Venerdì 10 settembre 2021, ore 16:37, Brighton Beach, East Sussex, Inghilterra.
«Ti dispiacerebbe darti una mossa?»
Harry sospirò e appaiò gli incisivi. Le ginocchia schiacciavano i sassolini color avana, i capelli rasentavano il tetto dell'angusta struttura. Louis era sotto di lui a dimenarsi, a far ondeggiare il torso, con le gambe rannicchiate dietro la sua schiena. Ansimava e graffiava i suoi bicipiti con spietatezza ossessiva.
«Puoi darmi un momento?» mugugnò, mentre strizzava la punta del capezzolo tra le labbra.
«Ti ho già concesso diversi momenti» si lamentò il ragazzo. «Scheggia, ti prego, sono vicinissimo!»
«Non riesco a muovermi» evidenziò, sollevando il busto per dimostrarglielo, con un dito diretto verso l'alto. «Non c'è spazio!»
«Sono io quello con la ghiaia ficcata nella schiena e nel culo, ricordi?»
«Sì, certo» sbottò. «E sei sempre tu quello che ha deciso di scopare qui al parco giochi, dentro il castello delle principesse».
«Sai solo lagnarti, non è così?»
«Senti chi parla» rinfacciò Harry, prima di tornare a occuparsi del suo sterno per disseminarlo di schiocchi e saliva.
«Sono completamente sudato, merda» piagnucolò Louis, contraendo una smorfia scocciata.
«E lo dici a me?» chiese, indirizzando lo sguardo verso quello del ragazzo.
Faceva un caldo infernale. L'aria era umida e viscosa, insopportabile. Non si capacitava di come si fosse lasciato convincere a invischiarsi in quell'avventura incauta, ma non si preoccupò di rifletterci a lungo. Louis era ostinato e caparbio, e sapeva sempre come ottenere ciò che bramava.
Ed Harry era così innamorato. Semplicemente, così innamorato, da non poter ostacolare nessuna delle sue stranezze; nemmeno per gioco, neppure per errore.
Sedeva cavalcioni sul suo bacino, i legamenti spedivano stilettate al sistema nervoso. Louis era bloccato dentro di lui e smaniava per l'ascesa di un culmine prossimo abbastanza da diventare spossante.
Il cuore batteva come un ossesso, in parte per il piacere, e poi per il timore di farsi scoprire da un momento all'altro. Era talmente eccitante e assurdo da non poter crederci.
«The tide is high but I'm holding on, I'm gonna be your number one...» udì canticchiare dalla voce sommessa di Louis. Harry imbronciò un'occhiata e lo squadrò, fino a che quello non sorrise, dunque continuò: «The tide is high but I'm holding on, I'm gonna be your number one».
«Che cosa stai facendo?» interrogò.
«Sto cantando» chiarì l'altro.
«Oh, sì, questo l'ho capito».
«E' la canzone che stavi ascoltando poco fa».
«So anche questo, amore, ma gradirei non dover scopare con te mentre ti esibisci con un pezzo delle Atomic Kitten».
«E perché no?» domandò Louis con una faccia perplessa.
«Perché io non...»
«Every girl wants you to be her man, but I'll wait right here 'til it's my turn. I'm not the kind of girl who gives up just like that... oh, no!» proseguì a cinguettare.
«Lou, smettila immediatamente!» biasimò, stampando una manata sul suo petto.
«The tide is high but I'm hol...»
«Dacci un taglio, razza di idiota!» s'impuntò, per poi esplodere in una risata lacerante.
Louis non esitò nemmeno un istante: spalancò la bocca e si sommò alla cerimonia, scaricando fischi acuti e colpi di tosse dal più remoto della gola.
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St. Mary Jane - The summer experience (PARTE 3) [Larry Stylinson]
Fanfiction«Conosci la leggenda di Zefiro? Era un vento, considerato violento e piovoso nell'Iliade di Omero, ma è ricordato anche come una brezza leggera, messaggera della primavera. Questo vento inveisce contro il mondo e poi se ne pente, si lascia aizzare d...