8, Sei arrabbiato con me?

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Domenica 6 febbraio 2022, ore 13:09, Londra, casa della famiglia Horan.

Erano nella camera degli ospiti, abbigliati di tutto punto. La circostanza richiedeva un vestiario consono e un portamento distinto, elegante.

Il pranzo, organizzato da Rebecca, avrebbe espletato il festeggiamento di due avvenimenti: il compleanno di Harry e di Gemma – sebbene da allora fossero già trascorsi cinque giorni – e la conclusione degli esami di fine quadrimestre.

I gemelli Styles, come di consuetudine, vantavano il punteggio più eccelso delle rispettive classi, dell'intero istituto. Leonard e Gretchen erano molto orgogliosi dei risultati ottenuti, persino superbi, ogni volta in cui si affrontava l'argomento con altre persone.

Louis e Niall erano legittimamente soddisfatti dei propri successi, benché non potessero paragonarsi a quelli conseguiti dai due fratelli, ma a loro non importava di questo.

L'evento più rilevante, però, quello che avrebbe stravolto gli equilibri e generato un tragico massacro, dal quale tutti sospettavano di ritrovarsi travolti, era l'intenzione di comunicare ufficialmente il compiuto matrimonio tra Harry e Louis.

Non poteva stabilire con certezza cosa sarebbe accaduto, però una cosa Harry la sapeva: al verificarsi dell'esplosione, nessuno ne sarebbe riemerso illeso.

Nessuno.

Infilò i bottoni di madreperla nei tagli della camicia ricamata di turchese, arrestandosi al livello delle clavicole. Louis agganciò la fibbia delle bretelle all'orlo dei pantaloni amaranto, lasciandosi aiutare da Gemma, che si occupò di rassettare le increspature della maglia sui fianchi e sulle spalle.

I due coniugi si guardarono a lungo, riversando respiri lunghi e affannosi, senza proferire parola.

Niall si approssimò verso Harry a inserire nella cucitura un altro bottone, poi accarezzò le punte dei suoi capelli lunghi, arruffati dall'agitazione e dall'umidità.

All'esterno diluviava. Le gocce di pioggia cascavano sulla maestosa lastra della finestra come frecce aizzate da un arco.

«Sto soffocando» si lamentò Harry, distanziando il colletto tramite l'indice flesso a forma di uncino.

«Avete detto di voler fare una buona impressione, giusto?» rimembrò l'amico.

«Sì, lo abbiamo detto, però...»

«Allora sarà meglio che agiate di conseguenza» proseguì l'altro, tranciando la sua replica. «Somigliate a due damerini all'ora del tè, il che è positivo».

«Sarà una catastrofe» pronosticò Louis con voce spenta, vaporosa, e lo sguardo smarrito sul parquet.

«No!» ammonì Gemma, puntellando i pugni ai fianchi. «Niente pessimismo. Andrà tutto bene».

«Lou ha ragione» spirò Harry, manifestando il proprio terrore. «Sarà uno sfacelo, ecco cosa. Ci aspetta il finimondo».

«Sarò io a causare un finimondo, se non la smettete immediatamente» biasimò la ragazza. «Dopotutto cosa mai potrà succedere?»

«Vediamo» si apprestò a elencare Louis, servendosi delle dita per distinguere ciascun nome: «Gretchen piangerà, Leonard mi odierà, Nathaniel ci terrà segregati in cantina a porci un milione di domande, le mie sorelle ci delizieranno con qualche commento sarcastico su quanto io sia irresponsabile e combina guai, Paul perderà la voglia di scherzare per la prima volta in assoluto... e intendiamoci, questo è l'unico aspetto positivo di tutta la faccenda».

«Visto? A me non sembra disastroso quanto vorreste farci credere».

«Aspetta, non ho finito» notificò Louis allargando gli occhi, al punto di attrarre verso di sé tutta la luce della stanza. Le iridi color lavanda regredirono in un celeste limpidissimo, pressocché trasparente. «Non ho ancora nominato Margaret. Sarà lei la nostra rovina, il nostro flagello, la sciagura più potente del mondo!» esclamò con atteggiamento teatrale, quasi si trovasse su un palco a recitare.

St. Mary Jane - The summer experience (PARTE 3) [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora