VI, Puoi, mio giullare

350 46 5
                                    

Lunedì 16 agosto 2021, ore 09:33, Brighton, camera di Harry.

«Credevo avessimo finito!»

«Questa è l'ultima, lo giuro!»

Harry fu smosso dai piagnucolii e dagli strascichi stonati di voce. Schiuse piano le palpebre e volse il capo verso destra. Louis era seppellito dalle lenzuola e cercava di nascondersi come una talpa. Gretchen si trovava in piedi di fianco al letto, con una siringa ancora incappucciata tra le dita.

«Devi concludere la cura» s'impuntò la donna.

«Ma io sto bene!» ribatté l'altro.

«Louis, non insistere» si ostinò con tono dispotico.

«Oh dio» mugolò il ragazzo, rispuntando dal telo di cotone per abbassare i boxer e smantare la parte superiore delle natiche.

«Durerà poco» lo confortò Harry, allungandosi a baciargli i capelli.

Louis rilasciò un verso asprigno che esprimeva il proprio patimento e appiccicò la punta del naso al suo petto.

Harry continuò a imprimere baci sulla testa e sulle orecchie. Nel frattempo, Gretchen disinfettò una razione di pelle e succhiò, con la siringa, la soluzione di cortisone contenuta in una fiala.

Louis guaì e rattrappì i muscoli, nel momento in cui l'ago affondò nella carne paffuta.

«Devi calmarti, tesoro, o il medicinale farà fatica a scorrere».

Il ragazzo non disse nulla. Scarcerò un enorme sospiro traballante che Harry sentì spalmarsi sul torace.

«Così, bravo» approvò l'altra, pressando il gommino esterno dello stantuffo per iniettare tutto il farmaco. Estrasse poi con cautela il pungiglione, e rimase a massaggiare il forellino da questo plasmato, con un batuffolo di cotone sterilizzato.

Louis si tranquillizzò e riprese a respirare come di consueto.

«Mi domando cosa abbia mai potuto infiammare le tue tonsille, considerata l'afa che tira» ragionò la donna con voce tenue.

I due ragazzi temporeggiarono scaricando due colpi di tosse. Non si addentrarono in alcuna fantasiosa frottola.

«Già... non ne ho idea» finse Louis.

«Rimarrà un mistero per sempre» si accodò Harry.

«Ho finito» annunciò Gretchen, raccogliendo tutti gli attrezzi dal comodino.

«Scommetto che hai architettato tutto questo solo per guardarmi le chiappe senza destare sospetti» accusò il ragazzo, sollevando l'elastico dei boxer e riposizionandosi sul materasso.

«Potresti essere mio figlio!» si discolpò l'altra, ingrandendo gli occhi per lo sconcerto.

«Non sei così vecchia» giudicò Louis. «Quanti anni hai?»

«Questa è una domanda da non porre mai a una donna» rigettò Gretchen.

«Andiamo!» incalzò il ragazzo. «Quanti? Trentotto? Quaranta?»

«Dacci un taglio!» troncò l'altra, abbozzando un sorriso impacciato. «Non risponderò mai».

«Lou, non importunare le persone» lo ammonì Harry, mentre quello si acciambellava al suo fianco per sfregare uno zigomo contro la sua clavicola in rilievo.

Harry depose baci leggerissimi sulla sua testa, e a un tratto percepì le labbra vibrare, pungolate dalla voce impertinente di Louis che articolava, cocciuto: «Potresti averne uno tutto tuo, se volessi».

St. Mary Jane - The summer experience (PARTE 3) [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora