Se non avete ancora terminato la terza parte, scappate immediatamente da questo capitolo!
Prima di addentrarmi in questa disamina di alcuni personaggi – quelli che hanno suscitato più dibattiti e perplessità – ci tengo a fare un appunto. Il mio intento è sempre stato di umanizzare i miei girasoli di carta, renderli compagni coi quali ci si possa immedesimare, verso i quali provare empatia. Io non sono perfetta, voi neppure. Nessuno lo è. Perché mai avrebbero dovuto esserlo loro, allora? Le sfumature del nostro carattere, cupe o sgargianti che siano, sono la cosa più preziosa che abbiamo. Nessuno dovrebbe privarsene, e mi piace che voi lo abbiate apprezzato, che vi siate arrabbiati con loro, in certe occasioni, che abbiate condannato le loro azioni, perché dimostra quanto questa storia vi sia entrata dentro, e io non posso che ringraziarvi per questo.
Ma procediamo con ordine e partiamo dal protagonista indiscusso. HARRY. Una personalità controversa che potrà avervi fatto perdere la pazienza, talvolta. Affettuoso, razionale, altruista, maturo, intelligente. Lui è questo, però sa essere anche l'esatto opposto di tutto.
Molti di voi si saranno chiesti cosa abbia innescato l'origine del suo disturbo alimentare. Nella prima parte di STMJ l'argomento è stato menzionato in un paio di capitoli, senza ulteriori approfondimenti, perché avevo già in previsione di porre l'accento su questa questione più avanti. È una situazione di non facile comprensione e mi auguro che nessuno, o comunque una minima percentuale di voi, conosca questo tipo di dolore.
Come avrete capito, gran parte delle tematiche trae spunto dal mio personale vissuto; perciò, non ho dovuto fare altro che ricamare sulle mie esperienze e le mie sensazioni. Harry, come me, ha la mania del controllo. Alla perdita della madre – caposaldo della sua vita – si è presentata la prima avvisaglia di cedimento che lo ha portato ad assumere una condotta alimentare sregolata, problema dal quale è redento, tempo dopo. Durante la permanenza al St. Mary Jane, sembrava fosse un qualcosa di già superato. Ma chi ha sofferto di questi disturbi sa bene quanto siano bastardi e quanto amino stare al centro dell'attenzione. E quanto sia facile che tornino a impadronirsi della tua vita.
Perché proprio adesso, vi chiederete? Perché proprio ora che ha accanto una persona come Louis, che è innamorato, che ha ricostruito il rapporto lacerato col padre?
Perché i cambiamenti, per quanto elettrizzanti possano apparire a un occhio esterno, hanno il potere di destabilizzare. A volte si sta così bene che la paura di perdere la propria serenità diventa proprio la causa del malessere. Una sorta di manovra auto-sabotante, insomma. Riprendendo a controllare maniacalmente l'alimentazione, Harry, in questa fase della sua vita, si illude di tenere sotto controllo anche tutto il resto.
Mio piccolo Harry, non sai quanto ti sbagli. Ma lo capirai col tempo, ne sono certa.
Come dicevo, Harry è una persona iper-affettuosa. Ha sempre ricevuto un grande, smisurato affetto dalla famiglia, ed è un qualcosa che ricerca costantemente in chiunque gli stia intorno. Guadagnare amore genera in lui uno stato di benessere supremo, al punto da provare confusione nei confronti dei suoi stessi sentimenti. Ecco perché ha impiegato ben quattro anni per comprendere di non amare Joe: ciò che Joe gli dava era quello di cui Harry aveva bisogno. È stato Joe a troncare la relazione, infatti, una volta resosi conto di questo. È Louis, senza dubbio, l'unica persona che Harry abbia mai davvero amato.
Louis, che gli ha stravolto l'esistenza. Louis, che si è donato a lui senza riserve, che gli ha affidato il suo cuore, Louis che lo ha viziato di attenzioni e di venerazione.
Lo stesso Louis che adesso è padre di una minuscola creatura, Jaime.
Parliamo di LOUIS. La sua situazione è probabilmente quella più intricata e commovente. Lui ha, per ovvie ragioni, sviluppato una sindrome dell'abbandono in seguito alla morte dei genitori, allo sballottamento continuo nel periodo dell'infanzia; da una dimora all'altra, un tenero nomade bambino preda della crudeltà umana. Questa condizione lo porta a perdere la ragione ogni volta in cui si percepisce messo in disparte o in cui capisce (ritiene) di non essere abbastanza. Tutti i litigi sfociati tra i due amati ne sono una prova evidente.
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St. Mary Jane - The summer experience (PARTE 3) [Larry Stylinson]
Fanfiction«Conosci la leggenda di Zefiro? Era un vento, considerato violento e piovoso nell'Iliade di Omero, ma è ricordato anche come una brezza leggera, messaggera della primavera. Questo vento inveisce contro il mondo e poi se ne pente, si lascia aizzare d...