"Vieni qui...dunque, la prima ora hai biologia con il sig. Kurt, l'aula è la 21, secondo piano, vicino al bar in poche parole. Io ti lascio qui. Se hai bisogno l'armadietto lo sai. Ci vediamo all'una" sia allontana salutandomi con una mano e con l'altra si tiene la stringa dello zaino. Io come al solito mi limito a sorridere e ad alzare la testa.
Entro in classe e mi siedo al fondo, l'ultima cosa che voglio è diventare lo zimbello della classe.
I banchi sono ingialliti e pieni di scritte, mentre le sedie in legno sono scomodissime.
"È libero qui?" Una voce femminile posa i libri sul banco vicino a me. Bene. Altra rottura di balle.
"Si"dico io senza staccare gli occhi dal mio bracciale.
"Ok..." prende il primo libro e lo apre in una pagina qualsiasi.
"Sei nuova vero? Non ti ho mai vista." Bene...ora devo pure tenere una conversazione con questa tipa.
"Già, sono nuova...arrivo da Detroit se me lo stessi chiedendo"inizio a giocherellare col bracciale.
"Ah. Ce ne hanno parlato, benvenuta!" Alzo lo sguardo per vedere almeno con chi stavo parlando e...wow! Che sorriso! Davanti a me si presenta una ragazza dalla chioma dorata e gli occhi verdi. Ha una carnagione del sud, dalle parti di Miami e un sorriso che se ce lo avessi io ne farei uso improprio.
"Sono Rydel Lynch, quarto anno. Tu sei...?"
"Madison"mi porge la mano e io gliela stringo.
"Bene ragazzi, seduti. Sta iniziando la lezione."dice il prof entrando sbattendo violentemente la porta alle sue spalle.
"Vedo che abbiamo facce nuove..." si avvicina violentemente al mio banco "il suo nome?" domanda."Madison Bruce"
Mi squadra dalla testa ai piedi con gli occhi socchiusi."Bene. Ci sono tre regole importanti nella mia classe: disciplina, ascolto e silenzio assoluto. Se si azzarda ad infrangere anche solo una di queste, finisce in presidenza, chiaro?"si rivolge a me, e subito dopo va a sedersi in cattedra.
Ma come si permette? Nessuno mi può parlare così, né una persona, né un professore. A casa mia gli avrei rigirato la testa e lo avrei fatto cadere dalla finestra nascondendo le prove, ma qui non me lo posso permettere: devo comportarmi bene. Ancora un anno e me ne andrò via da 'sto posto.
"Aprite il testo a pagina 267. Hulligan, che cosa mi sa dire?"
La lezione passò così, tra un interrogazione e l'altra mentre io e Rydel ci passavamo bigliettini. Ho scoperto molte cose: vive a un km da qui, ha quattro fratelli e con loro ha formato un piccolo complesso con cui suona in qualche locale il sabato sera. Io non gli riuscii a raccontare un granché. Le scrissi che venivo da Detroit, che ho una sorella e i miei genitori non sono praticamente mai a casa. Ok, devo ammettere che dell'ultima frase non ne vado proprio fiera, ma è la verità. C'è quella volta in cui la mamma ha i turni serali fino alle 23, o quelli del mattino dalle 7, o il papà che a causa del suo fottutissimo lavoro è costretto a girare il mondo.Driiin...
"Per domani voglio una tesi scritta sulle rane che abbiamo sezionato. Chi non consegna non è classificabile. Tutto afferrato Bruce?"
Mi limito ad alzare il capo e a mimare un si con la testa, o qui potrei coinvolgere persone innocenti.
"Ehi! Ci vediamo domani, è stato bello conoscerti sai? Ci vediamo domani a lezione" se non nulla, oggi ho fatto amicizia con Rydel e...Ross! Il mio armadietto!
Corro giù per le scale e mi avvicino ai bagni, svolto a destra vicino al club di disegno, supero lo stanzino del bidello e...
"Ehm...ehm..."sento qualcuno alle mie spalle che tossisce "cosa ti porta a pensare che a due ore dalla tua entrata a scuola tu possa credere di sapere dove sta il tuo armadietto? Ahahahah"
"Ah-ah-ah...molto divertente. Certo che me lo ricordo. Non sono mica stupida io." La risata di Ross alle mie spalle minaccia di contagiarmi. Come può pensare che non ricordi dove sia il mio armadietto? Ok...ho le idee un po'offuscate ma...c'è la posso fare!
"Bene. Se te lo ricordi non ti dispiacerebbe accompagnarmi? D'un tratto non riesco ad arrivarci..."la sua faccia ha assunto una smorfia di sfida.
"Certo! " merda...e ora?
Andai avanti e salimmo le scale. Mi guardavo intorno spaesata ma senza farglielo notare, ma ogni volta che sbagliavo lui emetteva un verso simile al bottone che si schiaccia nei reality quando sai una risposta (che alla fine è sbagliata).
Così al dodicesimo suono scoppiai in un urlo:"MA SE NON TE LO RICORDAVI, NON PUOI STARE ZITTO?"Rimane fermo e zitto per pochi secondi shokkato dalla mia reazione.
"Ok...mi dispiace aver alzato la voce"gli metto una mano sulla spalla. Credo di averlo scombussolato veramente!
"Wow...è questo il trattamento che riservi alle persone che ti aiutano con gli armadietti?"scoppiammo entrambi in una risata.
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Mad || R5 FanFiction
FanficBassa, mora, occhi verdi, bel fisico, non molti amici. Madison (o Mad, come la chiamano gli amici) è una ragazza semplice ma allo stesso tempo sicura delle sue azioni. Ma tutta questa sicurezza la aiuterà a conquistare gli occhi del suo migliore ami...