capitolo 27

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Pov's Sabrina

"Sabrina,dio mio che bello vederti" subito venni invasa dal profumo di mia madre,non appena arrivai da lei.
"Mamma mi soffochi così però" risi e mi staccai. "Sono stata via un anno,mica nove?" continuai mentre entravo con l'unico borsone che avevo portato. Non mi andava di stare da sola,sarei ritornata quando me la sentivo.
"Si ma non mi avevi detto niente,ti ho chiamato e stavi già a Chicago" si lamentò. Mi sistemai nella mia solita camera e pensai di parlare con mia madre di quello che era successo. "Allora? Com'è andato il lavoro?" chiese impaziente.
"Normale anche se è stato un po' noioso,non dovevo recitare,solo stare lì e osservare ogni santo giorno" sistemai le mie cose nell'armadio.
"Partirai di nuovo?" mi chiese.
"Non credo..." volevo in qualche modo sviare quel discorso. Non volevo ritornare al passato,a quello che mi ero lasciata alle spalle..non mi sono perdonata un sacco di cose. "Ti dispiace se riposo un po'?" dissi mettendomi il pigiama per stare comoda.
"Non vuoi mangiare?"
"Non ho molta fame,magari dopo" mi accarezzò la guancia e finalmente rimasi sola. Mi persi nella bellezza di Roma dalla mia finestra,anche se la mia mente era indirizzata ad un'altra persona. Per un secondo ho pensato di chiamarla,di chiederle come stesse,se le fosse passata la rabbia contro di me.

Pov's Maria

"Quindi e tornata?" mi chiese Rudy,seduto sulla mia sedia.
"Si"  risposi tossendo per colpa dell'ansia.
"Maria io non posso vederti più così. Tu ami Sabrina e lei ama te,mettete tutto da parte,come se non fosse successo nulla e ricominciate da capo. Non dico che devi dimenticare ciò che ha fatto,ma magari ha avuto buoni motivi che poi ti spiegherà..." mi prese le mani e ci pensai. Da quando era tornata non avevo fatto altro che pensarla. Volevo scriverle,sentire la sua voce,ma non avevo il coraggio di premere quel cazzo di pulsante.
"Andiamo che è meglio" presi le chiavi del mio camerino e andammo a registrare. Mi perdevo spesso durante la registrazione,infatti credo proprio che alcune parti devono proprio tagliarle perché non ero in me. Mi mancava troppo Sabrina,avrei voluto tanto vederla ma non riuscivo a mettere da parte l'orgoglio.

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"Mamma" mi voltai e notai mio figlio dietro di me. Da quando lavoravamo insieme passavamo più tempo insieme e non come prima che ci vedevamo si e no 1-2 volte al mese per mezza giornata.
"Ciao Gabri,che ci fai qua? Non era il tuo giorno libero?" lo abbracciai e presi le chiavi del camerino. La registrazione era finita da poco e io ero stanca morta,volevo solo tornare a casa e sprofondare nel mio letto.
"Mi annoiavo a stare solo in casa e ti sono venuto a prendere" sorrisi,ma qualcosa non quadrava.
"Va bene,andiamo che sono stanca" presi tutto quello che avevo portato e ci dirigemmo in macchina. "Madonna ma quanto cazzo diluvia" dissi aggiustandoli i capelli zuppi. Gabriele non mi rispose e si avviò verso casa..o meglio..non la nostra. "Gabriele che stai facendo? È di la casa nostra" feci segno a destra,ma non mi diede retta.
"Tu adesso scendi e vai da Sabrina,punto. Entrambe vi amate e io non ce la faccio più a vederti così,quindi vai,forza" si fermò davanti casa di sua madre e mi fece scendere. Era forse impazzito?
"Perché tutti volete che io le parli? Non potete semplicemente rispettare i miei tempi? Cazzo e stata via per un fottuto anno e adesso io devo ritornare subito da lei perché le manco?" sbottai furiosa sbattendo le mani sulle mie gambe.
"Vai,mi ringrazierai poi" sbuffai e uscì dalla macchina. Ma che cavolo le avrei detto? *Ciao Sabrina mi hanno costretto a chiarire..okay tutto apposto,ci sentiamo* ma davvero?

Pov's Sabrina

Ero rimasta a letto tutta la giornata,non avevo fame,riuscivo solo a percepire il suono della pioggia. Più volte mi aveva chiamata Flavio,ma non avevo risposto a nessuna di quelle chiamate,non ne avevo le forze,non riuscivo a parlare con nessuno. Avevo gli occhi chiusi da più di 5 ore probabilmente,ma mi rigiravo e rigiravo nel letto perche non riuscivo a dormire,pensavo solo a quella biondina dagli occhi castani,così belli da perdermi ogni volta che la guardavo. Sentì dei passi venire verso la mia camera ma non avevo voglia di parlare con nessuno,tantomeno con mia mamma e sentire qualche predica da parte sua su Maria.
"Mamma vattene,non voglio sentire niente,voglio stare sola" ero girata di spalle,avevo gli occhi gonfi per colpa del pianto e non avevo voglia di farmi vedere così,anche se mi aveva visto peggio. Sentì il materasso abbassarsi e il cuore iniziò a battermi come una batteria a suon di musica.
"Non vuoi vedere neanche me?" quella voce..quella maledetta voce che volevo sentire da giorni. Stavo forse sognando? Mi girai e mi ritrovai lei..con i capelli bagnati,i vestiti zuppi.
"Marì,ma sei bagnatissima,ti prenderai una febbre così" spostai una ciocca di capelli dietro al suo orecchio e mi guardò; forse non voleva più essere toccata da me,così ritrassi la mano. "Scusami,non volevo" me la riprese e se la portò alle labbra per darmi un bacio. "È stata mia madre a convincerti a venire? Non voglio che stai qua perché sei obbligata" continuai. Mi prese per mano e mi fece alzare dal letto. "Ma dove stiamo andando? Diluvia.." gli feci notare ma a lei poco interessava,tanto già era zuppa. Mi tirò per farmi scendere in fretta le scale e ci ritrovammo in mezzo alla strada,con la pioggia che ci bagnava del tutto. "Tu sei pazza Marì,ci prenderemo qualcosa" risi e cercai di coprirmi le braccia,dato che avevo freddo. Si avvicinò e poso la sua fronte sulla mia,con le labbra a pochi centimetri dalle mie.
"Sono pazza,hai ragione. Sono pazza di te,della tua risata,delle tue labbra,dei tuoi occhi,del tuo corpo,del tuo carattere,del tuo tenermi il broncio perché sai che ho sempre ragione,dei tuoi capelli,del tuo profumo. Sono pazza di te Sabrina,lo sarò per sempre" mi sfiorò le labbra e notai qualche lacrima scendere dal mio viso.
"Scusami,scusami tanto..sono stata una stupida a lasciarti da sola. Mi dispiace tanto,ma credimi.. ti amo. Non ho mai amato così tanto una persona come amo te Maria" erano tante le cose che volevo dirle ma mi morirono in gola. Presi il suo viso e la baciai,non ce la facevo più a stare senza di lei,senza sentire il suo profumo,senza vederla girare per casa,senza sentire le sue urla perché mi gridava dietro quando litigavamo.
"Ti amo ti amo ti amo" la baciai dappertutto,avevo paura che fosse un sogno,che sarebbe scomparsa da un momento all'altro.
"Non partire più,resta con me,amami come solo tu sai fare"
"Ho un lavoro Marì,lo sai..ma ti prometto che starai con me,non ti lascerò più" l'abbracciai e iniziai a tossire per colpa dell'aria fredda che stavamo prendendo.
"Andiamo?" mi prese per mano e corremmo sopra,proprio come due quindicenni,quando eri la prima cotta di una persona.

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