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Alex pov
"Cosa siamo?" non sapendo rispondere mi alzai e mi sedetti, tirai fuori il pacchetto di sigarette dentro la mia tasca e ne accesi una.
"Non saprei Bella." risposi dopo aver fatto un tiro.
Si sedette anche lei e mi guardò negli occhi.
"Vuoi?" dissi porgendole la sigaretta. Lei fece cenno di no con la testa.
"Andiamo Bells, non muori."
Prese la sigaretta e fece un tiro, e mi buttò il fumo in faccia.
Sorrise e io feci lo stesso.
"Non è la prima volta vero?" chiesi notando che non aveva tossito, o fatto facce schifate.
"No, ma non ho mai iniziato, solo provato qualche volta."
Si sdraiò nuovamente, e dopo aver finito di fumare feci lo stesso.
"Che bel cielo." disse indicando le stelle. Il cielo mi ricordava i suoi occhi, scuri ma pieni di scintille.
"Al?"
"MhMh?" mugolai girandomi verso di lei.
"Voglio dirti una cosa." disse voltandosi verso di me.
"Spara"
"Da quando sono tornata ne sono successe di cose, e beh ecco, non voglio che succeda come la scorsa volta..." disse piegando il viso di lato in segno di sconforto.
"E se per te va bene vorrei fare le cose con calma."
"Chi lo dice che io voglia fare qualcosa?" dissi per sdrammatizzare.
"Che stronzo!" disse ridendo.
"Come sempre." aggiunsi ridendo.
Ad interrompere la conversazione fu il mio telefono che vibrò.
"Non rispondi?" chiese.
"Sarà probabilmente mia madre che mi starà mandando qualche stupido meme."
"A proposito, come sta Penny?" chiese sorridendo
"Molto bene. Domani vado a cena dai miei, ti va di venire?" chiesi sperando che dicesse di si, per passare del tempo insieme.
"Mi farebbe molto piacere! Sei sicuro che non disturbo però?"
"Scherzi? Gli farà molto piacere rivederti. Sopratutto a mia madre, ti adorava!" dissi rassicurandola.
"D'accordo."

Arabella pov
Passammo l'ora successiva guardano le stelle e di tanto in tanto parlavamo.
Ora ero più sicura di prima, anche se Alex non lo aveva ammesso avevo capito che anche dalla sua parte c'era qualcosa, e quindi ero in pace con me stessa.
"Bells, devo riportarti a casa, altrimenti tua madre mi ammazza." disse ridendo.
"Uffi, non ho voglia." mi lamentai mentre lui si alzava per sistemare.
"Pigrona." disse sorridendo.
"Guarda che non mi alzo!" dissi incrociando le braccia al petto.
"Ah si?" abbassò lo sguardo verso di me, che ero ancora sdraiata a terra. Lui si abbassò e mi prese a mo' di sposa.
"Al! Lasciami." iniziai a scalciare e lui ridendo mi rimise con i piedi per terra.
"Non è giusto, mia madre mi tratta come una ragazzina." dissi mentre lo aiutavo a prendere le cose.
"Beh, lo sei." disse soffocando una risata.
"Abbiamo solo tre anni di differenza caro mio." dissi fulminandolo con lo sguardo.
"Touché." disse alzando le mani.

Dopo aver sistemato tutto ci mettemmo in moto, e come al solito la radio era accesa. Venne riprodotta 'Feels like we only go backwards' di Tame Impala.
"Bella questa!" esclamai alzando il volume.
"Vero." disse Alex iniziando a canticchiare.
Mi aggiunsi anche io e alzammo le voci.
"It feels like I only go backwards, baby
Every part of me says, "Go ahead"
But I got my hopes up again, oh, no, not again
Feels like we only go backwards, darling!"
"Che duo!" dissi scherzando.
"Sai che le nostre voci insieme non sono affatto male?" disse abbassando il volume della radio, che ora stava riproducendo un brano che non conoscevo.
"Beh, non hai tutti i torti."
"Io e i ragazzi settimana prossima partiamo, andiamo per una settimana Londra per esibirci in due pub. Sono le ultime esibizioni riservate prima del tour, ti va di venire?"
Quando disse tour mi venne in mente che non ci saremmo visti per un sacco di tempo, e un pò mi rattristì.
"Bella?" chiese riportandomi alla realtà.
"Oh, si certo! Mi farebbe molto piacere."
"E beh, pensa alla proposta di prima." disse riferendosi all'idea che aveva avuto di cantare con lui sul palco.
"Ti farò sapere"

Dopo poco arrivammo davanti a casa mia.
"Grazie per la serata Al." dissi abbracciandolo.
"Grazie a te Bells." disse ricambiando l'abbraccio.
Presi la mia borsa e aprii la portiera, ma prima di uscire diedi un bacio sulla guancia ad Alex, che fece un sorriso imbarazzato e compiaciuto.
Scesi dalla macchina e in silenzio entrai in casa e mi buttai sul letto.

Mi svegliai con la luce che entrava dalla finestra. Controllai l'orario ed erano le 10, non avevo scuse per non alarmi, quindi un pò controvoglia andai in bagno e mi diedi una lavata.
Mi misi una gonna nera con un maglione blu oversize, le calze velate e i miei anfibi e scesi in cucina.
Mia madre non c'era, ma trovai un bigliettino con su scritto:
"Buongiorno Ara, sono con John ad una riunione di lavoro, tornerò nel pomeriggio, nel frigo ti ho lasciato un pò di pasta di ieri sera, riscaldala e non bruciare la casa!" sorrisi per l'ultima frase perchè mi immaginai l'espressione di mia madre e senza indugi uscii di casa.
Presi l'autobus e scesi proprio davanti al 'Dreams Records'
"Giorno Bella!" disse Luke non appena varcai la soglia del negozio.
Forzando un sorriso lo salutai e mi diressi verso la zona CD, non trovai nulla di interessante quindi dopo aver speso 20 minuti nel negozio decisi di uscire, ma prima che potessi farlo Luke mi fermò.
"Sai che cerchiamo personale?" chiese indicando un cartello vicino alla cassa.
"Ma è fantastico!" sarebbe bellissimo lavorare qui, e poi dovevo trovare un lavoro.
"Devo fare un colloquio o qualcosa del genere?" chiesi sorridendo al ragazzo che sembrava essere felice.
"No, il capo mi ha detto di assumere qualcuno esperto in questo campo, e tu mi sembri perfetta." disse prendendo un foglio, che capii dopo poco essere un contratto.
"Dovresti firmare qui e qui." disse indicando due spazi vuoti. Lessi il manoscritto e in breve diceva che non mi era consentito prendere nulla dal negozio, che avrei avuto degli sconti e che avrei dovuto lavorare solo tre giorni a settimana, e i corrispondenti orari. Firmai e dopo aver salutato mi girai per uscire e andai a sbattere contro una persona.
"Mi scusi... Al?"

Do me a favour|| Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora