si avvicinava più sentivo il cuore battere fin dentro le orecchie.
"Buonasera" salutò con la sua solita voce rauca che io amavo da impazzire.
"Ciao Mery" salutò Gerry e io sussultai appena.
"Ciao" feci un finto sorriso e continuai a guardare la strada.

Era bella,bella da togliere il fiato a qualsiasi donna. Il viaggio in macchina durò più del dovuto per colpa del traffico,e ne fui grata,non avevo il coraggio di guardarla in faccia.
"Sabri? Scendi?" mi riportò alla realtà Gerry. Presi la mia borsa e scesi dalla macchina,notando finalmente il suo vestito per intero. Era il solito tailleur nero,con una camicetta bianca,tacchi abbastanza alti e neri,trucco leggero anche se l'unica cosa che risaltava era il rossetto rosso che aveva messo. Mi incamminai e cercai di non perdere l'equilibrio su quei cazzo di tacchi che tanto odiavo.
"Ferilli,sei uno schianto" l'unica persona che proprio non doveva farmi complimenti era lui..Teo!
"Grazie Teo" mi posizionò una mano dietro la schiena e sentì gli occhi di Maria bruciarmi addosso.

La serata tutto sommato proseguì bene,tranne qualche volta che si incastrava il mio vestito rosso in quelle sedie del cazzo.
"Vado a fumare,scusate" mi alzai e andai a scaricare la tensione fuori. L'avevo proprio di fronte e cazzo..era troppo difficile resisterle! Stasera aveva proprio esagerato con quel vestito,sapeva benissimo che mi avrebbe provocato.
"Ti hanno mai detto che fumare fa male?" quella voce,quella dannata voce che riusciva a farmi venire anche dicendo un semplice "ciao".
"Si,ma non mi è mai importato" mi si affiancò e godetti della bellezza di Roma da quel terrazzo. Ancora una volta quella scena,come successe già a casa di Gerry.
"Come stai?" mi chiese guardandomi,ma io niente,non le rivolsi i miei occhi.
"Bene tu?"
"Ti ho pensata in questi giorni.." sorrisi.
"Ma non hai mai pensato di scrivermi però.." risposi acida,spegnendo la sigaretta.
"Neanche tu l'hai fatto"
"Non posso cercarti sempre io Marì..se ti vergogni di me dimmelo,ma non illudermi" la guardai e cavolo me ne pentì amaramente. Si avvicinò a me e mi accarezzò il viso delicatamente,come faceva sempre.
"Non mi vergogno di te e lo sai" mi asciugò una lacrima e sorrise. Mi persi nei suoi occhi,nelle sue carezze,nelle sue forme,nei suoi capelli..mi persi in lei! "Perché mi guardi così?" feci un piccolo sorriso e appoggiai il viso sulla sua mano,ancora intenta ad accarezzarmi.
"Perché sei dannatamente bella" sapeva come prendermi,come sedurmi..ormai mi conosceva meglio di chiunque altro. Mi avvicinai a lei e finalmente potevo riassaporare quelle labbra che tanto mi erano mancate in questi giorni. "Ho firmato le carte del divorzio" appoggiai la fronte sulla sua e intrecciai le nostre mani.
"Rudy sa di noi,l'aveva già capito" chiusi gli occhi e pensai che eravamo veramente pessime a nascondere i nostri sentimenti.
"Diciamolo agli altri,non voglio più nascondermi. Voglio tenerti per mano,voglio baciarti per strada,voglio stare con te Marì,per sempre" mi baciò ancora una volta e ancora una volta mi persi. Come lessi in un libro: "tu sei la mia isola che non c'è" è per me Maria lo era.

Tornammo dentro,anche se ormai tutti si erano perse in questioni diverse. Prendemmo le nostre cose e andammo a pagare,ormai si era fatta una certa ora ed era meglio andare.
"Prima che andiate via,io e Sabrina dobbiamo dirvi una cosa" ci guardarono tutti con sospetto anche se ormai l'avevano capito anche i muri che stavamo insieme.
"Abbiamo una relazione" conclusi io tenendomi al suo braccio per non cadere.
"Lo sapevamo già" il primo a parlare fu Gerry,che ovviamente come Rudy aveva già capito tutto.

Tornammo a casa,distrutte ma felici di aver passato una serata con i nostri amici e quello che successe dopo fu ancora più bello.

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