Sabato 4 settembre 2021, ore 12:59, Holmes Chapel, casa dei nonni materni.
Sedevano in cerchio intorno al grande tavolo rotondo nella sala da pranzo. Il tè bollente lanciava spire di vapore che si trasformavano in condensa colante sulle pareti di ceramica delle tazze. Stuzzichini dolci e salati costellavano il drappo doppio della tovaglia azzurro polvere. Rustici di pasta sfoglia, salsicce rosolate, frittelle, purè di patate, noccioline, pretzel in miniatura, biscotti di pan di zenzero a forma di omini sorridenti in costume da bagno. Ed era solo l'aperitivo; perlomeno, a nonna Cecil piaceva definirlo così.
La nonna si era accomodata al fianco di Arthur, il marito. Sull'altro lato aveva preso posto la secondogenita, Rosalind, sorella di Anne, zia dei gemelli Styles. Harry aveva sempre provato un affetto particolare per lei, esclusivo. Forse perché era giovane, o perché somigliava in maniera incredibile alla madre, eppure era il suo opposto, per certi versi. Trasgressiva, anticonformista, poco incline ai compromessi. Beveva troppo vino e a tavola si lasciava sfuggire spesso frasi inopportune, ma era una delle ragioni che faceva di lei una donna tanto interessante.
Come fosse finita a sposare un uomo inconcludente e deviato rimaneva un mistero, ma le carte ufficiali del divorzio avevano posto fine al supplizio, due anni prima. E la prole, i dolci e scaltri Daniel e Lily, rispettivamente di sette e cinque anni, non parevano mostrare segni di scompenso. All'apparenza, se non altro.
Louis, che occupava il posto al canto di Harry, risvoltò i polsini della camicia sotto ai gomiti e sottrasse una cucchiaiata di purè al piatto da portata piazzato al centro della tavola imbandita.
Era stato presentato alla famiglia senza l'ausilio di alcun appellativo. Si era assunto in automatico che fosse un semplice amico, come per Harry lo era Niall, che sedeva dopo di Gemma. Nessuno manifestava sospetti al riguardo, né qualcuno si era premurato di chiarire le circostanze.
Nonostante ciò, Louis era nervoso, voleva fare loro una buona impressione, e pur di perseguire l'obiettivo non si era risparmiato di scegliere un abbigliamento elegante, benché l'aria fosse ancora tremendamente calda e quella camicia a maniche lunghe dava la sensazione di soffocarlo.
Harry ardeva dal desiderio di prendergli la mano, di baciargli il dorso e svettare a baciare pure le labbra, e non poteva farlo. Ma sarebbe stato più corretto asserire che non si sentiva in grado di farlo, perché non c'era niente a impedirgli di notificare che Louis fosse in realtà suo marito, la sua metà, il suo complice, eccetto il timore di quanto ne sarebbe seguito.
Comunque, Louis era sempre stato abile nel celare le proprie ansie, e quella occasione costituì un'ulteriore conferma sul tema.
Discuteva con scioltezza e loquacità, rispondeva agli interrogativi inerenti al suo passato, al suo presente, camuffando all'occorrenza dettagli scabrosi della sua vita che, per comprensibili ragioni, preferiva non condividere.
I nonni, la zia e i due cuginetti erano irretiti dai suoi modi, dalla sua gestualità, dall'emissione affettata ed elegante della sua voce, e da come ne usufruiva per elaborare narrazioni spassose, accattivanti e un tantino irriverenti. Niall non era da meno, con quella sua risata reboante e contagiosa, con la sua smisurata cortesia e socievolezza che lo rendeva il commensale ideale.
Sia uno, sia l'altro ragazzo, avevano in pugno la simpatia e la completa approvazione della famiglia Styles. Harry si rallegrò al pensiero che avessero organizzato quell'incontro, finalmente, prima che ripartissero le lezioni a scuola. Aveva a cuore che due frammenti della sua anima facessero la reciproca conoscenza e che imparassero a volersi bene. E non avrebbe potuto sperare in un risultato più roseo di quello.
Dopo che fu servito il pranzo, con lo stomaco stipato di spaghetti, di roast beef, di patate gratinate, di verdure impanate e fritte, di crostata straripante di confettura alle fragole e mousse alla ricotta, il gruppo si trasferì in salotto a sorseggiare un digestivo.
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St. Mary Jane - The summer experience (PARTE 3) [Larry Stylinson]
Fanfiction«Conosci la leggenda di Zefiro? Era un vento, considerato violento e piovoso nell'Iliade di Omero, ma è ricordato anche come una brezza leggera, messaggera della primavera. Questo vento inveisce contro il mondo e poi se ne pente, si lascia aizzare d...